È incinta

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Restai a guardare il foglio di carta muovendo appena la gamba destra in piedi avanti a Clotilde.
Erano delle analisi.
Alzai lo sguardo a lei deglutendo:

« Sono incinta. »
« E quindi? »
« Giacomo ma cosa vuol dire? Prima mi metti incinta e poi?? »
« Chi mi dice che stai dicendo la verità? »
« Puoi venire con me dal ginecologo.. »
« Clotì.. devi uscire dalla mia vita.. non so se ti è chiaro ma al tavolo dietro di me c'è una donna è una bambina e quella è' la mia famiglia.. tu non mi hai amato mai sul serio, tu volevi soltanto la tua sporca popolarità.. e l'ho capito quando ogni volta parlavi male di Sole o Kate.. »
« A me non importa della tua famiglia.. devi dirglielo! »
« Dirgli cosa??? »
« Che ho tuo figlio nella pancia.. »
« Ma sei impazzita?? »
« Vado a digl.. »
« Aro cazzz vai.. »

L'afferrai subito dal braccio tirandola e deglutì appena guardandola in modo serio negli occhi:

« Che vuoi da me? »
« Che tu ti prenda le tue responsabilità.. »
« Va bene. Ma sta al tuo posto, con lei ci parlo io. 

Lei annuì e sospirai appena lasciandole il braccio guardandola andare via.

Rimasi lì per un istante a pensare: era impossibile, ero quasi convinto di aver usato sempre precauzioni e soprattutto se non l'avevo fatto di essere stato sempre attento.

Deglutì appena mettendo le mani nei miei capelli e poi sui fianchi facendo un sospiro rumoroso tornando poi al tavolo.

Sole aveva cambiato posto, era al fianco di Massi e stava allattando Kate.. sospirai appena sentendo la gelosia ma ringraziai avesse quei quadrati bianchi che la coprivano.

« Che succede Già? »
« Solite cose.. »

Risposi alla domanda di Matteo abbassando lo sguardo guardando l'orario e poi girai il viso a lei.

• POVs Sole •

La verità è che essere sensibili è faticoso.
Essere persone di cuore è faticoso.
Essere buoni è faticoso.
È vero.
A volte vorrei spegnere tutto. Silenziare il mondo.
Disattivare il cuore.
Non sentire il rumore delle bugie, delle cattiverie, dell'indifferenza.
A volte vorrei non essere come sono.
Amare meno.
Essere meno.
Sentire meno.
Ma poi, come mi ha detto oggi una persona importante, sentire meno una cattiveria significherebbe sentire meno anche la bellezza di un tramonto.
Sentire meno dolore significa sentire meno gioia.
E allora mi fermo, respiro, e realizzo che anche se a volte è faticoso, ne vale la pena.
E che se so ancora amare, se so ancora commuovermi, se so ancora come far sentire un altro cuore meno solo, lo devo a questo mio strano pazzo cuore che a volte, soffre più di quanto vorrebbe.

« A cosa stai pensando Sole? »
« Eh? A niente.. »

Sorrisi appena guardando Gemma parlare e quando mi accorsi che Kate aveva smesso di mangiare mi sistemai poggiandola sul petto per farla digerire e girai la testa a Massi:

« Mi mancano le serate in discoteca raga.. »
« Perché non ci andiamo domani sera che è venerdì? »

Mormorai d'istinto girando la testa a Massimiliano, forse nessuno si aspettava questo mio intervento, nemmeno Giacomo, mi guardò in modo stranito e poi guardai loro:

« Per me va bene.. » Massi
« Anche per me! » Matte
« Si anche per noi.. » Domenico riferendosi a lui e Gemma.
« Anch'io.. » mormorò Kyshan

Girammo lo sguardo verso Giacomo che annuì appena abbassando poi lo sguardo e sorrisi appena quasi come una ripicca guardando l'ora:

« C'è ne andiamo tutti? » disse Ky

Infatti dopo poco lasciammo la piazza e io tornai a casa con Giacomo e la piccola, e per tutto il tragitto nessuno dei due apriva bocca.

Diciamo che sembrava che un giorno facessimo passi enormi avanti e un altro 100 indietro.

-

« Cos'è quest'idea di andare a ballare? »
« Sono diventata mamma non Santa, e poi ho già parlato con tua mamma.. ci siamo organizzate e questo fine settimana vuole tenere lei Kate.. »
« È la prima volta che ti stacchi da lei.. »
« sarà con tua mamma non un estranea.. »

Lo guardai annuire e sospirare alle mie risposte in modo freddo, serrai la mascella andando in cucina.

« Sole, ti devo dire delle cose.. »
« Dimmi.. »
« Se ti fermi un secondo e mi dai attenzioni.. »

Sospirai appena sedendomi sulla sedia accanto alla tavola poggiando le dita su quell'ultima cosa e lo guardai fare la stessa cosa:

« Voglio che a dirtelo sia io e non che lo faccia qualcun altro al mio posto. »

Annuì appena incitandolo a parlare con lo sguardo:

« la prima è che.. tra un mese devo tornare a Napoli ma sarà per pochissimo visto che il mio personaggio è morto, dovrò fare solo flashback.. »

Annuì appena quasi abituata ormai alla sua assenza a causa del suo lavoro e alzai le spalle come per dirgli "va bene, la seconda?"

« Hai visto no che c'era Clotilde..? »
« Okay, vai al succo. »
« È incinta.. »

Sentii il mio corpo quasi cedere ma rimasi impassibile, abbassai lo sguardo alle mie mani sul tavolo e cercai di aprire bocca ma in quell'istante volevo davvero che lui non capisse il mio stato d'animo, eppure si era formata una voragine immensa nel mio petto.

« Sole io non ci credo tanto.. mi ha fatto vedere delle analisi ma io sono sempre stato attento e.. »
« davvero mi stai dando spiegazioni della tua vita sessuale con la tua ex? »

Mormorai in modo schifato cercando di essere più fredda possibile.

« Giacomo, sono cazzi tuoi. Non miei.. io e te non siamo più niente, io sto qui per far sì che Kate cresca con entrambi, ma io e te siamo liberi. »

Lo guardai socchiudere le labbra per parlare ma lasciai subito la cucina entrando nel corridoio che a passo veloce arrivai fino al bagno chiudendomi a chiave..

Poggiai le mani sul lavandino facendo dei grossi respiri per trattenere le lacrime e sentì l'ansia muovendo appena le dita in modo veloce sul lavandino cercando di stare ferma.

Avrei voluto tanto sapere quando sarei stata di nuovo felice? quando la vita mi avrebbe detto "adesso basta, siediti, respira, adesso ci penso io a te, devi essere felice".

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora