Paura

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Non ero riuscita ad avverare il mio sogno, non ero riuscita ad arrivare ai mondiali per un schifoso punto. Ero così incazzata, ma soprattutto delusa dall'unica cosa che la mia autostima diceva di essere in grado di fare, e invece? Non l'avevo fatto.

Sospirai appena uscendo dagli spogliatoi salutando con un cenno di testa le ragazze della squadra, ero uscita per prima, avevo fatto una doccia veloce lasciando i capelli bagnati e ricci e abbandonai del tutto il palazzetto guardando fuori che c'erano Miki, Ludo, Domenico, Kyshan, Massi, Matteo e infondo appoggiato ad un auto cera Giacomo.

« Hey.. guarda che non è mica la fine del mondo eh..? »
« Michele, non ne ho voglia.. »

Lo guardai sbuffare e sospirai appena guardando Giacomo venirmi in contro e togliere dalla mia spalla il borsone che avevo le cose dentro e le sue labbra toccarono la mia fronte accarezzandomi appena la nuca.

« Hai cercato di fare il possibile, alla fine su 23 punti 9 sono stati tuoi.. »
« Lo so ma era da vincere comunque.. »

Sospirai guardando Ludovica e poggiai la testa al petto di Giacomo girando gli occhi all'uscita del palazzetto, stava uscendo la squadra avversaria, ridevano tra di loro e l'ultima rivolse lo sguardo a Giacomo, lo guardò per qualche istante.. era la stessa ragazza che avevo litigato in campo.

« Hai da guardare per molto ancora? »
« Cosa c'è Morrone, non sai perdere? »
« Lo sai meglio di me che l'ultimo punto non era nemmeno vostro, quindi di cosa parli? »
« Evidentemente l'arbitro fa schifo quanto fa schifo la tua vita. Sai, è abbastanza strano crescere con un fratello e vedere amiche avvicinarsi a te soltanto per scoparselo.. o avere un fidanzato che ti tradisce in continuazione, oppure saperla di averla schifosa quando non sai i tuoi genitori in che mar morto sono!

Alzai subito la testa sentendo l'enorme odio che avevo verso quella rossa di merda, più volte avevamo sfiorato una rissa in campo e non era la prima volta che giocando contro litigavamo.

Scattai subito per darle addosso ma prima che Giacomo potesse afferrare il mio corpo riuscì a prenderla dalla maglia facendola cadere a terra e iniziai a tirargli pugni sul viso, lei riuscì a difendersi graffiandomi con le unghia sotto l'occhio destro, mi spostai appena toccandomi lo zigomo e non riuscì a difendermi perché Massimiliano afferró subito le mie braccia per farmi fermare:

« Vatten Serena.. »

Girai lo sguardo subito a Giacomo che si liberava del mio borsone dandolo a Matteo, avvicinandosi al mio corpo facendo in modo che Massimiliano mi lasciasse il busto,  mentre Domenico e Kyshan  stavano nello spazio che divideva me e De Ferrari, la rossa della squadra avversaria, assicurandosi che fossimo abbastanza lontane, mentre Ludovica stringeva Michele dal braccio per non farlo reagire.

« Che c'è Giacomo, non l'hai detto alla tua fidanzatina che ti piacciono le rosse? »

Giacomo la guardò malissimo, afferrò il mio braccio portandomi via e i ragazzi ci seguirono.

« Non devi reagire Sole, non lo devi fare.. ti manderanno via dalla squadra. » Kyshan
« Non me ne frega un cazzo.. »
« Sole.. ragazzi ci vediamo più tardi.. »

I ragazzi annuirono e Michele si avvicinò a me baciandomi la fronte mormorando al mio orecchio "Stai tranquilla", annuì semplicemente girando lo sguardo a Ludovica ricambiando il saluto con la testa e quando restammo solo io e Giacomo mi senti' quasi osservata.. chiunque usciva dal palazzetto mi guardava e sapevo che era semplicemente per la rissa.

Sospirai appena sentendo lo zigomo bruciare e quando Giacomo si avvicinò per toccarmi gli spostai la mano:

« Sto bene! »
« Sole stai sanguinando.. »
« E in graffio. »
« Torniamo a casa.. è meglio! »

Rimasi in silenzio prendendo il borsone dall'asfalto prima che lui potesse prenderlo e entra in auto prima di lui quando apri con il telecomandino attaccato alle chiavi della sua auto la macchina e buttai il borsone dietro sedendomi avanti girando lo sguardo al finestrino.
Che sabato mattina di merda.
-

Credo che ci fu un silenzio rumorosissimo per tutto il tragitto in auto, e quando i nostri piedi toccarono l'appartamento di Giacomo mi precipitai subito in bagno senza togliere lo sguardo dal cellulare, stavo messaggiando con Sara la sorellina di Giacomo, socchiusi la porta del bagno accettando la videochiamata e mi sedetti sul water a gambe incrociate sorridendole

- Ma adesso non essere triste Sole.. -
- Non sono triste piccolina.. -
- Invece si, ho visto tutta la partita dal computer di mamma, e poi tutti dicono che hai litigato -
- Sole dovresti passare più poco tempo su internet e studiare.. -
- Ma io studio sempr.. ma sei nel bagno di mio fratello!! -
- Si.. sono nel bagno di tuo fratello e comunque sono arrabbiata anche con te? -
- Perché? -

La guardai con la sua folta chioma di capelli neri lisci lunghissimi, portare ogni tanto il cucchiaio pieno di panna nella bocca e aveva appoggiato il cellulare sul tavolo. Era una peste..
Credo che Sara mi faceva tornare sempre un po' bambina, quella spensieratezza che nemmeno più Ludovica riusciva a darmi, quando passavo del tempo con lei anche solo per fare delle addizioni di matematica sembrava di stare al posto giusto, perché io non avrei mai voluto crescere.

- Perché non mi hai mandato il "ti voglio bene" come buongiorno come tutte le mattine! -
- E perché non avevo scuola e mi sono svegliata tardi!! -

Soffiai una risata guardandola:

- Ma ti stai un po' ferma? -
- E che la panna che mamma ha fatto e' buonissima.. -
- Sei davvero peggio di tuo fratello.. -
- Sole io stacco perché mamma vuole che faccia la mia cameretta ma mi annoio.. -
- Sara aiuta la mamma.. -
- Okay, stacca tu non ho il coraggio.. -

Soffiai una risata ma stavolta più accentuata salutandola mostrandogli la mano e lei face la stessa cosa, staccai la chiamata e appoggiai la testa al muro alzando lo sguardo al soffitto.
Restai per un po' così, col sorriso sulle labbra pensando a quella mini di Sara, assomigliava un sacco a Giacomo, aveva quello sguardo da peste.. finché mi accorsi di Giacomo, era alla soglia della porta appoggiato con la spalla e aveva le braccia intrecciate al petto.

« Vorrei vederti sempre così, come quando passi del tempo con Sara.. »

Smisi di sorridere sentendolo parlare e sospirai appena abbassando gli occhi sentendolo ancora:

« Sole.. la conosco perché ci incontrammo una volta a Napoli, ero con Matteo quel giorno e una sera in discoteca.. »

Annuì subito, capi dove voleva arrivare e sospirai appena mordendomi più volte il labbro in modo ansioso:

« Non è un mio problema quello che hai fatto quando io non ti conoscevo.. »

Lo guardai annuire e avvicinarsi al water dove ero seduta a gambe incrociate, si abbassò alla mia altezza e Poggio' le mani sulle mie coscia scoperte dai pantaloncini.

« Sole.. ma tu sei pronta ad iniziare una relazione stabile? »

Lo guardai alzando un sopracciglio, non capi inizialmente, poi lo feci piano piano quando la mia mente mise a fuoco la sua domanda: semplicemente non voleva litigare tutti i giorni e poi finire per non sopportarci più.
Lo ammetto, una parte di me aveva paura di intraprendere qualcosa di serissimo, ma l'altra parte di me.. mi bastava sapere che lui mi amasse, perché io l'amavo e anche troppo.

Lui aspettò una mia risposta, che stava tardando:
Annuì appena guardandolo mentre lo ascoltai sospirare quasi rumorosamente e si tirò su prendendomi in braccio uscendo dal bagno con lui.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora