Che mi combini?

1.8K 44 0
                                    

• POV GIACOMO •

Ero riuscito a dormire tutta la notte tranquillamente senza dover ingoiare 12 gocce che ogni sera prima di poggiare la testa sul cuscino prendevo per prendere sonno.
Le prendevo da quando Nonno Giacomo era andato via per sempre, credo siano passati almeno 8 mesi dalla sua perdita, non ricordo quando era successo o come fosse successo perché avevo rimosso quel brutto ricordo.
Ricordo soltanto che papà mi rivolse lo sguardo e abbassano la testa mi fece capire che il cuore di nonno aveva smesso di battere.. ero così tanto legato a lui che era come se avessi perso una parte di me.

Però questa notte le gocce non le avevo prese, la testa era serena e soprattutto non mi ero svegliato nel bel mezzo della notte cercando di accendere la luce come mio solito, era tutto così strano, quasi surreale.

Mi accorsi soltanto dopo di aver il braccio attorno al corpo di Sole mentre lei era in posizione fetale e aveva la mano sulla mia.
Cazzo, sarei rimasto ore a guardarla dormire.. sorrisi appena alzandomi piano dal busto cercando di non farla svegliare anche perché erano le 7:30 e non sembrava il caso.. però pensai che era Giovedì e era giornata di lezione per lei..
Dovevo farlo anche se credo di odiare quello che stavo per fare, allungai la mano piano al suo viso e sorrisi leggermente quando le sue labbra doppie e rosse pochissimo socchiuse e il naso ancora mezzo rosso..

Che stupida, di sicuro era dietro la porta a spiarmi e di sicuro se glie l'avessi detto mi avrebbe risposto con un « Io? Spiare te? Manco morta. » mi piaceva un sacco quando ogni cosa che diceva si storceva su di lei, perché le sue parole non erano compatibili con ciò che mostrava.

Poggiai la testa sulla testata del letto e sbuffai appena chiudendo gli occhi poggiando l'indice e il pollice sulle mie palpebre chiuse, sospirai appena e girai il viso mentre la senti muoversi..
aveva la guancia spiaccicata al cuscino e la sua mano tocco' il mio braccio fermo che era lungo il mio corpo, sorrisi d'istinto e allungai la mano ad accarezzare la sua guancia.
Smisi di sorridere ricordando le parole di Domenico qualche settimana fa al bar:
« Scommettiamo che ti fa perdere la testa o te la fai e poi torni a Napoli? »
Non era davvero una scommessa alla fine, perché la stavo perdendo alla grande.

« Come fai a pensare appena sveglio? »

Girai subito la testa verso di lei sentendola parlare e strinsi la sua mano subito mormorando a bassa voce rocamente:

« Io dormo e penso.. »
« Ma così diventi vecchio prima.. »
« Non e' poi così importante.. »
« Jack George mi stupisci ogni giorno di più.. »
« Lentiggini, invece di chiamarmi così dovresti alzarti.. sono quasi le 8 e credo tu abbia L'UNI »

La guardai sbuffare alzandosi dal busto mentre i miei occhi caddero sulle sue gambe scoperte, il maglione si era alzato appena e anche se non volevo guardare la sua bellezza attirava l'attenzione e non riuscivo a distorcere lo sguardo.

« Credo che salterò la lezione.. che giorno è? Che giorno è oggi? »
« Giovedì.. »
« Cazzo, ho gli allenamenti mi tocca andare a casa per forza! »
« Credo sia anche giusto così.. »

La guardai subito rivolgermi lo sguardo mentre si sistemava i capelli nella coda scombinata:

« Devi parlare con entrambi e lo sai.. »
« Non saprei neanche da dove iniziare.. »
« Digli semplicemente quello che pensi.. »
« Che mi fanno schifo? »
« Non è vero, non mentire.. sei solo arrabbiata »

La senti sbuffare quasi rumorosamente e sorrisi mordendomi le labbra allungando la mano alla sua gamba scoperta accarezzandola appena, lei non si mosse, mi sorrise leggermente spostando appena di lato la testa e restai a guardarla mentre lei poggiò la guancia sulla sua mano retta dal gomito poggiato alla gamba sinistra.

« Tu credi davvero che possa funzionare tra loro due? »
« Non conosco tuo fratello ma ho conosciuto Ludovica e credo che se l'ha fatto un motivo c'è »
« Avrebbe potuto dirmelo e magari l'avrei presa in un'altro modo.. »
« L'avresti presa nello stesso modo.. »
« Quasi 12 anni in più, ti rendi conto? »
« E da quando per innamorarsi bisogna contare l'età? »
« Non capisci.. »
« Capisco.. la mia mamma e il mio papà hanno 11 anni di differenza lo sai? »

Guardai il suo sguardo cambiare, quasi stupita, le sorrisi appena alzandomi dal busto poggiando la schiena nuda contro testata del letto e restai a guardarla.

« Sei figlio unico? »
« Diciamo che ho un'altra sorellina mini.. »

La guardai sorridere e sorrisi subito guardando la sua mano ancora nella mia, infatti abbassai gli occhi alle nostre dita.

« Ha 10 anni, mia madre dopo di me ha perso parecchie gravidanze e credo lei sia la nostra bambina arcobaleno.. »
« È stupenda come cosa.. sembra risentire mamma.. intendo quando sono nata io Michele già aveva quasi 12 anni.. »
« Figli della vecchiai, o bastone ra vecchiaia »

Mormorai in napoletano le ultime parole e la guardai contorcere il naso cercando di capire cosa avevo detto e soffiai una risata mormorando subito dopo.

« Bastone della vecchiaia, devo darti un paio di lezioni di napoletano a te.. »
« Sembra difficile.. »
« Non lo è, credimi è più difficile parlare italiano per me. »

Soffiai una risata guardandola sorridere e allungai la mano alla sua testa accarezzandole i capelli e poi la guardai:

« Credo sia meglio tornare a casa.. »

Annuì guardandola e la vidi alzarsi dal letto prendendo i vestiti che aveva il giorno prima e infilarsi avanti a me i pantaloni della sua tuta, sorrisi appena girando lo sguardo e mi alzai lasciandole almeno la privacy andandomene in bagno a preparami per poterla accompagnare a casa.

-

« Senti.. non so come ringraziarti per.. »
« Non devi, l'ho fatto perché volevo »
« Ci vediamo allora.. »
« Se rispondessi ad un mio messaggio magari »

La guardai ridere mentre stringeva tra le mani la catena della sua borsa pronta a lasciare la mia auto, infatti appena Poggio' la mano sulla maniglia allungai la mano al suo viso e afferrandolo con una mano le girai il viso baciandola.

Ecco, o mi avrebbe tirato uno schiaffo o ci sarebbe stata, non sapevo.. ma non mi importo' perché continuai quando mi accorsi che a ricambiare fu anche lei.
Ci staccammo soltanto qualche istante dopo e le lasciai un'altro bacio a stampo guardandola sorridere e senza parlare uscì' dall'auto.
Aspettai che entrasse dal cancello ma notai che prima di entrare si voltò alzandomi la mano..

Cazzo Sole, cosa mi stavi combinando non lo sapevo nemmeno io.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora