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Sono sotto casa di mia madre e sto aspettando Michela, mi aveva detto che voleva parlarmi e mi sono molto preoccupata che lei stesse male. Soltanto cinque giorni fa ho scoperto quell'incredibile reato che hanno commesso nei confronti di Simo e mi sento sprofondare dentro per aver dubitato così tanto di lui. Ovviamente tra me e Simo il rapporto è ricominciato più forte di prima, e con tutti quanti siamo tornati alla vita quotidiana di sempre, con Michela che ha cominciato inoltre ad avere qualche intrallazzo insieme a Dadda! A quanto pare nelle ultime settimane fra loro c'era del tenero, di cui lei non mi ha mai parlato, e adesso invece sono passati a qualcosa di più... Io ovviamente da amica ho voluto sapere tutto e mi fa piacere vedere il suo coinvolgimento in questa nuova storia. Chiaramente ringrazio sempre tutti loro, che ora sono per me dei grandi amici, per avermi supportata ed essermi stata vicino
Vedo arrivare Michela, parcheggia velocemente e scende dalla sua Audi.
È bellissima come sempre, indossa un leggings attillato e una giacca nera piumata. I suoi capelli neri e folti le incorniciano il viso, sono boccolosi e morbidi
"ciao Miché" dico sorridendole e abbracciandola. Lei sembra avere qualcosa che non va, sembra essere pensierosa. Non capisco perché lei sia triste e perché lo fosse anche oggi, ma credo sia dovuto a Dadda con cui lei ormai si sente, o forse pensa ancora a quel ragazzo del Canada di cui era innamorata tempo fa?
Parliamo di alcune cose quotidiane, mentre restiamo sotto casa mia, poi ci allontaniamo verso un parcheggio poco distante da casa di mia madre.
"comunque volevo parlarti Sara..." dice sospirando poi amareggiata
"di cosa Michi? Ti sentivo preoccupata oggi" lei rimane persa nel vuoto col suo sguardo, si ferma poi vicino al parcheggio e ci sediamo sui gradini, sospira forte e si poggia le mani sugli occhi
"Miché che c'è?" chiedo incalzandola
"non vorrei dirti questa roba... O meglio vorrei non fosse vera..." dice con occhi quasi lacrimanti "vorrei non fosse vera Sara davvero..."
"Miché ma che cosa? Vuoi spiegarti per favore?" dico mentre sono persa a studiarla e sono addolorata per la sua condizione che sembra non lasciarle pace e quiete.
"non ce la faccio..." dice sospirando e mettendosi quasi a piangere "non riesco manco a tenermi dentro sta roba però"
"Michi devi parlami per poterti dare un mano e aiutarti, devi parlarmi! se no io non posso capire..." dico cercando il suo sguardo, i suoi occhi sono scuri e ipnotici
"sono stata io Sara..." dice in un gemito
"sei stata tu a fare cosa?" chiedo allibita e osservandola titubante
"sono stata io" ripete quasi piangendo e cercando conforto nei miei occhi.

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