𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.

Te fa ascì pazz.

Era il pomeriggio prima del mio ultimo esame, non ero in me e di sicuro non avrei chiuso occhio tutta la notte. Ero in cucina e avevo il libro sulla pendio la seduta sullo sgabello ripassando le ultime cose dal libro di Scienze.

Ero davvero serena da una parte, da una settimana le cose tra me e Giacomo andavano bene.. sembrava quasi che fossimo ufficialmente una coppia, infatti lo sapevano tutti e l'unico a non essere a conoscenza o almeno a fare finta di niente era mio fratello Michele, per il resto la sua comitiva come Kyshan mi aveva detto che erano giorni che stava provando a farci incontrare e che era davvero felice, tutto così inaspettato ma davvero stavo bene, ero tranquilla e sembrava che Giacomo era l'unico a placare il mio carattere irrequieto.

Ludovica era felicissima e mi aveva detto che ne aveva parlato con mio fratello ma che lui per il momento non ne voleva sapere niente perché per lui ero ancora piccola, per lui sarei stata piccola anche a 30'anni quindi non mi applicavo più di tanto, quando lui sarebbe stato pronto di sicuro Giacomo non avrebbe rifiutato di vederlo.
Sapeva però che era lui, ci aveva visti più volte quando Giacomo mi accompagnava sotto casa e poi avevo mio fratello sui social, spesso postavo storie su Instagram di entrambi come faceva Giacomo e quindi le vedeva.

E parlando del diavolo, ecco che spuntano le corna:

« Hey, ma stai ancora studiando? »

Annuì appena guardandolo aprire il frigo e prendersi dei sandwich già pronti con la maionese e il prosciutto.
L'unica cosa che non mi tranquillizzava era quest'ultima tappa della mia vita, tra meno di 12 ore volendo Dio sarei diventata una dottoressa e per questo dovevo anche ringraziare mio fratello che oltre tutto non aveva mai smesso di credere in me pagandomi gli studi per farmi diventare una semplice ragazza che cercava di realizzarsi.

« Cosa porterai domani? »
« Anatomia.. poi inizio il tirocinio »

Senti la sua mano toccare la mia schiena e sospirai appena girando gli occhi a lui tenendo la mano sul libro.

« Sei brava, sicuramente sarà una passeggiata per te.. »
« Non voglio lasciare l'azienda Miki.. »
« Sole fa ciò che ritieni giusto per te! »
« Non lo so, sembra che se lascio l'azienda.. mi allontani ancora di più da te.. »
« Ma non è assolutamente vero, io sono sempre qui.. se tu vuoi rimanere in azienda puoi farlo comunque.. »

Sospirai appena girandomi con lo sgabello verso di lui e restai a guardarlo intrecciando le braccia al petto.

« Come vanno le cose tra te e Ludo? »

Non glie l'avevo mai chiesto prima, e a distanza di mesi forse per lui era strana come domanda:

« Va tutto bene Sole.. »
« Sei innamorato Miki..? »
« Lo sono, e mi dispiace di non avertelo detto prima, sono stato uno stupido.. »

Lo guardai sedersi allo sgabello di fianco e restai a guardarlo tornando come le braccia sulla penisola:

« Non è importante, basta che state bene.. »
« E tu invece? So che c'è un ragazzo.. »
« Si c'è.. però non voglio parlerete.. »
« Stupida lo so chi è, Giacomo Giorgio, il ragazzo dello shooting.. ho letto credo una ventina di volte il suo curriculum.. Napoletano, bello, alto.. simpatico.. »

Sorrisi appena passando la punta della lingua sulle mie labbra per umidire restando zitta.

« Non credo di accettare mai il fatto che mia sorella sta crescendo e che un ragazzo posso toccarla, però.. ho sbagliato con te e so cosa vuol dire essere impediti di amare chi vuoi, quindi non ti metterò a disagio o cosa simili.. da quando lo consoci ti vedo più tranquilla e per di più Roberto mi ha detto che stai andando una meraviglia a pallavolo.. evidentemente questo ragazzo ti tranquillizza.. »

Annuì subito guardandolo cercando di nascondere il sorriso palesemente visibile sul mio volto.

« ecco perché mi chiedevo come mai ancora non mi stavi portando nessun guaio.. »
« Ma non sono mica così casinista.. »
« Sole.. tu casa nostra la rendi un mercato! »
« Ma giusto un po'.. »
« Senti, io non lo so se siete innamorati ma forse si perché hai un sorriso da ebete sul volto.. »
« Stupido.. »
« Sono serio.. se ti fa star bene allora per me va bene. »

Alzai subito gli occhi ai suoi e guardai le sue mani sulle mie, strinse quest'ultime e sorrisi torturandomi il labbro inferiore ascoltandolo:

« Okay.. prima che sia ancora più geloso, ti va di farlo venire qui stasera? Magari chiamo Ludo e facciamo una cena tutti e quattro insieme.. »
« Davvero? »
« Si.. poi Ludo mi ha detto che è stato lui a farti ragionare sul nostro argomento.. »

Annuì subito guardandolo e sorrisi alzandomi subito dallo sgabello e abbraccia mio fratello come non feci in questi ultimi mesi, da quando avevo scoperto di lui e Ludo, evidentemente era vero, ero solo arrabbiata e questa rabbia sembrava stessete svanendo da quando l'avevo incontrato.

Miki ricambio' subito il mio abbraccio e dopo poco chiusi il libro salendo in camera mia mentre lui se ne stava col cellulare tra le mani ancora in cucina.

Afferrai il cellulare cercando là chat tra me e Giacomo e gli mandai un messaggio:

- Jack George, stasera sei invitato a cena da me, una cena a quattro. -

Credo che passarono più o meno 4/5 minuti infatti mentre aspettai mi misi a guardare diversi video che erano nella mia galleria e le ultime foto che ritraevano me e lui..

- Lentiggini, smettila.. lo sai che non sopporto quando mi chiami così. A cosa devo questa cena? -

Sorrisi subito:

- Mio fratello, mi ha chiesto di te e credo tu gli piaccia.. e quindi stasera cena -
- Onorato della cosa.. dovrò comportarmi da napoletano o romano? -
- Comportati come Giacomo si comporterebbe con Sole. -
- Non posso Sole.. -
- Perché? -
- Tuo fratello si accorgerebbe troppo di quanto io sia preso da te così.. -

Chiusi per un istante gli occhi dopo aver letto la frase e sorrisi come una stupida restando a guardare là chat, e poco dopo risposi:

- Non innamorarti Jack.. -
- Avresti dovuto dirmelo 4 mesi fa.. -

« Ahh.. l'amore.. te fa asci' scem.. »

Inarcai subito un sopracciglio guardando mio fratello entrare con la testa in camera dalla porta socchiusa e parlarmi in napoletano, lui era molto più bravo di me sul napoletano.
Gli alzai il dito medio lanciandogli il cuscino a forma di cuore che era sul letto e gli urlai « Chiudii » che quasi alzò le mani in segno di resa sotto una risata chiudendomi la porta.