𝓟𝓮𝓻 𝓬𝓪𝓼𝓸.

Strane cose..

• POVs Sole •

« Facciamo così.. se tu ti fidanzati con me io ti faccio felice per il resto della tua vita! »
« Ma non eri tu quello che non voleva fidanzarsi? »
« Eh lo so ma con te è diverso, tu sei tu.. »

Scoppiai in una fragorosa risata mentre Alberto cercava in tutti i modi di essere serio.
Eravamo al Terrazzo del Pincio, aveva accostato con l'auto e eravamo rimasti dentro.

Avevo i piedi sul cruscotto mentre lui mi prendeva in giro sui miei calzini neri con Patrik di spongebob ai lati.

« Sono serio.. non sarò chi tu vuoi che io sia ma.. di sicuro ti amerò più di qualsiasi altra cosa.. »
« Albe.. »

Sospirai appena stringendo le mani nella sua che aveva appoggiato sulla mia coscia e poggiai la testa al sedile accarezzandogli il dorso.

« Io lo so che tu mi ami.. e forse nessuno riuscirà ad amarmi quanto lo fai tu.. ma io non posso amare qualcuno quando il mio cuore ama un'altro.. »
« Io non sono nessuno per dirtelo ma.. lui sta bene con un'alta persona.. e poi questa bimba non può crescere senza un padre.. »
« Ma lei c'è l'ha un padre.. c'è l'avrà sempre anche se lui ha deciso di non esserci.. »

Sorrisi appena guardandolo e sentì la mano calda di albe accarezzare la mia guancia calda.

« Io non riesco a capire come tu riesca a giustificarlo ancora.. »
« È il suo papà.. è l'uomo che amo.. »
« Tanto uomo non è.. »
« Non parlare così di lui.. »

Sospirai appena guardandolo sbuffare e chiusi gli occhi alle sue carezze, allungai le dita sul mio pancino che cresceva ogni giorno sempre di più e alzai poi gli occhi ai suoi.

« se solo tu ti lasciassi amare da qualcuno che non sia lui.. »

Chiusi gli occhi senza dargli una risposta aprendoli soltanto quando lo sentì così vicino.. deglutì appena e istintivamente socchiusi le labbra quando lui spinse le labbra sulle mie carnose.

Non sapevo di preciso cosa stavo facendo ma volevo farlo, era strano baciarlo dopo anni.. sentì le sue dita toccare la parte destra del mio corpo e continuare a baciarmi, bacio che ricambiai ma che ci fermammo subito quando iniziò a diventare più focoso.

« Scusami.. non dovevo.. »
« Tranquillo.. »
« Cazzo Sole, mi fai sempre lo stesso effetto.. »

Sorrisi subito guardandolo e girai lo sguardo al cielo dal parabrezza dell'auto.

« Poi me la fai conoscere sta Sara mh..? »
« Tu mi fai conoscere chi vuoi tu.. »
« Io ti farò conoscere Kate.. »
« Kate..? È così che la chiamerai..? »

Ci penso un po', nemmeno gli diedi spiegazioni, lo guardai sorridere subito e sussurrare:

« Caterina.. la tua mamma.. »

Annuì sorridendo guardandolo mentre sorrideva allungando la mano sulla mia pancia accarezzandola.

« Piccola Sole.. tu mamma.. »
« Ma te lo saresti aspettato.. ? »
« Una piccola te.. non so se posso rivivere le stesse cose di un tempo.. »

Soffiai una leggera risata stringendo la sua mano che aveva sulla mia pancia e girai il viso al panorama.. qui ci venivo sempre con lui..
deglutì appena scuotendo la testa cercando di non pensarci e poi tornai a guardare lui.

« Te lo posso dare un'altro bacio? »
« Ma così ci prendi il vizio.. »
« Non m'importa Sole.. »

Nemmeno finì di parlare, le sue labbra finirono di nuovo sulle mie e mi alzai appena dalla schiena per facilitargli la cosa sentendo le sue mani sul mio viso.

Non chiedetemi perché lo stavo facendo ma sembrava aver bisogno di quelle attenzioni, e Alberto era l'unico che me le stava dando..

« C'è ne andiamo a casa? »

Mi sussurrò contro le labbra e annuì appena sorridendo leggermente stringendo le sue dita.
-

Eravamo tornati a casa ma Solo dopo Albe si accorse di aver dimenticato il cellulare al bar e infatti dovette tornare indietro mentre io ero a casa sul letto col pc tra le mani vedendo le ultime notizie dei pazienti.

Mi fermai appena pensando a qualsiasi cosa, a tutto ciò che mi stava succedendo.. poggiai la mano sulla mia pancia e sospirai appena pensando ancora a lui:

La più grande lezione che ho imparato in questi anni è stata: non forza nulla.
Non forzare conversazioni, amicizie, attenzioni, amori..
Se qualcosa ha bisogno di essere forzata, allora non vale la pena combattere per ottenerla.
perché tutto quello che deve essere distrutto, sarà distrutto, e quello sforzo sarà vano.
Ma tutto ciò che deve accadere, alla fine accadrà.

• POVs Giacomo•

Dovevo andare via dal bar, Clotilde era andata a casa mia perché doveva prendere le sue cose che aveva lasciato la mattina perché gli avevo dato un mazzo di chiave del mio appartamento.

« Fabri, che ti devo pagare? »
« Aspe mo te lo dico.. »

Si fece il conto ma smise di farlo quando all'entrata del Bar entrò Alberto, diventai subito serio e mi spostai appena guardandolo:

« Fabri, ma hai visto un iPhone sul tavolo? »
« Sisi, te l'ho messo qua! »
« Grazie, sei la mia salvezza.. devo scappare Sole mi aspetta.. »

Lo guardai, non si accorse nemmeno che ero al suo fianco, ma a me sta cosa dava troppo fastidio, serrai la mascella stringendo i pugni guardandolo mentre aspettava che Fabrizio gli desse il telefono:

« Fratè.. »

Mi rivolse subito lo sguardo guardandomi in modo disgustato e strinsi i pugni per trattenermi.

« Che vuoi? »
« Hai trovato l'occasione giusta per tenertela eh? Non sarà per sempre tua, un'altro po e torna da me. »
« Ma ti senti? Bro.. sei stato tu a lasciala andare, e per tanto io non ho fatto niente, e lei che non ha nessuno se non me e quella bimba che si ritrova.. »

Sentì il sangue quasi alla testa quando pronunciò "bimba" e lo spinsi appena dal braccio.

« Sono io il padre che sia chiaro! »
« Ah.. mo sei suo padre? E quando quasi due mesi fa Sole ti ha detto di aspettarla e l'hai rinnegata.. non eri il padre? »
« Tu non sai un cazzo di noi.. »
« Si forse si, forse non so un cazzo.. ma so che sei l'unico che deve stare lontano da lei per far sì che Sole stia bene e anche la bambina, quindi sta più lontano possibile prima che ti uccido con le mie stesse mani. »

Era la terza persona che mi minacciava in qualche modo, l'aveva fatto Ludovica oggi al bar, lui adesso e Michele.. il fratello di Sole in un messaggio dove aveva saputo un mese fa che tra me e lei non stavano andando bene le cose.

Avevo bisogno di parlare con lei.