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"Simo" è quello che riesco a dire, mettendoci tutto lo sconforto
"ciao amore" dice lui quasi gemendo e lasciandomi colpita perché l'avrà usato fin'ora pochissime volte, non lo utilizza affatto da tanto, e mi rende felice di sentirlo dire dalla sua bocca
"ti sei bagnato di brutto" dico invitandolo a entrare. Chiudo la porta e, prima che io possa trovare il tempo di voltarmi, le sue labbra fredde e bagnate si immergono nelle mie e la sua lingua cerca assiduamente la mia
"ma come sei entrato? Qua è una prigione del cazzo, come..." dico quasi gemendo con la voce bassa ma anche sconcertata
"ho scavalcato il cancello fuori e poi qua fuori al portone stava entrando una signora, le ho detto che stavo qui da una persona e l'ho convinta e mi ha fatto entrare" dice ridacchiando, non riesco a non farmi travolgere dalla risata
"hai scavalcato il cancello?" chiedo allibita
"sì" dice lui sorridendo e ridacchiando
"non mi rispondevi, ho... ho pensato di venire" dice cercando i miei occhi e io lo osservo dubbiosa "so che non si fa, non è carino..." dice poi toccandosi i suoi occhi
"perché sei venuto?" chiedo restando molto vicino al suo viso "ma poi potevi chiamarmi..." dico mischiando un pò di risata e di dissenso nella mia frase
"volevo... volevo vederti, mi dispiace per..."
"se sei venuto a raccontare fiabe, Simò, ti prego..." dico con ironia e ormai senza rabbia impressa nelle mie parole, ma lui mi interrompe
"sono un coglione, per come mi son comportato, ti giuro Sara che non è successo niente... Ma se non vuoi più..."
prima che possa continuare a parlare lo bacio con fermezza e decisione, tengo il suo viso verso il mio, non riesco a trattenermi e scoppio in lacrime che rigano il mio viso. Lui mi osserva addolorato e colpito
"non piangere... Saré, ti prego..." mi dice respirando vicino al mio volto e asciugandomi le lacrime, ci stringiamo quasi da poterci fondere insieme
"vuoi toglierti i vestiti?" chiedo accorgendomi solo dopo che la cosa era molto fraintendibile, Simo infatti mi guarda malizioso "io... non nel senso..." cerco di spiegare ma vengo subito bloccata da lui
"accolgo volentieri la tua richiesta nennè..." dice ridacchiando e osservandomi incuriosito.
Lui si toglie la felpa e la maglietta lasciandomi beare della visione del suo corpo
"sei troppo importante Saré, io non voglio perderti..."
"neanche io" dico mentre imploro di essere toccata con il mio sguardo, ci avvolgiamo nelle labbra dell'altro e ci esploriamo, le lingue girano fra le nostre bocche
"ti voglio di brutto..." dice fra le mie labbra eccitato e quasi in un lamento, facendomi sentire contrarre il ventre dal piacere
"ti vuoi fare una doccia con me?" chiedo respirando anche io a fatica senza staccarmi da lui e dalla sua bocca, Simo annuisce solo con dei versi, che sono un chiaro segno di piacere. Tocco avidamente il suo corpo sodo facendolo emettere dei mugugni.
Simo scende con le mani soffermandosi sui miei seni, poggia il viso sulla mia scollatura, beandosi e respirando su di essi. Io gemo socchiudendo gli occhi e mettendo le mani sulla sua testa, mentre lui stringe la mia schiena
"Simo.... la doccia" dico sospirando in un gemito

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