L'amore

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/ 6 mesi dopo /

Oggi parlando con Sara la sorellina di Giacomo parlavamo dell'amore: quell'amore che non ti aspetti, che non programmi, che non ti immagini .. quello fatto di due persone che imparano col tempo a farsi d'appiglio.
L'amore che fa bene, quello che ti gonfia il cuore e ti fa sentire in cima al mondo.
L'amore che ti tiene sveglia solo per sentirti ridere, l'amore che incontri per puro caso, quando hai smesso di guardarti attorno.
L'amore che parte sassolino e poi divenga montagna, o l'amore che pesa quando una goccia,  e poi diventa oceano.
L'amore che non ti cambia mai, che ti vede esattamente bella così come sei, l'amore che non si risparmia nessun volo, neanche quelli in cui teme che tu possa andar via. L'amore che hai visto altrove ma quasi mai sempre di te, l'amore che ti stringe strettissimo e che ti lascia libera.

« Sembra che tu mi stai parlando di te e Giacomo, spero di avere un amore così.. »
« Sara, hai appena 12 anni.. l'amore verrà quando meno te l'aspetti e stravolgerà ogni cosa ti sta attorno, ma adesso pensa a divertirti. »

La guardai annuire e sorridere mentre se ne restava a fare i compiti sul tavolo di casa nostra.

Perché si, con casa nostra intendevo l'appartamento di Giacomo, ormai era diventata casa nostra.. ogni angolo di quella casa sapeva di noi, e amavo quando lui ci mancava giorni per il suo lavoro e puntualmente trovavo qualcosa sparso per casa di lui come per dire "Sono a lavoro, ma resto sempre a casa."

Dopo la perdita dei miei genitori sembrava che il mostro amore si fosse in qualche modo più rafforzato, come se entrambi fossimo più maturi per una nuova fase della nostra relazione.
Credo che il nostro amore fosse così forte da superare ogni cosa, e seppur litigavamo spesso non eravamo mai riusciti ad andare a dormire senza aver sistemato le cose.

Michele e Ludovica si erano sposati il mese scorso, quei due per quanto fossero strani insieme erano davvero belli, si amavano ed ero contenta per loro. Avevamo scoperto che Kyshan e Domenico erano innamorati, che per quanto l'avevano nascosto io avevo sempre intuito qualcosa.. Matteo era il suo solito donnaiolo ma sembrava stesse mettendo la testa a posto da quando la sua musica iniziava a farsi sentire e Massimiliano sembrava maturo.

Ognuno di noi stava crescendo in tutto e per tutto, ognuno di noi continuava a lottare per ì proprio sogni, proprio come Giacomo, che seppur era riuscito ad avverare il suo sogno odiava stare lontano da casa, e io ogni volta dovevo dirgli che ero troppo orgogliosa e fiera di lui per far sì che andasse via senza rimpianti.

Come quella settimana, ci mancava da 7 giorni, era partito per la Francia, sarebbe tornato fra due giorni e l'avevo davvero sentito scazzato per telefono perché non era riuscito ad esserci al mio compleanno.

Il suo compleanno fu a maggio, mentre il mio a gennaio passammo il Natale tutti insieme anche con sua mamma Marta che da quello che avevamo capito stava provando ad aprire il cuore ad un uomo che ancora non conoscevamo.
Gli feci una festa piccola tra di noi e lui come suo solito nella sua semplicità sembrava essere il bambino più felice del mondo.

« Sole ma stai mangiando di nuovo? »
« Ma ho fame.. e poi Sara.. pensa a te.. »
« Ma quella era la mia fetta di pizza.. »
« Ne copriamo un'altra.. »
« Mangi più tu che Giacomo quando viene da mamma.. »

La guardai facendogli una smorfia quasi prendendola sul personale ma poi vedendola ridere soffiai una risata lasciando il pezzo di pizza.
Di solito Sara quando non aveva scuola restava da me per farmi compagnia siccome Ludovica non c'era mai e Kyshan era impegnata con le sue cose, io lavoravo in ospedale ma avendo i turni di mattina il pomeriggio e la sera restavo sempre sola quindi Sara si era offerta e Marta senza esitare mi aveva detto che poteva venire.

Quel giorno era domenica e Sara sarebbe andata via sicuramente tra un po' perché Marta mi aveva mandato un messaggio con scritto "Sole, tra un po' passo a prendere Sara".. il rapporto che c'era tra me e Marta era davvero eccezionale, sembrava quasi che fosse anche mia madre.

Guardai Sara infilare i quaderni nello zaino e mi appoggiai alla cucina stringendomi nel maglione di Giacomo facendo una smorfia toccandomi il seno da sopra la maglietta sentendo una leggera fitta:

« Che hai? »
« Credo debba venirmi il ciclo.. »
« Sole ma lo sai che mamma mi ha spiegato il ciclo..? Tra un po' verrà anche a me.. »
« Sara ma non sei ancora signorina? »
« Lo sarò sicuramente a brave.. »

La guardai e soffiai una risata intrecciando le braccia al petto guardandola mettersi la giacca e lo zaino.
Un clacson attiro' la nostra attenzione e mi alzai subito dallo sgabello uscendo di casa con Sara prendendo le chiavi di casa e chiudendola alle spalle accompagnando lei fino a giù al palazzo.

« Hey tesoro! Ti ho portato una torta al cioccolato che ho fatto oggi e vedi ci sono delle melanzane fatte in modo napoletane.. »
« Grazie Marta non dovevi.. »

Afferrai piano la busta per non far cadere le cose.

« Stai tranquilla. Hai sentito quello sgangherato? »
« Non lo sento da stamattina.. »
« Eh sicuramente avrà da fare.. hai visto la serie? »
« Si l'ho vista, è davvero bravo.. Ah, Volevo dirti che Sara ha fatto tutti i compiti.. »
« Non so come ringraziarti, sei un Sole.. »

Sorrisi guardandola salutandola con la mano guardandola andare via dopo aver salutato Sara e sali le scale a due cercando di non far cadere le cose.

« Ue.. ma tu non devi correre così sulle scale.. »
« Salve Signora Carmela. »

La signora Carmela era una donna anziana che viveva al primo piano, una donna napoletana trasferita qui a Roma da 40'anni perché suo marito ormai morto prese un posto di lavoro qui.

« Devi stare attenta.. »
« Lo farò.. »

Le sorrisi salendo le ultime scale e entrai in casa chiudendo la porta alle spalle entrando in cucina poggiando le cose sul tavolo girandomi subito di scatto sentendo una voce:

« Ha ragione lentiggini.. dovresti smetterla di correre per le scale come una bambina.. »

𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora