Con lui..

1.2K 31 7
                                    

"Non cambiare mai. Conserva l'ingenuità, le insicurezze, la timidezza e la fiducia nei sogni. Sono le parti migliori di te. Non smettere di rincorrere la felicità, nemmeno quando tutto ti sembrera inutile, nemmeno quando saranno mesi, anni che non la trovi da nessuna parte.
Credi nell'amore, anche se ti avranno deluso, calpestato, usato, tradito. Ama la pioggia, le nuvole e il sole sempre allo stesso modo e non smettere di commuoverti.
Imbarazzati, arrossisci, continua a cantare a squarciagola le canzoni che ami, continua a sottolineare le frasi più significative nei tuoi libri. Mi piace pensare che se ti rincontrerò quando ormai i capelli bianchi avranno sostituito tutto il colore, tu sarai ancora così: dolce, vera, sensibile, immersa in ogni cosa che fai e dici. Mi piace pensare che il mondo non ti rovinerà, che il dolore non ti rovinerà. Mi piace pensarti un po' più saggia, ma sempre sconsiderata. Non cambiare mai, nemmeno quando ti diranno che è assurdo essere come te, che ti troverai male, che ti divoreranno. Non ascoltarli. Fai la differenza.. Resta cosi come sei. Resta come sei: tutto cuore.
- La tua mamma. "

Sorrisi leggendo il bigliettino che avevo trovato in una delle scatole che in quei giorni avevo preso da casa di Michi, avevo lasciato ancora qualcosa lì ma pian piano stavo portando le cose a casa, tutte.

Oggi sarebbe tornato Giac e avevo pensato di andarlo a prendere all'aeroporto visto che erano le 18:20 di sera, avevo passato la giornata a sistemare nella nostra camera, e anche se non potevo fare sforzi sapevo che l'avrei fatto ugualmente.
Ero annoiata di stare a casa, senza lavorare e per di più ero riuscita a passare solo la mattina in ospedale per salutare Francesco.

Ringraziai di essere già pronta e sospirai appena chiudendo i jeans che avevo addosso siccome ero uscita da poco dalla doccia.. alzai subito la testa allo specchio notando il pancino e sbuffai appena non sapendo davvero come nasconderlo, era strano per me.. avevo sempre avuto un corpo esile e dopo la pallavolo avevo perso quell'elasticità che avevo quando andavo in palestra prima che conoscessi Giac.

Infilai un maglioncino largo rosa e quando riuscì in quel che modo ad essere fattibile uscì di casa guidando fino all'aeroporto.

Rimasi lì per mezz'oretta mentre mangiavo ciuciu alla fragola guardandomi attorno.
Giac non sapeva che fossi lì per questi guardando l'orario uscì chiudendo la portiera restando appoggiata alla macchina.

Sorrisi appena pensando alla reazione che avrebbe avuto vendendomi li ma d'istinto smisi di sorridere quando vidi uscire parecchia gente dall'enorme edificio.. riuscì a vederlo tra mille, stava ridendo e aveva il braccio attorno ad una ragazza, stavano ridendo insieme anche tanto, più in là c'era Matteo e Kysh e poi un'altra ragazza che non conoscevo.

• POVs Giacomo •

Erano stati i 25 giorni più faticosi della mia vita, intendo, era tutta così strana questa popolarità.. all'improvviso, grazie ad una serie televisiva che nemmeno ci avevamo scommesso nulla.
E invece eccomi qui, l'inizio di qualcosa di bello.

Anche se la mancanza di Sole si sentiva, di mia mamma, di Sara.. sapevo che ero lì per uno dei miei sogni e sapevo che loro erano felici per me.

« Guarda lì chi ci sta? »

Alzai subito la testa smettendo di ridere con Clotilde sentendo la voce di Matteo e sorrisi subito, c'era Sole appoggiata alla nostra auto.
Tolsi il braccio alle spalle della ragazza e camminai a passo veloce avvicinandomi subito a lei prendendole il viso tra le mani e senza farla neanche parlare la baciai subito.

Duró abbastanza quel bacio, perché fu lei a decidere si staccarsi quando la voce dei ragazzi alle nostre spalle o meglio quelle di Matteo mormorò:

« Ue astipatavell.. »

Lei non capi infatti mi rivolse lo sguardo e soffiai una risata girandomi subito verso lei:

« Come stai? Mi sei mancata un casino.. »
« Sto bene.. anche tu.. »

Sorrisi accarezzandole la guancia, davvero pensavo non sarebbe venuta, sapevo che era a casa nel letto a guardare Netflix perché aveva l'influenza e da una settimana non stava lavorando.
Non ci sentivamo spesso ma la sera prima di andare a dormire dovevo assolutamente chiamarla o soltanto mandarle un messaggio, e quando non lo facevo era perché ero davvero stanco.

Mi spostai guardando Kyshan abbracciarla e guardai la distanza che Sole aveva tra tutti noi, forse anche un po' a me, ma la capivo.. abbracciò Matteo e poi mormorai:

« Ragazzi ci vediamo.. amo andiamo? »

La guardai annuire e sorridermi appena.
Sapere che sarei rimasto tutto il tempo lì con lei, era davvero qualcosa di fantastico. Soprattutto perché le riprese sarebbero iniziate l'anno prossimo e per il momento avevo altro in mente.

Lasciammo Fiumicino e la guardai guidare mentre se ne stava in silenzio, spostai la testa ai ciuciu alla fragola sul cruscotto e presi la busta prendendone due o tre mangiandole:

« Allora.. mi dici come vanno le cose? »
« Che vuoi che ti dica.. solita monotonia, soltanto che non sto lavorando e la noia è aumentata.. »
« Ma se stai quasi sempre da mamma.. »
« Si ma torno sempre a dormire a casa.. »

La guardai sospirando appena, odiavo sapere che era sola a casa ma cosa dovevo farci?

« Chi è la ragazza accanto a te? »
« Clotilde, si è trasferita da poco qui ma è napoletana come noi.. carina vero? Forse diventerete buone amiche.. »
« Non mi servono le amiche. »

La guardai fulminarmi con lo sguardo e trattenni il sorriso girando la testa al finestrino.

• POVs Sole •

Mi dava fastidio, non sopportavo il fatto che stesse appiccicato ad altre.. va bene su un set ma fuori dal set non doveva proprio, anche perché lui odiava quando lo facevo io... e sembrava che da quando ero in gravidanza le cose che mi davano fastidio mi davano fastidio il triplo.

« Ma sei davvero strana.. »
« Oddio non lo sono Giac.. »
« Sono appena arrivato e stiamo facendo tutto tranne che sorridere.. »

Girai lo sguardo a lui mentre entravo in casa dopo di lui che posava la valigia all'angolo della stanza e chiusi la porta alle spalle senza nemmeno risponderlo andando in cucina.

« Ordiniamo le pizze stasera? »

Lo sentì parlare e seguirmi in cucina, mi appoggiai al tavolo e deglutì appena sentendo il dovere di dirgli la verità, forse era quello anche il problema.. io un segreto con lui non riuscivo ad averlo ai tempi di Ibiza.

« Sole.. ma c cazz tien? »

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora