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Siamo arrivati in hotel. Io sono sempre persa nel mio mondo e nei miei pensieri, cerco di parlare e chiacchierare con Richi, Simo, Dadda e le ragazze ma al momento sono davvero agitatissima e in piena paranoia.
Il mio battito cardiaco raggiunge le stelle quando Simo e io saliamo nella camera dell'hotel dopo aver salutato gli altri. Io non ho il coraggio di parlargli, di guardarlo in faccia e di fare nulla. 
Arriviamo nella stanza, che manco osservo più di tanto, vedo un armadio grande, un letto e un bagno.
Da l'idea di una camera molto confortevole nella quale lascio subito la borsa con il mio computer.
"che succede Sarè? Qualcosa non va?" mi chiede Simo praticamente bloccandomi vicino alla porta della camera, che era appena stata chiusa. Il mio respiro è già più disconnesso e mi agito.
"nulla Simo" sussurro imbarazzata.
Lui sorride osservando il mio disagio e io mi perdo nel vedere la sua agitazione e la sua canottiera bianca che lascia in parte libero il suo corpo, Simo ridacchia sottilmente
"sei spaventata? Non ti agitare Sarè, non ti ho portata qua per violentarti okay? Rilassati e respira" dice vicino al mio viso e, a guardare nei suoi occhi e a sentire quelle parole, mi sento veramente subito più calma. Passa una mano fra i miei capelli delicatamente e io socchiudo gli occhi rilassandomi
"non me l'aspettavo" diciamo tutti e due praticamente in coro, ci guardiamo sbigottiti e iniziamo a ridere di gusto.
Ho bisogno di essere baciata come mi hai baciata prima, mi dico fra me e me.
Simo mi bacia delicatamente mischiando le lingue, è quello che volevo.
Mi piace l'umido delle labbra e della lingua che passa dalla sua bocca alla mia, che entra e cerca il mio sapore, cerca il mio gusto. Dopo poco siamo seduti sul letto, c'è di buono che non abbiamo bisogno di frasi dette a caso per arrivare a questo punto.
La sua mano è già sotto la mia maglietta, lui è ghiacciato ma rende il suo tocco ancora più piacevole. Sento i capezzoli che rispondono al suo tocco e spingono contro il pizzo, contro le sue dita fredde e di questo Simo se ne accorge perché ha il respiro corto. Così mentre la sua mano scende sulla pancia mi bacia, oh, come mi bacia...
"tira fuori quella lingua" mi dice e mi sento terribilmente in imbarazzo ma anche desiderata, e sento che Simo la avvolge alla sua e succhia.
Strato dopo strato finiscono a terra la maglia, i jeans, le calze. All'improvviso non sto pensando più a quelle cose brutte di prima, sto solo condividendo l'anima con lui. Siamo solo lui e io.
Infilo la mano sotto la sua maglietta, tasto goduriosamente i suoi addominali e i suoi pettorali. Poi scendo arrivando quasi al suo inguine, lo sento gemere vicino alla mia bocca, e da sopra i pantaloni di Simo finisco in parte sul suo membro e sento un'erezione splendida. Tolgo la mano e mi sento una bambina pizzicata con le mani nel vaso dei biscotti. All'improvviso lui è serio.
"chiudi gli occhi" e non è una richiesta.
Lo faccio, perché sento che Simo mi sta accarezzando. Mi concentro sulla sua mano che sale dal mio ginocchio e poi scende, sale e scende.

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