L'orgoglio Sole..

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- Un mese dopo - • POV. Sole •

« Che poi in realtà va tutto bene.. Mà, cioè non è successo niente in particolare.. però ci so sti momenti che a volte.. mi sento tipo spaesata!
Come se stessi a buttà gli anni migliore della vita mia, come ste stessi a fa la vita de n'altra persona. Me sento come se me mancasse l'aria, e non so.. me sento spaesata Mà.. in questa vita qui io non me ce vedo.. non me ce rispecchio..
E me pare che me sta stretta.. non lo so, è brutto Mà.. salutame quello sgangherato de papà.. »

Sospirai appena poggiando le braccia sul tavolo della mensa dell'ospedale, avevo le cuffiette alle orecchie e stavo ascoltando l'ennesimo messaggio vocale che avevo mandato nella chat di mia mamma.
Che stupida che ci credevo ancora..

Qui i giorni passavano così velocemente che quasi sembrasse vivere davvero una vita che non era la mia. Ospedale, casa, amici, era in ripetizione.. annoiata di questa monotonia.
Avevo davvero intenzione di prendermi dei giorni di festa a lavoro, avevo bisogno di staccare e soprattutto adesso che era quasi luglio volevo andare con i ragazzi ad Ibiza e divertimi come non ero riuscita a fare in quel giorni.

No, se vi state chiedendo cosa fosse successo tra me Giacomo state tranquilli, ognuno per la sua strada senza un vero e proprio motivo valido per chiudere il nostro rapporto, un banale litigio basato su una bugia e sull'enorme gelosia che diceva di aver nei miei confronti pensando che ogni essere umano che si avvicinasse a me fosse innamorato di me.
Da quello che sapevo non stava uscendo molto, oltre al fatto che aveva iniziato a registrare il film per il resto non andava spesso con i suoi amici e non andava neanche più al calcetto il venerdì sera con i ragazzi.
Non capivo cosa gli passasse per la testa e credo non sia nemmeno più compito mio capirlo.

Avevo appena finito di pranzare nella pensa anche se quel cibo era immangiabile, non avevo toccato infatti niente, e dopo essere andata nei bagni privati mi spogliai infilando i miei vestiti togliendo la divisa e salutai i miei colleghi che erano appena venuti per lavorare. Avevo il turno di mattina e loro di pomeriggio.

Lasciai l'ospedale, erano le 14:20.
Ludovica era passata a prendermi siccome avevo l'auto dal meccanico perché in un mese l'avevo già rotta 3 volte buffa come cosa ma vera.

Mi guardai attorno facendo subito una smorfia quando sentì il clacson, mi avvicinai buttando lo zaino nei sedili dietro guardandola parlare:

« Signorì.. ma quanto siamo frettolose.. »
« Ludovì.. ho bisogno di andare a casa, farmi una doccia e voglio andare in giro.. »
« ma come mai siamo così decise oggi? »
« ho bisogno di una grande svolta,
Sono annoiata dalla monotonia! »

La guardai ridere e soffiai una risata girando la testa abbassando il finestrino sentendo l'enorme caldo che stava invadendo tutta Roma.

« che facciamo stasera? È venerdì!! »
« I ragazzi hanno la partita e ci gioia anche Miki »

Girai subito la testa a lei stupita dalla cosa, mio fratello che giocava con i miei amici? Serio?
Quanto cazzo era cambiato in bene ovviamente da quando si era innamorato.

« Ma seriamente? »
« Diciamo che ci mancavano due giocatori e quindi Domenico l'ha chiesto a lui! »
« Mi stupisce che abbia detto di sì.. »

La guardai ridere e soffiai una risata.
Arrivammo dopo poco a casa e corsi in doccia senza nemmeno salutare mio fratello sentendolo dire " Ueue ma io sto qua eh " lo salutai con la mano sentendo la risata di Ludovica e quando fui pronta (foto iniziale) tornai giù guardandoli sul divano.

« Ragazzi noiosi, ma che avete mangiato? »
« Cotolette e peperoni.. sono rimaste se vuoi »
« Ho mangiato alla mensa ma faceva schifo »
« Sole e che cazz.. »

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora