« Devo tornare a Napoli, Sole.. »
Smisi di sorridere e restai a guardarlo mentre la mia mano che era poggiata sul suo braccio era scivolata sulle lenzuola rosa che coprivano il mio letto.
« Perché..? »
« Mio padre non sta bene.. diciamo che lui l'anno scorso ha saputo di avere la leucemia ma sembrava che con le cure stesse andando meglio e invece ieri sera mi ha chiamato mia madre dicendo che dovevo tornare a casa.. »Mi girai col corpo verso di lui e poggiai di nuovo entrambe le mani sulle sue stringendole appena e alzai gli occhi ai suoi, aveva gli occhi lucidi ma non stava piangendo. Deglutì annuendo e sussurrai a bassa voce:
« Ti ha detto proprio così..? »
« Me l'ha fatto capire. Non volevo dirtelo, volevo che domani passassi l'esame in tranquillità e poi te l'avrei detto sicuramente.. »
« Non devi preoccuparti di me, Giacomo.. »
« Magari.. ti va di venire con me? »Restai a guardarlo per qualche istante e poi pensai che forse non era così che desiderava farmi andare a Napoli con lui, però gli avrei detto di sì, non volevo lasciarlo in quel momento da solo, per questo annuì appena e lo guardai accarezzare il dorso della mia mano destra.
« Avrei voluto portarti a casa per un'altro motivo, per farti conoscere la mia famiglia e non per questo.. »
« Hey.. »Ebbi la conferma di ciò che pensai, allungai la mano sulla sua guancia coperta da una leggera barba e gli sorrisi appena allungando le dita nei suoi capelli accarezzandoli guardandolo chiudere gli occhi. Sapevo cosa voleva dire perdere un genitore, era come se una parte di te non esistesse più.
« Va tutto bene.. tu comunque fai l'esame tranquilla, io resto dietro di te mh? »
Annuì subito sorridendogli e poi mi tirai su mentre lui se ne stava seduto su letto e rimasi in piedi avanti a lui accarezzandogli i capelli ricci che stava facendo crescere, mentre sentì la sua fronte sulla mia pancia piatta e il suo braccio abbracciare le mie gambe.
Avrei preso quel dolore e l'avrei fatto mio se solo avessi potuto farlo.-
« Signorina Morrone.. può parlarmi degli Atomi? »
« L'atomo è la struttura nella quale la materia è organizzata in unità fondamentali che costituiscono gli elementi chimici. Gli atomi si aggregano frequentemente in unità stabili dette molecole che caratterizzano molte sostanze.. »
« può bastare per me. »Girai lo sguardo alla professoressa che per tutto l'anno mi aveva fatto dannare, e invece adesso mi stoppava davvero dopo due righe che gli avevo detto? Deglutì appena cercando di essere più impassibile possibile mentre cercavo di tenere la mia gamba ferma e le mie mani sudate.
« E invece.. A che cosa serve l'arteria carotide? »
Deglutì appena cercando di ricordare le cose, eppure l'avevo imparate a memoria, dovevo soltanto chiudere gli occhi fare un enorme sospiro e pensare che ciò che stavo facendo lo stavo facendo per me e soprattutto per la mia famiglia.
« L'arteria carotide è un grosso vaso sanguigno deputato a irrorare la testa e il collo. L'arteria carotide interna, in particolare, è responsabile della vascolarizzazione dell'encefalo, dell'occhio e dei suoi annessi, della fronte e di parte del naso. »
Il professore annuì subito e sospirai sentendo la voglia di scappare via, girai lo sguardo al penultimo prof:
« Per noi puoi anche fermarti.. »
Annuì appena guardandoli mentre ognuno di loro firmava la mia tesi che ci avevo messo non so quanto a scriverla, e l'avevo finita stesso la sera prima, quando avevo aggiunto qualcosa all'ultime due pagine.
« Signorina Morrone Sole, lei è ufficialmente una dottoressa in Chirurgia. »Deglutì appena abbassando gli occhi sul foglio che mi porsero, 98. Non ero arrivata al mio 100 ma andava bene così, sorrisi subito ringraziando ogni professore e uscì dall'aula guardandomi attorno.
Non c'era nessuno, Giacomo era entrato con me ma adesso non c'era..per questo uscì dalla scuola e deglutì subito quando notai quest'ultimo al fianco di mio fratello, Ludo e c'era anche Kyshan con Massimiliano e Domenico.Ad avvicinarsi per prima fu Ludovica, poi mio fratello che dopo avermi abbracciato come non aveva mai fatto prima mi disse un piccolo "sono orgoglioso di te" e per ultimo fu lui.
Per quanto i suoi occhi fossero tristi cercava in tutti i modi di mostrare quanto fosse felice per me, sorrisi appena guardandolo mentre guardai il piccolo mazzo di fiore che mi porse e sussurrò a bassa voce:« Credo siano 19 rose rosse con precisione.. »
Sorrisi subito alzando il viso al suo e ricambiai il suo bacio nel momento in cui le sue labbra baciarono le mie, e a staccarci oltre al respiro fu' la tosse di mio fratello che procuro' una risata generale.
« Beh.. dobbiamo festeggiare no? »
« No! »
« come? »
« No, non mi va, non adesso.. grazie ma no.. »
« Sole.. »
« Miki.. festeggeremo al ritorno.. »Avevo parlato a Michele della questione "famiglia di Giacomo" lui annuì subito come per dire "scusami" e girai lo sguardo a Giacomo che cercava in tutti i modi di farmi cambiare idee.
E alla fine Michele e Ludo andarono via con l'auto di lui, e gli altri tre con la loro auto mentre io rimasi con Giacomo, non andammo a casa di lui ma mi feci accompagnare alla Terrazza del Pincio.
Infatti dopo 10 minuti che arrivammo entrambi ci sedemmo sulla ringhiera fatta di mattoni e restai a guardarlo:« Non dovevi Sole.. »
« Aridaje.. »
« Non puoi rovinare la tua laurea.. »
« Mettiamola così.. se il mio ragazzo non sta bene non sto bene nemmeno io. »
« Il tuo? »Lo guardai sorridere e sorrisi appena abbassando lo sguardo sentendo un leggero calore alle mie guancia, non mi capitava quasi mai, soltanto con lui, sospirai appena intrecciando le braccia al petto.
« Sono il tuo ragazzo? » mi chiese sorridendo
« Non lo so.. dimmelo tu.. »
« Tu sei la mia fidanzata! »Lo guardai sorridere e avvicinarsi facendo in modo che il mio corpo fosse tra le sue braccia e la mia schiena tocco' il suo petto mentre i nostri occhi si voltarono verso il panorama della città eterna.. chiusi appena gli occhi stringendomi a lui e accarezzai il suo braccio scoperto dalla maglia a mezze maniche che indossava.
« Sole.. »
« Mh?.. »
« Il mio dolore sembra meno dolore da quando ci sei tu al mio fianco.. »Girai appena gli occhi a lui e abbassai lo sguardo alle sue labbra, allungai la mano su queste e accarezzai appena il suo labbro inferiore poggiandoci poi la fronte. Chiusi gli occhi stringendomi a lui e sussurrai a bassa voce.
« Non sarà una storiella vero? »
« Cercherò di amarti con tutto me stesso.. »
« Io non ho bisogno di promesse.. »
« Non è una promessa Sole.. è una certezza »

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𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.
RomanceE se ad un certo punto della nostra vita, per caso, si presente qualcuno e cerca di amarci così incondizionatamente tanto da farci del male senza nemmeno rendermene conto, quale sarebbe la vostra scelta? Continuare ad amare o mollare ogni cosa? Tant...