Venite con noi..

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Avevo passato la notte con Sara la sorellina di Giacomo, avevo cercato in tutti i modi di distrarla dalle urla disperate di sua madre che avevano perso l'uomo della sua vita.

Credo sia stata la notte più lunga della mia vita dopo quella che aspettavo i miei genitori tornare, sembrava che il dolore di questa famiglia fosse anche un po' mio.
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10:15 del mattino.

« Ci mettiamo qualcosa di pulito e andiamo da Giacomo e Mamma va bene? »
« Si ma, papà ci sarà con noi? Così mangiamo tutto insieme, adesso che sei la fidanzata di mio fratello possiamo stare tutti insieme! »
« Sara.. ne abbiamo già parlato questa notte.. »

Per quanto io non avrei voluto portarla al funerale di suo papà, la mamma aveva espresso di volerla far salutare il suo papà un'ultima volta.

Credo siano state le ore più assurde e vedere quella bimba salutate la tomba di suo papa, Giacomo restare serio e quasi cercava di essere impassibile ma i suoi occhi nascosti sotto a degli occhiali scuri stavano cercando aiuto e lo sapevo benissimo, sapevo che stava cercando di ingoiare ogni dolore. 
Non siamo stati insieme per niente, anche perché era giusto così, adesso doveva prendersi cura di sua mamma e io avevo preferito stare con la bimba visto che loro oltre loro non avevano nessuno, un po' come me e Miki.

Non avevo mai assistito ad un funerale così straziante, per quanto Marta cercava di smetterla di piangere di tanto in tanto le sue urla disperate si davano a libero sfogo mentre Giacomo le diceva di non urlare, di stare tranquilla..

Strinsi appena la mano della piccolina seduta al mio fianco in chiesa alla seconda fila dietro Marta e Giacomo, c'erano anche diverse persone che forse erano della zona e li conoscevano, qualche familiare ma non conoscevo nessuno, erano riusciti a venire anche Domenico, Massimiliano e Matteo, per onorare il loro amico, infatti ero riuscita a salutarli e Massi era riuscito a strappare un sorriso a Sara dandole un lecca lecca alla fragola.

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48h dalla sepoltura del papà di Giacomo.

Copri' con la coperta il corpo di Sara che dormiva sfinita e girai la testa alla porta della cameretta guardando Giacomo poggiato con la testa alla porta.
Mi avvicinai piano a lui e restai a guardarlo:
Aveva gli occhi assenti, eppure era rimasto a guardare la scena mentre cercavo in tutti i modi di far dormire Sara.

Guardai la sua mano prendere la mia e lo seguì fino all'ultima camera del corridoio, capi' che era la sua camera quando notai diverse foto appese di lui e i suoi amici, mi sedetti appoggiai a lui sul suo letto e sospirai appena cercando di aprire bocca ma nulla avrebbe colmato quel vuoto.

« Grazie.. »
« Per cosa..? »
« Per essere stata tutto il tempo con Sara, per aver cucinato a mia mamma, anche se non ha toccato niente ti ringrazia.. »

Restai a guardarlo mentre se ne stava con le mani in mano e poi mi volse lo sguardo sorridendomi appena e d'istinto poggiai la mano sulla sua guancia coperta dalla sua poca barba:

« Grazie perché sei al mio fianco.. »
« Jack.. puoi piangere.. me l'hai insegnato tu.. »

Lo guardai abbassare gli occhi al pavimento e senza alzare la testa guardai le goccioline salate cadere dai suoi occhi e finire diritte sul pavimento. Accarezzai la sua schiena e mi tirai su abbassandomi subito a lui e poggiando le mani sulle sue guancia gli asciugai le lacrime che stavano rigando le sue guancia.
Strinsi le dita nei suoi capelli e sospirai appena quando fu lui ad abbracciare il mio corpo mentre evidentemente non voleva farsi vedere in viso.

Accarezzai i suoi ricci chiudendo appena gli occhi e asciugai subito le mie lacrime stringendolo.

Forse riuscì a sfogare un po', non avevo detto una parola, non volevo che una piccola parola facesse in modo che lui non avesse libero sfogo e soltanto dopo poco ci ritrovammo sotto le coperte e sembrava che Giacomo era riuscito a chiudere gli occhi.
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Mezz'ora dopo mi alzai piano cercando di non svegliarlo e lo copri con la coperta uscendo dalla camera, mi guardai attorno e notai che c'era un po' di casino, per questo iniziai a togliere delle cose.. mi fermai appena pensando a ciò, non l'avevo mai fatto a casa mia, c'era sempre stata Cristina la donna che tutti i giorni veniva a pulire e poi andava via..
però adesso ero lì, e lo stavo facendo e soprattutto sapevo farlo..

« Tesoro hai messo tu a posto? »
« si.. »
« Grazie davvero.. avrei pulito io dopo.. »
« Tranquilla Signora, anzi mi dispiace non averlo fatto prima.. »
« Nun me chiammà Signora mi fai sentire vecchia.. Marta, sono Marta per te. »

Sorrisi appena guardandola sedersi sul divano che avevo sistemato poco prima mentre tra le mani avevo il peluche azzurro di Sara che aveva lasciato la mattina sul divano.
Mi fece segno di sedermi accanto a lei e lo feci, infatti girai il viso a lei:

« Sono felice.. perché l'hai conosciuto e lui ha conosciuto te.. e sono felice perché è riuscito ad aspettare che Giacomo tornasse.. »

Sorrisi appena guardando il mezzo sorriso di Marta e la guardai poggiare la sua mano sulla mia:

« Sole.. fallo felice.. fallo non solo per lui ma pur pe me e Sara.. pe favor.. »

Annuì subito guardando i suoi occhi gonfi dal pianto che non smetteva di versare e sinceri.
Strinsi la sua mano guardandola sorridere appena e feci la stessa cosa.

« Io non so quale sia la vostra decisione ma se Giacomo torna a Roma.. venga con noi.. mi occuperò io stessa a sistemarvi.. »

Era palese la diversità di possibilità che c'era tra me e una semplice umile famiglia come quella di Giacomo, e poi ricordo quando Giacomo mi aveva detto che da quando il loro papà si era ammalato era lui a mandare qualche soldo a casa.
La guardai sorridere:

« Ma come faccio a lasciare casa mia? »
« Nessuno la lascia.. c'è la teniamo per quando vorrete tornare qui a Napoli, ma forse se tu e Sara venite con noi a Roma.. Giacomo sarà più tranquillo sapendo che siete lì.. »

Marta non rispose, sorrise semplicemente e soltanto dopo capì perché, quando entrambe ci volgammo notando Giacomo entrare in salone.

« Già mi nascondete le cose? » chiese sbuffando

Ricevendo un sorriso da sua madre.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora