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Flashback:
Col tempo le cose non sono andate poi tanto meglio.
Mio fratello, che aveva problemi di droga, viene quasi preso in giro da mio padre
"eh ma tu mica fumi, vero Lollo?"
Questo era ciò che lui faceva.
Mio padre ci aveva dato le chiavi di casa sua, nel paese dove vive anche mia mamma.
E mio fratello è proprio là che ha creato il covo di gente di ogni tipo, fattoni, drogati, e chi più ne ha più ne metta. In quella casa si ritrova un sacco di gente ed è là che potevano fare le loro cose del tutto tranquillamente. Per un bel periodo molto lungo, essendo che anche io frequento quella compagnia, sto con loro in quella casa.
Che cosa fa mio padre a riguardo? Assolutamente niente.
Più avanti quando mio fratello ha una crisi e crolla confessando ai nostri genitori di aver fatto uso di cocaina e di avere dei problemi, quasi come una richiesta di aiuto, viene semplicemente minacciato da mio padre che lo avrebbe spedito in comunità.
In sostanza si libera di qualsiasi impegno e responsabilità di padre.
Quando avevo circa diciannove anni mio padre si è messo con questa donna di Varese. Sicuramente questa signora era meglio delle altre, ma ha delle componenti molto fasciste, classiste e autoritarie.
Lui si fa soggiogare totalmente e si fa come sempre "mettere la figa in testa", in sostanza smette ancora di più di fare il padre. Una estate sono andata a fare l'animatrice in un villaggio, in un campeggio estivo, e non sono proprio riuscita a fare quel lavoro. Sono andata in un altro campeggio, riparto forse perché voglio forse fare contento mio padre e renderlo in qualche modo fiero e orgoglioso ma anche da quel campeggio però vengo mandata via perché le cose non sono andate bene.
Prendo un autobus dalla Calabria per arrivare in una zona di Milano non affatto raccomandabile, e arrivo a Lampugnano alle cinque di mattina.
Chiedo a mio padre se mi venisse a prendere e la sua risposta è stata no, che dovevo crescere.
"tua mamma non può? Chiedi a lei"
Dice sapendo benissimo che mia mamma ha il terrore e la fobia delle autostrade, delle strade che non conosce, soprattutto di notte e da sola.
Sono qua, in questo posto di merda di Milano, col telefono in mano alle cinque di mattina.
"mamma non ti preoccupare c'è qua un signore che mi tiene compagnia"
Mia mamma mi ha intrattenuto al telefono e ho aspettato che ci fosse un treno per tornare a casa. Mio padre si è preoccupato? Assolutamente no. Mi ha chiamata mentre ero là di notte, da sola? Assolutamente no.
Mi ha scritto il giorno dopo, chiedendomi se ero arrivata e se stessi bene. Per qualsiasi cosa lui viene sempre monitorato e manipolato da lei, deve intervenire la sua donna in qualsiasi tipo di decisione. Il colmo lo raggiunge quando, un pò più di un anno fa, è venuto a sapere da mia nonna che ho dei debiti (cioè dovevo dei soldi a Francesco, il compagno di mia mamma, quindi sempre in famiglia), io perdo il lavoro e stupidamente mi confido con mio padre e la sua compagna dicendogli che le cose non stavano andando bene con la persona con cui stavo (il ragazzo che poi mi ha tradita). Con queste informazioni, senza parlarmi veramente e da padre e senza darmi del tempo per trovare un altro lavoro, decide di sfrattarmi mandandomi via di casa nel giro di dieci giorni. Dato che non gli avevo dato immediatamente le chiavi perché non avevamo avuto modo di vederci e perché io non volevo saperne di vederlo decide pure di cambiare la serratura di casa sua, dove prima vivevo io, per evitare di farmi entrare. Chiunque mi dice che mio padre è stato influenzato moltissimo dalla sua compagna per aver preso questa decisione.

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