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FLASHBACK:

"fa come se fossi a casa tua" dice Simo scherzosamente mentre sua madre Franca stava preparando da mangiare.
Simo è favoloso anche se oggi porta solo una felpa grigia con un pantalone largo nero.
I genitori di Simo li ho conosciuti da non troppo tempo.
Sua mamma è una bellissima donna, mora con due occhioni scuri e con veramente un bel fisico per la sua età. Suo padre è un uomo sulla sessantina, coi capelli quasi bianchi ma molto elegante e sobrio. Ha gli stessi occhi di Simo e in entrambi loro vedo una buona e verace napoletaneità che non può non rallegrarti.
Sono stati assolutamente molto accoglienti, vari "uè buonasera" da parte di loro due e anche
"come stai carissima? Tutto a posto?".
Io rido imbarazzata e improvvisamente entra dalla porta anche suo fratello Daniele. Simo lo osserva titubante e si salutano in un abbraccio affettuoso, io mi presento mostrandomi decisa e mi raccontano subito della sorella più piccola Denise. Daniele dice che se ne deve andare praticamente subito, dice che ha degli impegni e posso vedere lo sconforto sul viso di Simo
"non resto tanto qua a Milano" dice sbrigativo Daniele.
Il fratello di Simo ne approfitta per salutare e scambiare due chiacchiere anche con i genitori, che sono piuttosto delusi che lui non si fermi a mangiare. Daniele è abbastanza simile esteticamente a Simo, anche se ha molto più l'aspetto di uno studente modello cosa che a me non affascina particolarmente. È vestito infatti con una camicia bianca con sopra un gilet blu, un pantalone elegante blu e delle scarpe eleganti
"non resti a mangiare con noi?" chiede emblematicamente la madre. Daniele dice di no e dopo poco se ne va. Simo è visibilmente deluso e un pò rammaricato
"mi dispiace, amore" dico sospirando e dando il mio conforto, mi avvicino a lui e lo stringo affettuosamente in un abbraccio. Lui avvolge le sue mani sulla mia schiena e respira i miei capelli teneramente
"sono contento che ci sei" sussurra sfiorando la mia guancia con la bocca. Io emetto un verso di contentezza "e io sono contenta di esserci" dico ridacchiando insieme a lui
"vieni" dice prendendomi la mano e mi rendo conto che mi sta portando verso la sua camera
"no, dai, Simo!" dico ridendo ma cercando di non urlare "non facciamo figure di merda" lui non emette un fiato e mi fa entrare in camera
"amore!" dico ridendo e scontrando il suo sguardo eccitato
"voglio solo fare un gioco"
"un gioco?" chiedo allibita e preoccupata nel suo sguardo. Lui annuisce osservandomi, si dirige a cercare qualcosa nel suo armadio.
Torna da me con un piccolo aggeggio che sembra un ovetto viola. Ho una idea di cosa possa essere ma faccio la finta tonta, lo guardo "impaurita" alzando gli occhi verso l'alto e verso il suo viso
"non guardarmi in quel modo..." dice sospirando e osservandomi, mette una mano delicatamente sul mio mento "o da questa stanza non ti faccio più uscire" io resto a guardarlo e rido sommessamente insieme a lui, tremendamente eccitata proprio come lui
"va indossato" mi dice sensuale mostrandomi nuovamente l'ovetto, senza distogliere lo sguardo da me
"indossato?" chiedo rendendomi conto solo dopo "oh..." sospiro
"va indossato proprio dove pensi tu...." dice Simo sorridendomi e ridacchiando "raggiungerai la giusta eccitazione, per dopo..." mi sussurra sensuale
"abbassa i pantaloni e le mutande" continua folgorandomi con lo sguardo e sciogliendomi completamente. È veramente in grado di mandare del tutto in panne il mio cervello. Io mi chiedo se reggere il gioco o meno. Guardo questo oggetto che Simo ha in mano e sorrido, mi abbasso i pantaloni e le mutande mentre resto nei suoi occhi. Lui mi gira di schiena con una mossa brusca che mi fa esultare e si mette dietro di me. Tocca il mio corpo, tocca tutto quanto, viene accanto al mio collo e al mio orecchio e ci respira vicino
"ah" sussurro gemendo dal piacere che mi inebria.
Vicino al mio orecchio vedo Simo di traverso che si mette due dita in bocca e le succhia per poi passarle sul mio sesso
"ah!" gemo ancora sottilmente per non fare rumore.
Lui infila quest'ovetto dentro di me con uno scatto abbastanza rapido che mi fa esultare.
Lui se ne va dopo avermi sorriso e mangiato con lo sguardo. Apre la porta della stanza, mi dice soltanto di raggiungerli di la ed esce dalla camera. Io resto a bocca aperta e col fiato tremendamente sospeso.
Torno dai genitori di Simo che mi parlano e chiacchierano e io faccio finta di essere presente. La mia attenzione in realtà è su Simo che è seduto a tavola. Non so cosa abbia in mente e la cosa mi preoccupa.
In quel momento sento vibrare il piccolo ovetto dentro di me. Il mio sguardo va preoccupato su Simo che mi osserva indifferente e bagnandosi le labbra fra loro.
Il primo piatto è una pasta alla parmigiana veramente squisita, fa venire l'acquolina solo all'odore. Mangio qualche boccone e mi viene spontaneo esultare per distrarmi da ciò che sento
"signora è veramente buonissima! complimenti"
"chiamami per nome, lassamm sta stu' signora!" esulta lei con un tono calcatamente partenopeo. Sogghigno alla sua frase.
Continuo a mangiare la buonissima parmigiana e la mamma di Simo mette a tavola una birra, il padre di Simo mi incita a bermi un bicchiere
"la ringrazio!" dico sorridendo. Il signor Antonio mi versa un bicchiere di birra mentre racconta un aneddoto divertente con la tipica teatralità napoletana. Io non lo sto esattamente ascoltando
"grazie mille" dico quando mi ha riempito il bicchiere e lo inizio a sorseggiare. In quell'istante sento vibrare molto più forte e in modo diverso l'ovetto nella mia vagina. Guardo Simo trattenendo un urlo, spalanco leggermente la bocca, lui sembra eccitato e divertito
"smettila subito, cretino" dico sussurrando e lui fa finta di non saperne nulla, fa una faccia comica di qualcuno che è stato accusato di qualcosa che non ha fatto. 

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