Era stata una lunga serata, ero davvero stanca e volevo tornare a casa, infatti dopo qualche oretta Giacomo mi accompagno' a casa siccome ero arrivata con Ludovica ma quest'ultima andò via parecchio tempo prima per andare da Michele a casa mia.
Ero a casa già da un oretta, avevo visto Ludovica cucinare qualcosa a Michele alle 2:30 di notte, odiavo quella puzza di cibo a quell'ora. Sospirai appena stando nel letto col pc aperto leggendo diverse cartelle cliniche di diversi pazienti e ogni tanto rispondevo ai messaggi di Giacomo che mi diceva di essere a letto e che aveva sonno perché il giorno dopo doveva andare allà premier del suo film che davvero stava avendo successo e che aveva avuto altre offerte di lavoro ma ci stava pensando un po'.
Ero davvero felice per lui, orgogliosa della sua bravura e del suo successo.
Avevo sentito Marta in quei giorni e gli avevo promesso che sarei andata a trovarla perché nel periodo in cui avevo fatto del male a Giacomo non c'ero andata.- Amo se non ti rispondo sto dormendo.. -
- Tranquillo.. io leggo l'ultima cartella e vado a dormire -
- Mi penserai? -
- Ti penso sempre. -
- Ti amo. -
- Ti amo anch'io Sole. -Sorrisi leggendo l'ultimo messaggio ma smisi di farlo quando sentì dei lamenti venire dalla camera affianco, quella di mio fratello, ma che schifo, sospirai appena alzandomi dal busto e infilai la vestaglia rosa siccome ero in intimo come mio solito e chiudendola andai nel corridoio sbattendo la mano contro la porta, si zittirono subito ma feci per tornare in camera e mio fratello uscì dalla camera.
Aveva i box, chiude la porta dietro se e mi rivolse lo sguardo quasi come se volesse ammazzarmi:
« Ma che hai? Prima ti sei messa ad urlare perché mi cucina adesso.. »
« Sono le tre.. scopate come conigli in calore e io domani ho lavoro cazzo, non posso sentire voi. Quando volete scopare andate in un hotel o non so.. ma alla stanza accanto ci sono io! »
« Sole se non ti sta bene.. »Lo guardai subito deglutendo, sapevo cosa voleva dire, me l'aveva già detto qualche giorno fa, dovevo cercare di farmi una vita, l'aveva detto in modo sottinteso in un giro di parole. Lui adesso tra meno di un anno si sarebbe sposato con Ludovica ed erano entrambi così cambiati nei miei confronti, in poche parole: dovevo lasciare casa se non mi andava bene.
Lo guardai in malo modo annuendo subito:
« Puoi dirlo eh.. »
« Sole già ne abbiamo parlato.. tra un po' mi speso e tu stai crescendo.. non possiamo restare per sempre insieme.. vivi ancora con la convinzione che mamma e papà bussino la porta di casa? »Lo guardai sentendo le lacrime agli occhi e gli occhi gonfiarsi, chiusi appena gli occhi riaprendoli e asciugai subito le lacrime sulle mie guancia con le maniche della vestaglia.
« Mi stai davvero mandando via da casa nostra? »
« Non lo sto facendo ti sto solo dicendo che.. »
« Vaffanculo. Certo che tolto il disturbo. »Tirai appena col naso guardandolo continuare a chiamare il mio nome e entrai in camera mia prendendo uno zaino nero dall'armadio infilandoci le prime cose che afferravo con le mie dita senza pensarci, sfilai la vestaglia infialano una tuta grigia della Nike con i calzini, le scarpe della stessa marca e infilai il cappuccio della felpa prendendo lo zaino in spalla afferrando il caricatore, le chiavi dell'auto e della casa uscendo dalla camera.
Alzai gli occhi guardandolo fermo avanti alla posta della mia camera e lo guardai in modo schifata.
« Spero davvero che mamma e papà tornino a vedano la merda che sei diventato. Tieniti questa casa di merda ma non chiamarmi nemmeno più, ah.. la mia camera è libera, adesso puoi scopare meglio la mia migliore amica, ingravidarla e farci una cameretta. »
Gli lanciai addosso le chiavi di casa e senza dargli modo di parlare entrai in garage prendendo l'auto e andando via iniziando a guidare.
Chiusi gli occhi fermandomi al primo semaforo e guardai là chat con Giacomo, sicuro dormiva.. sospirai appena poggiando la testa sul sedile e guidai fino al Terrazzo del Pincio dove spesso andavamo con i ragazzi.
Non c'era nessuno in giro, erano le 3:20 di notte, non volevo bussare casa di Giacomo, si sarebbe impaurito di notte.. sospirai appena parcheggiando e chiusi gli occhi.Avevo quasi finito tutte le lacrime che avevo in corpo, odiavo tutto ciò, sistemavo una cosa e andava di male in peggio un'altra.
Mio fratello mi aveva letteralmente mandato via di casa, dalla casa in cui ero cresciuta, da quella che avevo ricordi dei miei genitori..
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Apri' gli occhi sentendo la luce, mi ero addormentata.. apri subito gli occhi del tutto guardando l'alba.. uscì dall'auto avvicinandomi alla ringhiera di marmo che c'era e restai a guardarla pesando a quella volta, la prima volta che avevo visto l'alba nello stesso punto.. con Giacomo.
Chiusi appena gli occhi respirando appena con le labbra socchiuse e restai a guardare il panorama di Roma, in tutta la sua bellezza mentre il sole sorgeva in alto.
Abbassai gli occhi alla mia tasca, avevo il cellulare che mi vibrava, afferrai il mio iPhone leggendo "Ludo"
Portai il cellulare all'orecchio e alzai lo sguardo al panorama:« Ao.. ma ndo cazzo stai? Per favore torna a casa, Michi ha sbagliato i modi non pensa davvero quelle cose.. torna a casa tua Sole.. o chiamami..»
Avevo risposto soltanto quando si staccò la chiamata infatti era un messaggio lasciato in segretaria. Staccai la chiamata sospirando appena e entrai in auto abbassando lo specchietto dell'auto guardandomi, avevo gli occhi gonfi dalle lacrime e rossi.. cazzo.
Sbuffai appena passando le dita sugli occhi e misi in moto notando che avevo poca benzina, infatti iniziai a guidare fino al primo benzinaio che già aveva messo piede a lavoro e dopo aver fatto benzina passai al solito bar dove comprai:
due cappuccini, un caffè, un cornetto al cioccolato e una treccia vuota.Guidai fino al palazzo dove abitava Giacomo e guardai l'ora: 7:30.. sicuro mi avrebbe mandato a fanculo.
Parcheggiai sotto casa e portai lo zaino sulle spalle prendendo la busta con le cose che avevo comprato stando attenta a non far cadere le bevande chiudendo l'auto col telecomandino e sali le scale del palazzo arrivando avanti alla porta, bussai col gomito sistemando il cappuccio della felpa sulla mia testa.
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𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.
RomanceE se ad un certo punto della nostra vita, per caso, si presente qualcuno e cerca di amarci così incondizionatamente tanto da farci del male senza nemmeno rendermene conto, quale sarebbe la vostra scelta? Continuare ad amare o mollare ogni cosa? Tant...