Questo dolore immenso

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12 ore dopo il ritrovamento dei corpi.

« Sole.. per favore devi pur mangiare qualcosa.. e poi non parli da ieri, per favore.. ti sto pregando »

Non riuscivo nemmeno ad aprire le labbra per simulare una frase ne tanto meno riuscivo a toccare cibo.. riuscivo a sentire soltanto la puzza, i visi tumefatti e in riconoscibili.. ero riuscita soltanto a vomitare al mio ritorno a casa, credo sia stato così forte che ciò mi avrebbe segnato a vita.

Non avevamo niente di loro, nemmeno una maglietta, soltanto un bracciale, una collana e le fedi di matrimonio.. cose che erano riuscite a resistere in un modo o nell'altro sui loro corpi. Nel pomeriggio ci sarebbe stato un piccolo funerale ma non l'avevamo nemmeno detto a nessuno, una cosa intima soltanto per dirgli addio.

Ero nel letto con gli occhi nel vuoto a pancia in giù guardando ogni tanto la finestra, sospirai appena sentendo la voce di Giacomo quasi supplicarmi e girai lo sguardo a lui.

« Hey.. ti va di parlare? »

Scossi la testa in un no tirando la coperta sui miei occhi e strinsi la mano attorno al cuscino guardando la fede di mia mamma al mio anulare, quella di papà l'aveva Michele.. deglutì appena sentendolo sospirare e senza obbligarmi a parlare uscì dalla stanza chiudendomi la porta.

Sapevo che lui non centrava niente e dovevo almeno parlare con lui, ma sapevo che se anche avessi soltanto detto un "va tutto bene" avrei iniziato a piangere come una stupida, e non volevo.
-

Credo passò più o meno un quarto d'ora, perché sentì la porta della camera da letto, bussarono.. Giacomo non bussava, girai lo sguardo alla porta spostando lo sguardo al libro che stavo leggendo un classico di Federico Moccia.
Spostai il libro e guardai Kyshan entrare:

« Hey.. posso? »

Annuì guardandola e la guardai entrare e chiudersi la porta alle spalle sedendosi al mio fianco sul letto dopo avermi accarezzato una guancia con le sue dita color caffè.

« In salone ci sono Matteo e Domenico, volevamo passare a salutarvi ma Giacomo mi ha detto tutto e volevo parlare un po' con te.. so che è una domanda stupida ma come stai? »

Annuì appena guardandola come per dirgli "sto bene" e mi limitai a fare un sorriso forzato all'ingiù e chiusi il libro poggiandolo sul letto.

« Tre metri sopra al cielo..? Hai visto il film? »

Annuì guardandola intrecciando le braccia al petto.

« Sole.. per favore dimmi qualcosa.. »

Socchiusi le labbra sospirando e rimasi in silenzio ancora e ancora, chiusi appena gli occhi pensando all'obitorio e feci una smorfia sentendo la nausea.. riuscivo a sentire ancora la puzza..

« Io lo so che è difficile.. non so cosa ci si prova ma posso riuscire a mettermi nei tuoi panni perché il tuo dolore si legge ad un metro di distanza sul tuo viso.. e so che sto per dirti una cazzata ma adesso devi andare avanti per chi è qui al tuo fianco, per chi non aspetta altro che viverti.. per Giacomo.. che ti capisce meglio di chiunque altro.. »

La guardai sentendo gli occhi pizzicare.

« Lo so che ogni tua speranza ormai è morta con loro.. ma pensa che adesso sai dove sono.. che non hai più bisogno di cercarli.. e che adesso devi vivere anche per loro. Vivranno per sempre nei tuoi ricordi, nel tuo sorriso.. nel cielo che è sulla tua testa, e poi ricordati che tu sei il loro Sole.. vivranno sempre i quei raggi che tu emani. »

Alzai appena la testa alla porta che si apri piano, c'era Giacomo.. aveva gli occhi lucidi e capì che aveva pianto, deglutì appena girando lo sguardo a Kyshan e poi la guardai alzarsi:

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora