Un patto

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Era un ora ormai che non sapevo niente, una lunga ora interminabile dove chiunque uscisse non mi dava notizie, sentivo lo stomaco sotto sopra.. la testa scoppiare e continuano a guardarmi le mani sporche del suo sangue.

« Giacomo.. che cazzo e' successo? »

Guardai Michele correre col fiatone, lui era a lavoro e appena aveva avuto la chiama di Alberto che aveva avvisato gli altri era corso qui con Ludo. Deglutì restando con gli occhi sulle mie mani e sentì loro parlare.

« Non lo sappiamo, siamo arrivati e l'abbiamo trovata li.. è stato bruttissimo, te lo giuro.. »

Alberto sembrava un bambino, Ludo iniziò a piangere mentre Kyshan l'abbraccio subito, nessuno di noi poteva permettersi di perdere Sole, e io non potevo permettermi di perdere l'unica mia ragione di vita.

Sentì le urla di Michele per tutto l'ospedale che cercavano Gabriele il ginecologo per avere spiegazioni, poggiai le mani sugli occhi cercando di non piangere muovendo le gambe a causa dell'ansia.

« Hey.. »

Tolsi le mani dagli occhi guardando Ludovica abbassarsi alla mia altezza siccome ero seduto, poggió le mani attorno ai miei polsi e sussurrai a bassa voce guardandola negli occhi:

« Ludovì.. non posso mermettermi di perderla.. »
« Hey Giac.. non le succederà niente.. »

Mi abbraccio' subito e non ricambiai, chiusi gli occhi lasciando che mi abbracciasse cercando di trattenere con tutto me stesso le lacrime che non potevo permettermi di far uscire, non piangevo da quando avevo perso papà.

Mi lasciò pochi istanti dopo quando vidi mia madre entrare in ospedale e la guardai mentre Ludo mi porgeva dei fazzoletti imbevuti per togliere il sangue che non andava via dalle mie mani.

« Amo.. ma che sta succedendo? »
« Nun o sacc Mà.. non so niente.. »

Sospirai esasperato da tutte quelle domande e la guardai facendo gli occhi lucidi, con lei non riuscivo a trattenere i miei sentimenti, non l'avevo mai fatto, era l'unica che sapeva riconoscere quando avevo bisogno di piangere, era la mia mamma..

La guardai farmi cenno di seguirmi e buttai i fazzoletti seguendola fino al guardino dell'ospedale guardandola:

« Può chiagnr mo.. »

Mi appicciai ad un palo che c'era li e mi abbassai appena poggiando il braccio attorno ai miei occhi iniziando a piangere come un disperato.

Sembrava la stessa sensazione di quando mio papà chiuse gli occhi per sempre sulla mia spalla, e io non me ne resi conto, lo feci soltanto quando le urla di mia madre prevalsero la casa e Sole cercava di calmarla..

Se ti la mano di mamma nei miei capelli e abbracciarmi subito mentre non zittì i singhiozzi:

« Mà.. si le succer coccos ij nun mo perdon.. »
« Non gli deve succedere niente Giacomo.. »
« Stava un sacco di sangue.. era piena.. ho cercato di aiutarla ma non ci sono riuscito.. e non mi rispondeva.. io la chiamavo ma lei non parlava.. è stata tutto il tempo con me al telefono.. se fossi arrivato prima.. »

Parlai velocemente sentendo l'ansia e socchiusi le labbra sentendo mia madre dirmi "respira" mentre strinsi le dita ancora sporche e tirai su col naso poggiandomi alla panchina lì presente guardando Matteo avvicinarsi a noi.

« Gia.. mo ti devi calmare.. »
« Comm facc a me calmá Mattee.. »

Lo guardai porgermi una bottiglietta d'acqua e sospirai appena prendendola facendo un sorso sentendolo parlare affiancando mia madre:

« La dint sta la tua donna e tua figlia.. usciranno sane e salve da là dentro perché te lo giuro sulla nostra amicizia che faccio saltare quest'ospedale di merda.. »

Tirai di nuovo su col naso annuendo e asciugai le lacrime alzando lo sguardo alla finestra dove c'era il corridoio della sala operatoria, Ludo mi fece segno di salire e sali le scale a due tornando in corridoio dagli altri.

« Sta uscendo il dottore.. »

Girai la testa guardando il dottore uscire e mi avvicinai subito ma Michele si fece avanti e io rimasi dietro di lui sentendoli:

« Sole ha appena dato alla luce la piccolina.. abbiamo dovuto farle un taglio Cesario perché ha perso tantissimo sangue.. la bimba aveva il cordone attorno al collo ed era quasi cianotica.. adesso è in incubatrice.. e Sole ha bisogno di sangue.. il suo gruppo sanguigno è Raro.. e stiamo cercando qualche donatore così da poterla aiutare.. adesso non vi prometto niente ma sto facendo il possibile.. qualcuno qui ha AB-   ? »

Girai lo sguardo guardandomi attorno guardando Ludovica e Kyshan piangere mentre Michele le guardava quasi per chiedere "lo siete?" la loro risposta fu negativa, anche quella di Matteo e Alberto, girai lo sguardo a mia madre che subito parlò:

« Giacomo! Giacomo è AB- »

La guardai subito come per dire "davvero?" Lei annuì e pensai che in quel momento non ricordavo nemmeno il mio gruppo sanguino ma si, era quello..

« Le donerai il sangue vero? Me la salvi? Ti prego.. »

Me lo chiese quasi con aria di supplica, annuì subito e girai lo sguardo al dottore senza esitare mormorando:

« Sisi.. »
« Bene.. seguimi.. »

Girai lo sguardo agli altri e guardai mia madre annuire, deglutì entrando nella sala operatoria col dottore e dopo essermi disinfettato le mani entrai in un'altra stanza sentendo il rumore dei monitor che regalavano il suono del cuore, davvero non ne capivo niente.. e maledi' di non aver intrapreso Scienze Umane alle superiori.

Girai subito la testa guardando il lettino, c'era Sole.. aveva un tubo alla bocca e i capelli sciolti, era coperta, e le stavano mettendo dei punti, spostai subito lo sguardo per non guardare e capì a quanto stesse soffrendo..
Girai la testa al dottore che mi fece segno di sedermi sulla sedia accanto a lei e dopo aver sistemato lei tolsi la giacca alzando la manica della camicia nera che indossavo mentre il dottore mi inserì lago nella vena del braccio destro collegandolo ad un tubbicino che andava direttamente a lei..

Credo che rimasi lì al suo fianco per ben 20 minuti, forse di più, ma non mi importava.. guardai l'infermiera portarmi dell'arancia, una mela e dell'acqua.. sospirai appena guardandola e poi la vidi uscire spostando lo sguardo a Sole distesa, pallida..

Riuscì a prendere la sua mano con l'altra mano guardando i nostri bracci quasi attaccati mentre il mio sangue entrava nel suo corpo..

« Non doveva andare così.. dovevamo stare insieme in sala parto me l'hai detto tu giovedì ti ricordi..? Avevamo fatto un patto.. io non sarei svenuto alla vista del sangue e tu non mi avresti presto in giro.. Sole cazzo dai.. »

Sussurrai a bassa voce stringendole la mano chiudendo gli occhi.

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora