Io voglio che tu..

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Odore di casa.
Lunedì 11:20 del mattino.

Odore di casa non proprio, diciamo che ero ancora a casa di Alberto e seppur era come fosse casa mia volevo togliergli sicuramente il disturbo, soprattutto perché dalla nascita di Kate era passata una settimana e la notte non si chiudeva occhio.

Spesso Giacomo era a casa per stare con lei ma tra me e lui andava bene così, anche se più spesso mi aveva chiesto di tornare a casa, e la mia risposta era sempre stata negativa.

Quella mattina stavo dormendo, Alberto era a lavoro e avevo messo Kate al suo posto perché si era appena addormentata, non riuscivo a dormire. Sbuffai appena alzandomi più piano possibile e spostai lo sguardo guardandola dormire in quella posizione, soffiai una risata facendole una foto che mandai dai subito a Giacomo:

- Ma che modi ha di dormire? -

Stringeva il pupazzo che le avevano dato al nido

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Stringeva il pupazzo che le avevano dato al nido.

Mentre aspettai la risposta di Giacomo uscì fuori al balcone appoggiandomi alla ringhiera respirando l'aria di Roma, da quando Kate era nata ancora non ero uscita una volta in giro, sicuramente l'avrei fatto quella mattina e ne avrei approfittato che lei dormiva per andare a prepararmi.

Mi feci una doccia veloce ma con l'ansia che potesse svegliarsi e quando rimasi ad asciugarmi i capelli senti il cellulare squillare, era una videochiamata di Giacomo. Accettai:

« Ma come dorme? » rise
« Non ne ho idea.. ha un modo suo.. ma dove sei? » lo guardai guidare
« Sto venendo da voi, ho finito di lavorare alle 10 di stamattina e c'è ne andiamo un po' in giro.. »
« Mi stavo giusto preparando.. »
« Sto arrivando, dai.. »

Sorrisi staccando la chiamata.
Non stavamo insieme, non eravamo niente, se non due innamorati che per il momento stavano meglio così, almeno da parte mia.

Non gli negavo mai di vedere Kate, andava benissimo così, per me poteva bussare porta anche alle 4 di notte, l'avrei sempre aperto la porta. Era il papà della mia bambina.

Riuscì a vestirmi con dei semplici jeans scuri alti in vita e un top nero, era strano, mi andava tutto il mio armadio.. quasi mi ci ero abituata a quella panza.

Senti' il pianto di Kate e sospirai appena ringraziando di essere pronta:

« Arrivo Kate.. »

Morirai entrando in camera prendendola guardandola con degli occhi immensi aperti, e già.. assomigliava un sacco a Giacomo e più giorni passavano più sembrava lui se non fosse per il nasino diverso.

La presi in braccio scendendo giù ringraziando di averla fatta già mangiare e sentì il campanello, odiavo quando dovevo fare tutto in un secondo.
Mi precipitai alla posta e guardai Giacomo entrare chiudendosi la porta alle spalle:

« Ma ciao.. ragazze belle.. »
« Oh papà, avevamo giusto bisogno di te.. »
« Ma davvero? »

Gli porsi Kate mentre lui la prese subito e se la baciò nei miglior dei modi mentre io mi sedetti sul divano per infilare le mie Nike senza farmi i lacci sentendolo parlare:

« Ma da quando è sveglia.. »
« In realtà si è appena svegliata.. »
« Cazzo per avere 10 giorni è troppo arzilla.. »
« È tua figlia Jack, questo dice tutto.. »

Lo sentì ridere e dopo aver preparato la borsa col passeggino riuscimmo ad uscire di casa e in auto mentre lui guidava io ero mezza girata dietro perché lei era nella navetta dietro ma piangeva perché non voleva starci:

« Sto impazzendo.. »
« Amo ma.. »

Si corresse subito quando lo guardai:

« Sole ma prendila e mettila avanti sulle tue gambe.. »
« E che non vorrei.. »
« Dai Sole.. piangerà tutto il tempo.. »

Sospirai appena aspettando che lui accostasse e la presi in braccio sedendomi avanti con lei e lei smise subito di piangere scossi la testa sentendo Giacomo ridere e lo guardai:

« Che c'è..? » mi chiese
« Non lo so.. mi sembra di non saperla gestire.. » sbuffai
« Sole.. me l'hai detto tu, non si nasce padri e nemmeno mamme.. stai imparando adesso con lei e io con voi.. e lei poi non ha bisogno di una mamma perfetta.. ma di una mamma che la ami con tutta se stessa e tu l'hai fatto dal primo momento che hai saputo di aspettarla.. »

Lo guardai deglutendo annuendo appena poggiando la testa sul sedile sentendolo parlare e sorrisi leggermente girando lo sguardo al finestrino.

« E comunque.. hai pensato a cio che ti ho chiesto? Anche solo per Kate.. »
« Jack.. non voglio che pensi che possiamo.. »
« Non ho detto questo ma potrei aiutarti di notte con lei.. magari potrai dormire un po' di più, e anche se non sono bravo posso aiutarti.. »

Lo guardai mordendomi il labbro inferiore, era giusto così, lui era il suo papà e non potevo negargli nulla, anche perché di notte Alberto non chiudeva occhi a causa di Kate e mi dispiace vederlo distrutto la mattina.

Restai a guardarlo socchiudendo le labbra e sussurrai a bassa voce:

« Va bene.. verrò da te.. »
« Non da me.. ma a casa nostra.. »

Girai il viso a lui guardandolo annuendo appena e girai subito la testa a Kate che si muoveva con le manine quasi stiracchiandosi e subito dopo starnuti', sorrisi subito guardando anche Giacomo sorridere.

-

« È buono assaggia.. »
« Ma non mi piace il formaggio.. »
« Ma non c'è.. »

Eravamo al terrazzo del Pincio, era strano.. l'ultima volta che siamo venuti qui è stato per urlarci contro, e adesso siamo in tre.. con la nostra bambina.

Cercava di farmi mordere una pizza che aveva preso ad un forno distante dalla terrazza e morsi guardandolo facendo una smorfia di disgusto

« È buona, non dire di no.. »
« Preferisco quella con le patatine.. »
« Come sempre.. »

Lo guardai facendo una smorfia appoggiandomi alla ringhiera di marmo mentre lui si fermò affianco a me col passeggino che stava portando e  poi si sporse mettendosi avanti guardandomi.

« Secondo te.. ha smesso la vita di metterci alla prova? »
« Non lo farà finché non smetteremo di esistere Jack, ma le superiamo tutte.. »
« Io al tuo fianco potrei superarle tutte.. »

Deglutì guardandolo poggiare le mani sulla ringhiera di marmo e socchiudere le labbra quasi senza distanza dal mio viso.

« Jack.. smettila.. hai qualcuna che ti aspett.. »
« Non ho nessuno Sole.. »
« Ma.. »
« Clotilde non è mai stata la mia fidanzata ma soltanto quello.. ho cercato di salvarla dal mondo in cui era ma poi ho capito che l'unico che doveva essere salvato ero io.. e poi l'ho mandata subito via non appena e' nata Kate.. »

Lo guardai socchiudendo le labbra proprio come aveva fatto lui e rabbrividì sentendo la sua mano sinistra toccare il mio fianco.

« So che non merito un cazzo.. ma guardaci.. potremmo essere la famiglia che fa invidia a chiunque.. »
« Io non voglio condividervi con altri.. »
« E allora proteggeremo gelosamente la nostra famiglia con tanta protezione.. »
« Giacomo ho perso il conto delle tue parole.. »
« Sole.. io voglio che tu sia mia moglie.. »

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora