Il mio sole

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• POV Giacomo •

45 giorni da quando la mia vita sembrava essere cambiata radicalmente. Dopo la scomparsa di mio padre stavo cercando con tutto me stesso di prendere la mia famiglia tra le mani facendo in modo che non se ne perdesse.
Stavo lavorando così tanto che quasi non avevo nemmeno il tempo di guardarmi allo specchio.
Dopo quasi una settimana avevo convinto mia madre a lasciare Napoli e a farla salire con me a Roma, farle lasciare qualsiasi cosa e farle ricominciare una nuova vita: preciso, non sarebbe stato niente uguale senza il mio papà, ma dovevamo andare avanti, per mia mamma ma soprattutto per la piccola Sara, la mia sorellina.

In questi giorni era stato il suo 11esimo compleanno, le avevamo fatto una semplice torta con la panna fatta insieme io e lei con Sole.

Sole.. a lei dovevo tutto, dovevo la forza che stavo lasciando uscire dal mio corpo, dovevo l'immenso amore che stava donando alla mia famiglia, e dovevo qualsiasi cosa lei stesse facendo per me.
Grazie a suo fratello Michele mia madre aveva preso un posto di lavoro nell'azienda della loro famiglia, Sara era riuscita ad iniziare la prima media qui e io davvero non sapevo come sdebitarmi con lei.
« Non devi farlo, basta che resti qui.. »
Era la risposta quando io le chiesi cosa potevo farle per sdebitarmi per tutto ciò.

Sole sembrava la luce in quel buio più totale che aveva avvolto la mia vita in questi mesi. Lei aveva preso la mia vita e forse l'aveva colorata di azzurro, giallo, qualsiasi colore pastello che sia allegro. Con lei la risata non mancava mai anche se di sorridere era l'ultima cosa che volevo fare.
Credo di essere innamorato.
Ed aver ufficializzato il nostro fidanzamento da quasi due mesi mi faceva soltanto orgoglioso di questa cosa.
-

« Amo per favore, non devi. »
« Dai ma cosa vuoi che faccia starmene con le mani in mano mentre.. »
« Ma non è giusto! »
« Senti.. mettiamola così, è un mio regalo.. »
« Mamma non lo accetterà.. »
« E invece sì, mi vuole troppo bene per dirmi no »

Sbuffai appena guardando le chiavi nella sua mano destra che mi stava porgendo da più o meno mezz'ora in quelle chiacchiere.
Aveva ceduto un appartamento a mia madre, diceva che era suo, quell'appartamento i suoi genitori glie l'avevano comprato quando lei aveva 13 anni dicendo che un giorno sarebbe stato della famiglia che si sarebbe creata e adesso lo stava dando davvero a mia madre?

Sospirai appena guardandola appoggiare le chiavi sul tavolo della cucina di casa sua e di suo fratello e alzai lo sguardo a lei guardandola.

« Volevo dirti che lunedì ho il mio primo giorno in ospedale.. »
« Davvero? »

La guardai mentre sorrisi e lei annuì appena.

« Tu invece? Come mai non sei a lavoro? »
« Diciamo che l'ho presa di festa, poi oggi non avevamo nessuno shooting e volevo passare un po' di tempo con te.. mi dispiace se in questi giorni non siamo stati insieme tanto.. »

Sospirai appena poggiando la schiena sul tavolo della cucina restando a guardarla mentre lei non perde tempo ad abbracciare il mio busto e la strinsi appena accarezzandole i capelli.

« È giusto che tu stia con la tua famiglia.. »
« Lo so ma, adesso anche tu sei la mia famiglia »
« comunque voglio tornarci a Napoli, ma solo per restare a guardarne la bellezza.. »
« Ti ci porto, te lo prometto.. »

La guardai sorridere mentre alzava il viso al mio e poggiai subito le labbra sulle sue e spostai i capelli dal suo viso.
Adesso che ci penso.. non eravamo ancora stati insieme, le mie mani non avevano mai toccato il suo corpo nudo ed era strano perché io prima di lei avevo solo quel tipo di relazione, mentre adesso l'unica cosa che mi importava era il suo sorriso.

• POV Sole •

Vederlo che stava meglio mi rendeva le giornate forse un po' tranquille, senza la costante paura che lui non stesse bene.. quasi non vivevo.
Odiavo ammetterlo ma provavo per Giacomo qualcosa che non avevo mai provato prima d'ora, non sapevo cosa fosse ma sicuramente era una cosa bella.

« Stasera c'è ne andiamo un po' in giro io e te? »
« Se non ti annoi va bene.. »
« Non mi annoio con te.. »
« Che attore che sei!! Ma sei hai detto che eri annoiato 5 minuti fa!! »
« ma solo perché tu continui a fissare libri!! »

Gli alzai il dito medio guardandolo ridere e sorrisi appena trattando il sorriso in qualche modo facendo un sorriso basso mentre intrecciai le braccia al petto guardandolo.

« Ma Michele? »
« È partito con Ludo.. torna lunedì »
« Ah quindi stai sola per quasi una settimana? »
« Ha paura che mi rubino signor Jack George? »
« Ma magari.. tanto dopo 5 minuti ti porterebbero indietro! »

Feci una finta risata sedendomi sul divano prendendo il cellulare che stava squillando da più o meno 10 minuti, notifiche del gruppo che avevo con Ludo e Kyshan, si, da un po' ci stavamo frequentando di più.

- Ma non ci credo.. - (Ludo)
- Ma di cosa state parlando? - (Sole)
- Lo giuro, Sole.. è successo.. - (Kyshan)
- Che schifo oddio, davvero? - (sole)

Misi il blocco al cellulare sentendo la tosse di Giacomo seduto affianco a me tenendo le mie gambe sulle sue e guardando la tv che aveva acceso poco prima.

« Ma con chi stai parlando? »
« Kyshan e Ludo.. »
« Ma che avete da dirvi?? »
« Ma perché non ti fai i fatti tuoi?? »
« Ueue.. ma vuo abbusca' ? »
« Voglio?? »
« Abbuscà.. amo vuol dire picchiare.. »
« Abbuscà!! »

Pronunciai cercando di farlo in modo corretto guardandolo ridere e cercai di non sorridere guardandolo facendo la seria.

« Guarda che parlo meglio di te.. »
« Ah si? E dimmi.. 'so tropp nammurat e te'  »

Lo guardai per qualche istante e sorrisi mordendomi il labbro inferiore restando a guardarlo poggiando la testa sul divano mormorando a bassa voce:

« Guarda che lo capisco eh.. »
« Peccato.. perché vorresti dire che non è così? »
« Non saprei.. »
« Impossibile.. tu vai pazzz pe me.. »
« vac pazz p te.. »
« assai.. »

Socchiusi subito le labbra quando le sue labbra sussurrarono "assai" contro le mie e ricambiai il suo bacio.
Credo che quel bacio duró un po' di piu, senti' la sua lingua accarezzare la mia e in realtà stavolta nessuno dei due aveva intenzione di scattarsi..
Sussultai appena sentendo la mano di Giacomo toccare il mio fianco scoperto dalla maglia che indossavo da sopra a dei pantaloncini..
Lui aveva mezzo busto sul mio e mi staccai appena dalle sue labbra per poter respirare ma lui riprese a baciarmi e non potevo che ricambiare.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora