Avrei dovuto

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« Jack.. eddai svegliati finiremo per fare tardi »
« Ho bisogno di dormire, sono stanchissimo.. »
« Okay, mi sto arrabbiando sono 20 minuti che ti chiamo, devi venire o no? »
« Sisi, adesso mi alzo.. »

Sbuffai appena guardandolo ancora tra le coperte mezzo nudo come suo solito, sospirai appena tenendo Kate sul mio fianco mentre se ne stava sveglia e allungai la mano ad aprire le tende per far entrare il sole aprendo poi la finestra.

« E chiudi!! »
« No.. alzati forza! »
« M par mammà.. »

Lo guardai sospirando appena cercando di non sorridere e mi avvicinai al letto, non dormivamo insieme, lo so, era una grande stronzata ma davvero io non riuscivo ad entrarci in quello letto, eppure la sera prima c'erano stati baci tra noi, sapevo che era solo l'inizio..

Gli appoggiai Kate sul petto senza muovermi dal lato destro per timore che lui si potesse muovere e infatti apri subito gli occhi sentendo le manine di Kate sulle sue labbra.

« Mh.. l'amore di papà suo.. »
« Se basta Kate per svegliarti tutte le mattine userò lei come arma e non sarà maltrattamento minorile ma su papà, sappilo.. »

Lo sentì soffiare una risata allontanandomi soltanto quando le braccia di Giacomo avvolsero Kate alzandosi appena dal busto e mi allontanai andando in bagno.

• POVs Giacomo •

Io vi auguro di sbagliare tanto. Di fare una marea di cazzate.
Di ritrovarvi col tempo a dire 'ma chi me l'ha fatto fare?' di ripensare all'indietro senza un briciolo di nostalgia. Di di ripensare all'indietro senza un briciolo di nostalgia. Di dire 'sono stato un idiota' oppure 'è il ricordo più bello che ho', ma senza un solo frammento di rimpianto. Vi auguro di trovare l'amore della vostra vita solo dopo aver aperto ferite incolmabili per quella sbagliata, o non sarete mai capaci di apprezzarla davvero. Vi auguro di arrivare a capire che la felicità è uno stato d'animo e non una condizione di vita, che non la si prova in assenza di delusioni ma nonostante. Mi auguro che troviate il coraggio di ritrovarvi in meno libri, film, canzoni, e più in voi stessi. Vi auguro di sentirvi a terra, allo stremo, di dire che non potete più farcela solo per sorprendervi del fatto che invece, ancora una volta, potete. Di imparare a non giudicare le scelte degli altri, anche se in minima parte lo facciamo tutti, solo perché le sentiamo distanti e in contrasto con le nostre. Di ricevere gentilezza, tenerezza, dolcezza e non per forza da un partner, ma da qualsiasi persona sappia capire che a volte per stare bene basta qualcuno che ci ascolti e si prenda cura di noi. Anche nel suo piccolo, anche da lontano. Per una volta, io non auguro a nessuno l'amore, la salute, la felicità o i soldi, ma la vita.

E la vita per me era questa bellissima bambina che aveva fatto si che potessi tornare quel bambino di un tempo, quel bambino che avevo nascosto per tanto tempo.

L'appoggiai sul letto guardandola muoversi e sorrisi appena guardando il mio indice nella sua piccola manina che cercava di mettere nella sua bocca ma che non gli feci fate guardandola:

« Ma quanto puoi essere bella tu..? »

La guardai sorridere e sorrisi subito sentendo il mio cellulare squillare, allungai l'altra mano a prenderla portando il  cellulare all'orecchio:

« Pronto? »
« Giacomo, sono Ivan.. »
« Ue Ivan, dimmi.. »
« Sai vero che tra un po' ricominciamo le riprese? »
« Ah, si giusto.. »
« Ci vediamo a maggio okay? »
« Okay, ciao Ivan. »

Sospirai appena pensando che tra meno di un mese sarei dovuto tornare a Napoli, non l'avevo nemmeno detto ancora a Sole, e di sicuro non volevo lasciare loro due qui.

Passai le dita sullo schermo notando diversi messaggi di Clotilde, ci provava ancora.. ma non l'avevo più risposta da quando era nata Kate.

Girai subito la testa alla porta della stanza guardando Sole entrai con l'asciugamano attorno al corpo:

« Vi lascio alle vostre effusioni tra padre e figlia, ho dimenticato solo il reggiseno.. »
« Per me puoi anche non metterlo eh.. »

Mormorai guardandola rivolgermi il viso e alzarmi il dito medio, sorrisi appena e poggiai il cellulare sul letto guardandola uscire e tornare in bagno.

Non toccavo il suo corpo da mesi, forse 9/10 mesi.. avevo perso il conto, ringraziai lei perché ieri sera avevo toccato le sue labbra.
Sapevo che non sarebbe stato così facile ridarle modo di fidarsi di me, ma io ci stavo provando in tutti i modi.

Mi alzai su e sospirai appena lasciando Kate in mezzo a letto guardandola mentre si toccava gli occhi tenendo il ciucciotto tra le labbra mezza addormentata, le misi dei cuscini attorno e poi apri l'armadio prendendo una tuta nera, alla fine dovevamo andare a portare Kate al secondo controllo dopo la sua nascita..

Girai subito la testa guardandola rientrare in camera e restai a guardarla per qualche istante.
Sole era sempre così bella... seppur avesse partorito Kate da poco sembrava che il suo corpo non avesse avuto problemi, anzi, morsi appena il labbro inferiore mentre i miei chi caddero sul suo fondoschiena e socchiusi appena le labbra..
Ma io un'altra più bella, dove la trovavo?

« Oh.. la smetti di guardarmi? »

Alzai subito la testa allo specchio, era avanti allo specchio e indossava un paio di jeans alti in vita che mettevano in risalto il suo sedere e un top nero, la guardai guardarmi dallo specchio e alzai appena le spalle mormorando:

« E che.. hai un culo.. »
« Ma sei davvero un maiale.. »
« Sei tu che mi rendi così.. »
« Sei tu che sei un perverso e guardi i culi di ogni ragazze.. »
« Può darsi anche, ma il tuo batte tutti.. »

Mi avvicinai a lei, forse troppo vicino, sorrisi appena guardandola negli occhi e feci una smorfia quando il palmo della sua mano finì bruscamente sulla mia guancia:

« Ah che dolore.. »

Mormorai ironico toccandomi la guancia e facendo indietreggiare lei fino al muro della camera:

« Il bello è che dici pure di si.. li guardi pure.. »
« Ma non intendevo quello.. »
« Che stupido Dio mio.. »
« Me lo dai un bacio..? »
« Da quando i baci si chiedono Jack George? »
« Non lo so, ho timore.. non voglio prendermi troppe confidenze che ancora vuoi darmi.. »

La guardai alzare lo sguardo e sorrisi appena guardando i suoi occhi castani, le sue labbra si curvarono in un sorriso all'ingiù.. allungai la mano sulla sua guancia e socchiusi le labbra poggiando le sulle sue baciandola subito.

Continuo' un bel po,  allungai la mano sul suo fianco appena scoperto dal top e cercai di tenere in tutti i modi le mie mani ferme, continuai a baciarla nel momento in cui diede accesso alla mia lingua.. sorrisi appena contro le sue labbra e sentì la sua mano prendere la mia nel momento in cui salì appena sotto al suo seno ben evidente grazie all'allattamento.

Mi staccai appena mordendomi il labbro inferiore e poggiai la fronte sulla sua chiudendo gli occhi dopo di lei.

« Ti odio così tanto.. »
« Non l'hai mai fatto sul serio.. »
« Avrei dovuto.. »

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora