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Le droghe possono essere "divertenti", ma possono essere anche fonte di esperienze terribili, imbarazzanti, spaventose e pericolose.
Le droghe possono rendervi dei relitti nervosi e degli zombi. Possono costarvi relazioni, farvi imbarazzare fino al midollo e, alle volte, farvi ritrovare nella merda fino al collo.
Sono cresciuta nella Brianza, nel nord Italia, nei paesi in Lombardia della Brianza più inoltrata nella provincia di Monza, nel classico paesino dove non c'è nulla da fare. Per combinare qualcosa dovevamo prendere la macchina e farci un'ora fino alla città più vicina.
Quando avevo sedici anni ero in una compagnia, in un paese vicino a quello di mia madre dove vivevo anche io, che era principalmente composta da me, il mio migliore amico e un po' di ragazzi. Loro avevano motorini, sigarette, e droga. Dato che ero molto magra ai tempi, mi serviva veramente poco per ubriacarmi o sballarmi. Le sere usavamo sempre canne, pipetta, era fatta di vetro e ci potevi fumare l'erba pura, Bong... Con loro, e in particolare col mio migliore amico, ho iniziato a fumare le canne. Dopo di loro un'altra compagnia fu quella del paese di mia madre, la stessa compagnia di mio fratello... Che faceva le stesse cose o anche peggio.
Un giorno, era una delle prime volte che fumavo, ed ero a casa di mia mamma con mio cugino Lukas, di Praga, e mio fratello. Fumammo, ognuno di noi, un cannone da un grammo a testa. Avevo fumato tutto e velocemente e all'improvviso era tutto sparito. Ero così scema che non pensavo nemmeno che una botta del genere potesse derivare dall'erba.
Non essendo abituata collassai sul letto di camera mia e non mi riuscivo a muovere. Se loro si avvicinavano a parlarmi io rispondevo di essere morta e di vederli come persone di un'altra dimensione.
"tu in vita eri mio fratello..." ripetevo. Loro ridevano, cercavano di parlarmi e fare non so cosa
"io sono morta!" esclamavo
"ohhh ma tu in vita eri mio cugino" continuavo così, immobile sul letto. Tenevo gli occhi a malapena aperti, non mi potevo muovere.
Pensavo in modo schizofrenico. Sembrava che qualcuno mi stesse parlando proprio nella testa. Era spaventoso.
Tutto ciò continuò dal pomeriggio presto, che avevamo fumato, fino alla sera che ripresi un po' conoscenza. Ore e ore a essere morta, morta completamente.
Anche la sera ero stordita e stonata, non mi rendevo bene conto di cosa fosse accaduto e mi sentivo come fossi stata in coma e avessi dormito tantissimo. Completamente svarionata da tutto.
Una sensazione davvero brutta.
Un po' di tempo fa invece, con la compagnia del paese dove vivevo eravamo andati in gruppo a Milano a fare capodanno. Avevano dell'MDMA nell'acqua, per restare attivi. La stavo tenendo io per tutti, ed ero molto sconcertata e schifata da tutto questo. Non approvavo ma non dicevo nulla. Mi stavo così alterando, soprattutto per mio fratello che è più piccolo, che mi ero rotta le scatole e bevvi dalla bottiglia di MD. Non sentii subito granché, avevo solo gli occhi molto dilatati e con le pupille enormi. Mio fratello cercava di tranquillizzarmi e di dirmi che non mi sarebbe successo nulla.
Dopodiché fu tutto magnifico, a Milano girammo con una incredibile sintonia (quasi tutti erano fatti di MD) e una grossa sinergia fra noi.
"Milano è stupenda" dicevo nella mia testa mentre giravamo per la città.
Andammo a ballare e non mi fermai un attimo. Letteralmente ballai senza sosta dalla sera fino alle sei di mattina, che uscimmo per tornare a casa. Non mi ero mai fermata un secondo, avevo assolutamente solo ballato ininterrottamente per tutta sera.
Quando eravamo usciti dalla discoteca la botta era passata, e girando per Milano vedevo tutto per come era. Grigio, bagnato, triste, e spento...
"Milano è triste e orrenda" pensai mentre stavamo tornando... Avendo visto una realtà troppo bella prima, in quel momento mi sembrava peggio di ciò che fosse.
Mi iniziai a sentire giù e depressa.
Il giorno dopo il down fu incredibile. Ero spenta e in depressione tutto il giorno, vedevo la mia vita come una condanna. Tutto mi sembrava brutto, insensato, triste e pesante. Niente mi dava gioia.
Ogni cosa la vedevo nera, con oscurità e con una nota depressiva.
Ero così depressa e sconvolta che avevo pensato veramente di voler morire ricorrendo al suicidio.
Questa sostanza induce, nel momento del down, un abbassamento drastico di serotonina, neurotrasmettitore della felicità e del buon umore.
Più subdola è invece la cocaina... Bestia infame che spero non abbia bisogno di presentazioni.
Il mio incontro con la cocaina in realtà avvenne nelle compagnie che avevo frequentato in adolescenza, ma l'avevo solo guardata da lontano senza mai toccarla (solo una volta provai un pucciotto).
Sapevo che aveva rovinato e creato danni persone a me molto care, dai miei cugini da parte di mia madre, a mio fratello, a tanti amici.
Quel giorno ero con il mio primo fidanzato, quello psichiatrico con disturbi psicotici.
Quella sera lui l'aveva comprata per tenersi la coca, si era messo a farla per strada mentre eravamo seduti su una panchina, io ero sconcertata.
Quella sera poi lo vidi fumare il crack davanti ai miei occhi, insieme al suo amico che era in casa con noi.
Mi aveva detto che non lo avrebbe più fatto e invece era là davanti a me a farlo, dalla bottiglia.
Quando restammo da soli cercammo di fare sesso ma lui non riusciva, poi dopo un po' riuscimmo a farlo.
Usammo insieme la coca e lui fece provare anche me.
Più tardi lui andò in brama perché voleva ancora coca... Se ne uscì da solo per strada per tornare alla panchina dove eravamo stati prima, per vedere se ci fosse della coca per terra.

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