Sole e Luna, due gemelle che più diverse non si può. Una estroversa e luminosa come una fiamma danzante, l'altra timida e a tratti gelida e tagliente. A unirle Vy, lo loro sorellina minore, l'innocenza fatta persona. La loro vita è normale e monoton...
Alabaster era seduto sul trono del palazzo. Da quanto tempo era al potere? Non riusciva a rammentarlo. Ma il Potere, quello sì che lo ricordava. Avrebbe voluto poter andare lui stesso a catturare le stelle, avrebbe reso tutto più semplice, ma non era possibile. Nonostante tutti gli sforzi non riusciva a oltrepassare la coltre di nubi che si formava quando tentava di raggiungere i grandi astri luminosi. I suoi poteri erano grandi, ma non abbastanza, c'era qualcosa in lui che contro la sua volontà li calmierava, quasi a indurlo a smettere quella che per molti era una macabra pratica. Cinque anni eranopassati da quando tutto era iniziato. Cinque lunghi anni che avevano fruttato una stella a notte, per un totale di milleottocentoventicinque stelle, che con le leggi del Grimorio Proibito trasformava in elisir di lunga vita e potenza. In più, le Ombre sembravano essere sotto il suo comando, e poteva sguinzargliarle dove gli pareva e piaceva. Tuttavia non era ancora soddisfatto, c'erano ancora un sacco di limiti ai suoi poteri, e gli era giunta voce che presto sarebbero arrivate non poche complicazioni a ostacolarlo. Proprio in quel momento, a centinaia di anni luce di distanza, tre ignare ragazzine stavano cercando il modo di distruggere il suo vasto impero. Le poteva vedere nella sfera che teneva tra le mani, e le avrebbe incenerite all'istante, se qualcosa non glielo stesse impedendo, una forza che faceva a gara con la sua, impossibile da contrastare, a dimostrazione che era ancora molto lontano dall'essere invincibile. Il gruppo stava proseguendo in una distesa di sabbia dorata, sotto il caldo sole estivo, con al seguito due grossi animali dall'aria di essere tutt'altro che docili e normali, e completamente al sicuro dalla magia oscura del sovrano. Doveva all'istante trovare una soluzione, o tutti i suoi piani sarebbero andati a rotoli. Non poteva abbandonare il regno, ma neanche permettere a quelle tre umane di continuare la loro silenziosa controffensiva. I suoi poteri erano inutili al momento, ma Alabaster aveva ancora un asso nelle manica. Lui aveva dalla sua parte il cacciatore di stelle.
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