Senza fare piu gli scemi

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Era passata una settimana da quel bacio nel cinema, lontano da tutti e tutto, da soli.

Non eravamo tornati insieme definitivamente o meglio, passavamo spesso del tempo insieme ma mai nessuno dei due aveva detto "okay, stiamo insieme adesso, tranquilli." Evidentemente lui non era ancora del tutto convinto e andava bene così ad entrambi. E poi a me bastava sapere che anche solo sentire un suo "buongiorno" sapere che c'era, che potevo restare con lui e lui con me.

« Ma comunque torna tra un po'.. »
« Si ma per due pizze sta da tre ore.. »
« Ludovi'.. le pizze non si fanno da sole.. »

Eravamo tutti a casa di Domenico, che abitava nello stesso palazzo di Giacomo e Massimiliano ma in diversi piani, tutti e tre.
Domenico e Matteo erano andati in pizzeria già da un bel po, mio fratello Michele era a lavoro e non sarebbe tornato prima delle 23:00.
Kyshan era seduta sul divano con Ludo e Massi, io sul pavimento con la testa sul cuscino del divano e Giacomo era in cucina.

Non c'era una buon'aria ancora tra questi ultimi due, anche se volevo in tutti i costi che sistemassero le cose, e volevo che capitasse visto che entrambi da qualche settimana erano tranquilli. Erano come due fratelli e rovinare tutto per una stupidata cazzata non era una bellissima cosa, soprattutto se era colpa mia.

Guardai Giacomo arrivare in salone e porgermi la mano per farmi segno di prenderle entrambe che mi porse e le afferrai alzandomi seguendolo fino alla cucina:

« Che succede? »
« Niente, volevo stare un po' solo con te.. »
« Strano..che stasera non ci sia Giulietta »
« Ma sei gelosa di Giulia ? »
« Nono, per carità.. »
« Sei gelosa di lei!! »

Lo guardai soffiare una risata accentuata e feci una finta risatina guardandolo in malo modo poggiando il mio cellulare sul tavolo.

« Non devi essere gelosa.. »

Le sue mani toccarono i miei fianchi e poi lo abbracciò poggiando la fronte sulla mia mentre il mio fondoschiena tocco' la cucina e poggiai le mani sulle sue braccia alzando appena gli occhi ai suoi:

« Non devi essere gelosa di nessuno.. sei tu il mio unico e solo Sole.. lo capisci o no? »

Chiusi gli occhi sentendo la sua voce bassa e roca quasi bisbigliarlo e strinsi appena le dita attorno alle sue braccia muscolose aprendo gli occhi quando le sue labbra sfiorarono appena le mie, non lo baciai, mi scansai il bacio sapendo che gli dava fastidio e sorrisi appena sussurrando a bassa voce:

« Giacomo.. ho mal di schiena.. »

Cercai di imitare la voce di Giulia e lo guardai ridere, sorrisi appena guardando la sua risata, sarei rimasta a guardarlo ridere per il resto della mia vita, era il mio quadro preferito, il mio suono preferito.
Passai la punta della lingua sulle labbra e sorrisi leggermente accarezzandogli il braccio destro.

« Cosa ti ha fatto cambiare idea Jack.. »

Avevo bisogno di sentire le sue risposte, di sentire una certezza che mi diceva "Perché ti voglio". Non l'avevo ancora sentito.
Lo sentì sospirare e poi:

«  Me ne sono accorto l'altro giorno. Ti ho guardata e mi sono sentito addosso sensazioni che pensavo fossero troppo lontane per poterti raggiungere nuovamente. A quanto pare, mi sbagliavo. »

Restai ad ascoltarlo mentre le sue dita accarezzavano le punte dei miei capelli neri sciolti lungo la schiena:

« Ti ricordi domenica mattina al centro commerciale? Camminavamo, senza una direzione, tu guidavi me, io guidavo te, persi come sempre, in questo non siamo mai cambiati di una virgola.. Fa strano quando un rapporto che davi per spacciato riaffiora con tanta naturalezza, come se questo fosse il suo destino.
Due strade divise a un certo punto si ricongiungono. Fa strano perché è successo per puro caso e nessuno dei due si è chiesto: «Ancora tu, sul serio?» »

Lo guardai sorridendo accarezzando il suo bicipite restando a guardarlo negli occhi.

« Sembra quasi di conoscerti per la prima volta, ma io di te già so tutto. Forse un rapporto cosi può solo migliorare..So solo che ti guardo e vedo la stessa luce che mi ha fatto perdere la testa la prima volta.
Non è solo bellezza, anche se non ti manca, è la semplicità con cui sai essere te stessa, è per i discorsi che si possono fare con te, non è facile trovare qualcuno con cui poter essere libero di mostrarti esattamente come sei. »

Morsi il mio labbro inferiore restando ad ascoltarlo senza fiatare, quasi amavo, che dico.. amavo sentirlo parlare, sarei rimasta ore ad ascoltarlo.. Giacomo poteva leggermi persino la lista della spesa.

« Non è facile, quindi questa volta facciamo i seri, ok? Non perdiamoci più di vista, non facciamo gli scemi.. »

Alzai gli occhi ai suoi capendo che forse stava ricomincio un noi, me lo stava quasi chiedendo nei suoi modi. Sorrisi mordendomi ancora le labbra e annuì subito.

« Basta fare gli scemi.. »

Mormorai a bassa voce stringendomi a lui socchiudendo le labbra quando la sua bocca tocco' la mia pronto a baciarmi e allungai la mano dietro la sua nuca sentendo la sua mano stringere il mio fianco, quanto mi mancava..
-

« Mi dispiace disturbavi ma.. le pizze.. »

Mi staccai appena e Giacomo fece la stessa quasi con una faccia quasi come se avesse avuto un lutto sotto la voce di Massimiliano.. tra tanti che c'erano di la avevano davvero fatto venire lui?
Sospirai appena e annuì subito sentendo Giacomo con voce seccata e freddo:

« Sisi. Arriviamo. »

Massimiliano annuì lasciando la cucina e lo guardai deglutendo appena pesando di stare per dire una delle mie stronzate:

« Jack.. non puoi provare a sistemare le cose anche con lui? »
« Sole, per me è morto. »
« È quasi tuo fratello.. »
« Era. I fratelli non se ne approfittano delle situazioni per rubarti la fidanzata. »

Annuì appena zittendomi, non sarebbe finita qui assolutamente.. la loro amicizia era troppa per finire.

Lo guardai porgermi la mano che presi seguendolo fino al salone dove dovevamo mangiare.

I ragazzi ci guardarono subito guardando le nostre mani e sorrisero, tra cui Kyshan aveva un sorriso enorme e anche Ludovica.

Passammo una serata tranquilla tra risate e scherzare, era strano tornare a baciarlo avanti agli altri, anche perché non sapevo nemmeno cosa ne pensavamo loro, se pensavano che Giacomo era uno stupido a perdonare una come me o non saprei.. però non m'importava, avevo lui e mi bastava.
-

« Vado in bagno!! » mormorò Giacomo alzandosi da tavola.
« C'è Massimiliano .. » Rispose Matteo
« Eh esce! » disse alzandosi andando in corridoio.

Guardai i ragazzi, non sapevo davvero cosa sarebbe successo tra i due. Ma quando Giacomo arrivo avanti alla posta del bagno guardai Matteo, credo mi capi' all'istante perché ci alzammo in contemporanea sotto lo sguardo degli altri che cercavano di capire.

« Appena sentiamo che si ammazzano apriamo.. »
« Stai tranquilla Sole.. »

Annuì appena seguendolo in corridoio e seguendo Matteo arrivammo fuori alla posta del bagno ma nel momento in cui loro si accorgessero di noi Riuscì a spingere Massimiliano che stava uscendo in bagno e Matteo spinse Giacomo che stava entrando chiudendoli dentro a chiave.

Girai lo sguardo a Matteo sentendo le urla di Giacomo:

« Aprite!! Arap sta cazz e port Mattè.. mo che esco t vatt, to giur. »

Urlò sbattendo la mano sulla porta.
Guardai Matteo alzando le spalle e lui sbuffare appena, credo che io e Matteo eravamo gli unici a fare le stesse cazzate, era l'unico che mi appoggiava in ogni cazzata e adesso era l'ennesima tra cui due erano le opzioni o si uccidevano o facevano pace.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora