Pensieri.

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Due settimane da quando quel viaggio in Spagna era diventato un incubo, due settimana dove era cambiato tutto, dove ero cambiata io, lui.. e ogni cosa che ci circondasse.
A casa mia, nella mia camera, avevo ancora qualche suo vestito, le pantofole dell Adidas che metteva sempre all'angolo della mia camera, due foto nel cassetto, quelle che scattò lui prima di rompere la sua polaroid e non riparlarla più, e il suo spazzolino in bagno che non veniva bagnato da più di due settimane.
Qualcosa dentro di me sperava che quella notte, in quella discoteca.. non fosse stata l'ultima volta, ma dovevo essere realista e sapere che era davvero l'ultima volta.
Dirgli addio era l'ultimo dei miei pensieri, non avrei mai voluto farlo.

Avevamo superato tante di quelle litigate che in molti si chiedevano come facevamo ancora a sopportarci.
Ci siamo mandati a quel paese tante di quelle volte ma alla fine tornavamo a tenerci per mano.
Eravamo testardi, orgogliosi, e anche un po' troppo gelosi. Eravamo di tutto.. ma nonostante ciò eravamo insieme.
Ci siamo urlati contro tante cose, tante brutte parole, spesso però bastava un bacio per far sì che tutto sparisse, per tornare a volerci più di prima.

E io continuo a crederci nell'amore che affronta tutto, nelle persone che sanno perdonare, negli errori che vanno cancellati, e anche al tenersi più forte di prima.
Ma come dicono tutti: bisogna solo e soltanto crederci in due.

Il lavoro occupava così tanto il mio tempo e spesso facevo anche doppio turno per riempire i vuoti che aveva lasciato, per riempire gli spazi che non riuscivo a riempire e soprattutto per tenere la mia testa occupata e cercare di salvare più vite possibili.

Ieri mattina, ho vissuto un attimo di gioia.. avevo visto due ragazzi dormire abbracciati sulla spiaggia.
Non importava se la ragazza non ero io, l'importante era che al mondo qualcuno s'abbracciasse così, in quel preciso istante.
L'importante era che l'amore da qualche parte..esistesse!
E certo non può essere una condizione mentale continua perché, poi si sa che la solitudine ritorna insieme alle notti in bianco e alle strette al cuore pero', è un bel pensiero quello che ci fa ammettere che le stelle non sono meno belle se nessuno ce le dedica. E che l'amore finisce costantemente ma non si esaurisce mai.

« Hey! A cosa pensi? »

Girai appena la testa alla voce di Gabriella, la ragazza che era entrata da pochi giorni a far parte di questa equipe di medici.

« Mh? Niente.. solite cose! »
« E comunque non vedo l'ora di prendere le ferie »
« Gabri sei appena entrata.. »
« Eh lo so ma sono già stanca.. »

Soffiai una leggera risata chiudendo il pc mettendolo nella borsa e mi alzai guardando l'orario, erano le 18:30. Avevo il compleanno di Ludovica quel giorno, ringrazia me stessa di essere già andata a fargli un semplice regalo perché era semplice fare regali a lei, basta che le compravi borse.
Michi gli aveva organizzato una festa a sorpresa nel locale di Domenico, e avrei dovuto portarla li per le 21 con una scusa.

« Ci vediamo domani Gabri.. »
« Hey! Mi raccomando.. »

La guardai sorridendo appena annuendo, avevamo parlato per tutto il tempo di ragazzi e del fatto che lei non riusciva a non litigare col suo fidanzato, le avevo detto qualcosa di mio ma niente di che, anche perché non amavo dire le mie cose.

Uscì dall'ospedale postando lo zaino sulla spalla destra tenendo il pc nella mano sinistra e camminai fino all'uscita salutando di tanto in tanto qualche paziente che mi urlava quasi per salutarmi. Li ero la dottoressa più giovane dell'ospedale, spesso la gente non ci credeva e infatti mi dicevano "Chiamami un medico non ho bisogno di un infermiera" e per quando cercassi di convincerli che fossi una dottoressa dovevo sempre mostrare il tesserino, e questa cosa faceva ridere abbastanza.

« Allora? Vai a casa ? »
« Si Ludo si, il tempo di una doccia, mangio qualcosa e passo a prenderti. »
« Okay ma dove dobbiamo andare di così eclatante? »
« Ancora? Michele ha un evento di lavoro e mi ha chiesto di essere presente e che voleva che ci fossi anche tu.  »
« Ma al mio compleanno posso mai fare una cena di lavoro? »
« Festeggeremo domani Ludo, non incazzarti lo fai per il tuo ragazzo non per me. »

La sentì sbuffare e sospirai appena staccandole la chiamata. Ero diventata un po' più antipatica da quando non riuscivo a fare pace con me stessa, da quando avevo fatto del male a chi non dovevo.

Entrai in auto mettendo in moto ma prima che partissi guardai i diversi messaggi tra cui risposi a tutti soprattutto all'ultimo di Kysh che mi chiedeva la posizione del locale.

-

Entrai in casa e andai subito in bagno e dopo aver fatto pipì mi liberai dei miei vestiti infilandomi sotto la doccia. Chiusi gli occhi insaponando il mio corpo e poggiai la mano sulla parete aprendo gli occhi notando il fumo dell'acqua calda, si, fuori c'erano 40 gradi ed io facevo la doccia con l'acqua bollente.

Sorrisi appena ripensando ad una scena: Giacomo mi dava della pazza per quanto l'acqua fosse calda, mentre finimmo per fare l'amore sotto quell'acqua che così calda non fu.

Apri gli occhi e sospirai appena cercando di non pensarci mentre uscì dopo poco iniziando a prepararmi.

• POV Giacomo •

Ho sbagliato. Non ad amarla eh.. ma a fidarmi!
Ho riposto in lei troppe aspettative, e' che.. la felicità mi piace, e a perderla così.. uno ci resta male.

Non sono solo, eppure mi sento solo ultimamente. Ho questo peso sullo stomaco, vorrei aprirmi e mostrarlo a tutti, sarebbe molto più semplice e diretto. Invece bisogna parlare, parlare e parlare.. soltanto per farsi capire.
« Le cose belle a volte finiscono » me lo diceva sempre il mio papà. Pero' non riuscivo a farmi piacere quella frase, era un po' come se dovessi abituarmi ad essere triste la maggior parte del tempo.. ma anche la tristezza ha una fine!
E inizia esattamente quando te ne freghi di ciò che stato, delle parole delle e dei silenzi che a volte fanno più male di tutto il resto.
Perché io so fatto così, non riesco a fregarmene, se ci tengo veramente... non so fingere.

Però è vero: anche la tristezza ha una fine! Bene, che abbia inizio ora, non mi va più di aspettare.

Fa un male atroce quando sai che devi
lasciare andare qualcuno, ma non riesci a farlo perché stai ancora aspettando che l'impossibile accada. La mente ti dice di lasciarlo andare, ma il tuo cuore non è ancora pronto. I migliori momenti della mia vita sono tutti i ricordi che
insieme abbiamo costruito.
Quindi ditemi, come posso riuscire a dimenticarmi tutto? Come posso dimenticarmi di lei?

-

Erano tutti li, mentre urlavano a Ludovica un banale e noioso "sorpresa", ma davvero carino il gesto di Michele verso lei, si amavano, tanto.. quasi ero geloso della loro felicità ma non in modo cattivo precisiamo.

Avevo incontrato Michele l'altro giorno fuori al bar solito, eravamo rimasti in buoni rapporti come lei con la mia mamma e la mia sorellina, mi aveva detto della festa e che voleva che ci fossi, che c'erano tutti i ragazzi e non potevo mancare.
Anche se non ero ancora pronto a rivederla forse, stavo ancora cercando si imparare a fare quel qualcosa che non ero riuscito a fare nemmeno con mio padre: perdonare.
Non avevo perdonato lui per essersene andato così, nel nulla, lasciando dietro se me, mamma e Sara. Non avevo lei.. che aveva baciato labbra che non erano mie ma del mio migliore amico che per me adesso era un semplice sconosciuto fallendo in ogni volta che cercava di rivolgermi la parola, non era tanto perché era stato un bacino, era tanto perché ero così deluso da non riuscire a passare oltre.

Era passato forse troppo tempo dall'ultima volta che l'avevo vista, e non intendo vista in modo visivo perché avendo amici in comune ci vedevamo quasi tutte le sere che organizzavamo qualcosa, intendevo rivolgerle anche solo la parola.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora