Ci sto pensando..

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« Abbiamo tipo 15 chiamate perse.. »
« Ma chi se ne frega.. »

Lo guardai trattenendo la risata guardandolo mentre si sistemava e io facevo la stessa cosa pronti a lasciare casa per andare dai ragazzi.

Riuscì a sistemarmi prima io di lui:
« Lascia la tua auto qui, andiamo con la mia. »
« E come faccio? »
« Dopo te ne vieni con me, tanto Michele non dice niente.. »
« Ma sto fatto che fate comunella insieme? »

Lo guardai ridere e scossi la testa sistemandomi i capelli che avevo lasciato lisci la mattina, mi guardai allo specchio  dell'entrata sistemando la coda, cambiai solo la maglia che non ricordavo nemmeno di aver lasciato qui a casa di Giacomo, una bianca maniche lunghe che girava attorno alle spalle.

« Ja amo si bell.. andiamo.. »

Lo guardai facendogli una smorfia e feci per uscire ma lo sentì ancora:

« Aspe aspe.. »

Mi girai sentendo il suo braccio avvolgere il mio bacino e le sue labbra baciare subito le mie, sorrisi ricambiando e sussurra appena staccandomi:

« Ho appena sistemato il rossetto dai.. »
« Tanto non c'è l'avrei comunque tra un po', lentiggini..»

Scossi la testa sorridendo mostrandogli le rughette che si formavano ai lati del mio sorriso e lo seguì fino all'Auto.
-

« Ma tutt stu tiemp per una doccia? »
« Domè.. dovevo farmi bello.. »

Sentì la risata ironica dei ragazzi come per dire "Sisi, c'è la beviamo sta cazzata", rimasi in silenzio trattenendo il sorriso e mi sedetti affianco a lui e alla mia destra c'era Ludovica:

« Tutt'apposto tra voi due? »
« Com'è che mi hai detto..? L'orgoglio ti rende forte ma non felice no? Sto cercando di essere felice.. »

Sorrisi subito quando le labbra di Ludovica baciarono la mia tempia e iniziammo a mangiare tutto insieme mentre ridevamo tra di noi.
L'unico che non c'era era Massimiliano, non avevo capito il perché sinceramente, ed era strano visto che lui non mancava a nessuna cosa che organizzavano i ragazzi.

« Ludo ma Massi? »
« Ha detto che non si sentiva bene.. »

Annuì appena non credendo a questa versione e girai la testa a Giacomo, sembrava più sereno della sera al campetto prima che entrava in campo, stava ridendo con i ragazzi e aveva appena iniziato un discorso con mio fratello Michele che gli aveva chiesto qualcosa riguardo al film che stava girando.

Presi la borsetta appesa alla sedia e presi il cellulare da quest'ultima cercando là chat con Massi, sospirai appena, alzai subito lo sguardo sentendo la mano di Giacomo toccare la mia gamba scoperta e poi guardai di nuovo il telefono, per quanto bene volessi a Massi adesso dovevo pensare a me.

Poggiai il cellulare mettendo il blocco schermo al tavolo e poggiai la mano libera su quella di Giac mentre cercai di finire i miei gnocchi ancora tutti pieni nel piatto.

« Quindi domani siamo tutti invitati al palazzetto dell'Olimpico? » chiese Matteo guardandomi.

« Se vi va.. »
« A che ora giochi? » Kysh
« 10:30, contro la Polonia che si è classificata al primo posto.. »
« Ma voi siete al terzo giusto? » Domenico
« Diciamo che siamo a pari punti con l'Argentina »
« Madoo che match.. » urlò quasi Domenico

Sorrisi appena scuotendo la testa, i ragazzi non erano mai venuti a vedere una mia partita e adesso che la mia squadra era ai mondiali era strano, L'Italia femminile non ricordo nemmeno se era mai riuscita ad arrivarci.

Girai lo sguardo a Giacomo, sorrideva.. sorrisi appena e lo sentì sussurrare a bassa voce:

« Sono invitato anch'io o.. »
« No tu non puoi venire.. »
« Sisi convinta tu.. »

Lo guardai ridendo, non era mai riuscito nemmeno lui a venire a vedere una mia partita da quasi un anno che ci conoscevamo.. sorrisi guardandolo e poggiai la schiena alla sedia spostando appena il piatto.

-

Credo che fu una delle serate più carine che avevamo passato tutti insieme, la cosa più carina era che mio fratello era lì con noi, che anche se era il più grande era riuscito a divertirsi con i miei amici ed era tranquillo..
Lui e Ludo erano andati via dieci minuti prima:

« Raga andiamo pure noi.. »
« Insieme? Voi due? »
« Eh perché è proibito? »
« Comunque tutt e duij sit dui cap e cazz.. »

Alzai un sopracciglio non capendo e sorrisi semplicemente mentre senti' Giacomo ridere alle parole di Matteo che rimase con Kyshan e Domenico.
Salutai i ragazzi e segui Giacomo fino alla sua auto mormorando:

« Amo.. ma che vuol dire? »
« Cosa? »

Disse aspettandomi allungando la mano alla mia che afferrai subito seguendolo fino al parcheggio:

« Quello che ha detto Matteo.. »
« Ahh che siamo due teste di merda.. tipo..?! »

Lo guardai sorridendo appena entrando prima di lui in auto e quando si mise alla guida guidò fino al solito posto, quello dove ci mancavo da quando io e lui non eravamo più insieme: Terrazzo del Pincio. Non scendemmo pero' dall'auto, rimasimo seduti in auto e potevamo benissimo guardare il panorama di Roma.

« E comunque non hai mangiato proprio niente »
« Lo so ma domani mattina non riuscire nemmeno a fare una battuta.. »
« E chi se ne frega.. »
« Amo.. sono è il campionato.. se vinciamo siamo qualificate per i mondiali.. »
« Amo ma io mi vedo solo il calcio che ne so.. »

Lo guardai e sbuffai appena guardandolo sorridere mentre accarezzò i miei capelli legati:

« Mi aggiornerò anche su quello okay? »
« Non e' importante e comunque ci stavo pensando da un bel po.. »
« A cosa? »
« A lasciare la pallavolo.. »
« Ma se la pallavolo e' vita per te.. »
« Lo so ma ci sono cose più importati.. »
« Tipo..? »

Sospirai appena alzando le spalle e poggiai la schiena sul suo petto sentendo il suo braccio abbracciarmi e le sue labbra baciare la mia testa.

Ci stavo pensando da un po', non avevo più quella voglia, credo di aver perso quella grinta da quando sugli spalti non vedevo papà esserci ad ogni partita, ad ogni allenamento..
chiusi gli occhi poggiando la guancia sul suo braccio e girai lo sguardo allo stereo della sua auto, c'era una canzone di Ernia, era bellissima.. allungai la mano ad alzare appena la voce, quella canzone parlava di tutt'altro ma quel ritornello era stupendo:

" Mi sveglierò domani, e tu non ci sarai..
Ma quando cerchi me e cerco te, tu lo sai.
Dove potrai trovarmi nei miei sogni che poi.. e li che vedo te, e vedi me come vuoi.
Non so esser così forte, tu falle far la buonanotte. "

Strinsi le dita di Giacomo alle mie e girai appena lo sguardo a lui. Lo guardai accarezzarmi con l'indice la punta del naso e sorrisi leggermente.
Poggiò la fronte sulla mia e chiusi gli occhi sentendo la sua voce:

« Ti amo assai Sole.. »
« Anch'io Jack.. »

Lo guardai sorridere e feci la stessa cosa baciandolo.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora