Parte 30. Schizzi

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Quando aveva annunciato del poco tempo di cui disponevano, Sole si era spinta allegra e serena, ma più che altro per non abbassare lo spirito del gruppo. In realtà dentro tremava, l'ansia che sembrava divorarle le ossa. Perché fino a quel momento, la loro missione era stata piuttosto semplice. Se si escludeva l'attacco delle ombre, il piccolissimo inconveniente nella piramide e la loro tappa imprevista in una casa delle bambole infestata, tutto si era svolto nel migliore dei modi. Ora invece, sarebbero corsi direttamente nelle braccia del nemico, del quale conoscevano quasi nulla, tranne il fatto che fosse un sovrano pazzo che a differenza degli altri sovrani pazzi al posto di governare il mondo voleva governare l'intero universo. Sole dubitava che sarebbero riusciti a sottrargli l'ultimo pezzo del flauto. Dopotutto, Alabaster stava accumulando dentro di sé il potere di chissà quante stelle e aveva un intero esercito di Ombre sotto al suo controllo. Che cosa potevano cinque ragazzini come loro, sei con l'aggiunta di Altair, contrastare un simile nemico? La ragazza si sentì terribilmente inadeguata al gravoso compito che le era stato assegnato. Si chiese cosa sarebbe successo, se gli spiriti del sole e della luna avessero scelto un'altra donna al posto di sua madre. Scosse il capo. Non puoi cambiare il passato, si disse ma forse puoi scegliere di cambiare il futuro. Fece un respiro profondo.  Inspiró. Anche se spesso tutte le sue azioni portavano a conseguenze disastrose, questa volta sarebbe stato diverso. Ti prego chiese rivolta a nessuno in particolare , ti prego, fa' che stavolta tutto vada per il verso giusto. Espiró. Non era da lei autocommiserarsi per errori che ancora dovevano accadere. O forse sì. Da quando erano partite, nonostante fossero passati pochi giorni, aveva notato difetti e qualità che prima non sapeva di possedere. Si sentiva diversa, diversa dalla Sole presuntuosa e irascibile che era meno di una settimana prima, diversa dalla Sole testarda e impulsiva, che non ascoltava nessuno, anche a costo di sbagliare. Ora, anche se quelle pecche del suo carattere non erano scomparse, era consapevole dei suoi vizi.
Ammettere le proprie debolezze è il primo passo per migliorare, le aveva detto un giorno papà. Non ricordava in quale occasione, ma era sicura di essersi lamentata per qualcosa che proprio non le riusciva di fare.
Non concentrarti su ciò che non riesci a fare, ma su ciò che puoi fare era stata la risposta. E ad anni di distanza, la ragazza finalmente lo aveva ascoltato. Ed era cambiata. In meglio, sperò. Un cambiamento repentino, un battito di ciglia, non aveva avuto  neppure il tempo di accorgersene che già era diventata una persona diversa. Improvvisamente il flusso dei suoi pensieri cambiò. Perché se i calcoli di Tess erano esatti, allora erano partite da più di due settimane. La verità le piombò addosso, provocandole una stretta allo stomaco. Perché, se la Tessitrice aveva ragione, era da più di quindici giorni che non si lavava. Perché, nonostante avesse poteri fuori dal comune e fosse stata impiegata in una missione impossibile per salvare l'universo, Sole rimaneva pur sempre un ragazzina di tredici anni. E come tutte le altre ragazze della sua età, non poteva permettersi di essere in disordine. E poi, l'acqua cristallina del lago la chiamava, e lei sentiva un gran bisogno si svuotare la mente e rilassarsi, anche se solo per un momento. Così tutt'a un tratto, propose:-Che ne dite di farci un bel bagno?-
Ricevette occhiate di approvazione da Jason e dalle sorelle, sguardi sospettosi da Altair. Sole già non lo sopportava.
-Io vengo- annunciò Jason.
-Pure noi- lo seguirono a ruota Luna e Vy.
-Io resto qui- rispose gelido Altair. La ragazza non lo degnó si uno sguardo. Sfilò invece velocemente le scarpe, prese la rincorsa e si tuffó. Fu investita da un'ondata di freschezza. Ancora sott'acqua aprì gli occhi, rivelando un paesaggio sottomarino meraviglioso, pieno di strane creature e colori invidiabili alla più bella delle barriere coralline, anche se un po' sfocati. Guardò un banco di pesci dai colori sgargianti nuotare vivacemente accanto a lei, e si sarebbe trattenuta ancora, quando sentì il bisogno irresistibile di ossigeno. Quando, riemerse, notò con piacere che i vestiti che indossava erano completamente asciutti, sicuramente per opera di Luna. Un vantaggio, soprattutto se si considerava che nessuna di loro si era portata un costume. Nel frattempo era stata raggiunta dagli altri. Le sorelle stavano nuotando, anche loro con i vestiti asciutti e i capelli bagnati, e Vy sorrideva raggiante. E poi c'era Jason, che osservava la superficie frastagliata del lago riluttante. Si era tolto la maglietta, osservò Sole mentre le guance si imporporavano. Percorse con lo sguardo quegli addominali perfetti, quella pelle abbronzata che sembrava brillare alla luce del sole. Studiò i lineamenti del ragazzo, il modo buffo in cui i capelli, sparati da tutte le direzioni, ricadevano sulla sua fronte, la forma delle sue labbra arricciate in un'ancora più dolce espressione di sofferenza soffermandosi su quegli occhi color cioccolato che tanto adorava. La ragazza sentì il volto in fiamme quando si accorse che anche Jason la stava osservando. Abbassò velocemente lo sguardo, sorridendo. Cercando di superare l'improvvisa timidezza che si era momentaneamente impossessata di lei, chiese con una risata cristallina:-Avanti, che aspetti ad entrare?-
-Io non...l'acqua è fredda- Jason fece un sorriso sghembo.
-Ok...allora resta lì impalato, se l'acqua per te è troppo fredda- lo prese in giro Sole ridendo. Nonostante l'imbarazzo, con il ragazzo riusciva sempre ad essere sé stessa. Si immerse di nuovo, allontanandosi da lui, e sperando con tutta sé stessa che la seguisse. Ebbe un tuffo al cuore quando, tornando in superficie, non trovò nessuno davanti a sé. Poi qualcosa attirò la sua attenzione, un guizzo poco distante, e quando Jason riemerse a sua volta Sole gli buttò d'istinto le braccia al collo. Durò un attimo, anche se a lei sembrò un'eternità. Pensò a quanto sarebbe stato bello, se quelle stesse braccia l'avessero stretta a sé, se lei avesse potuto rimanere lì per sempre, con il suo fiato sul collo, il suo odore a riempirle le narici. Se...Quando si rese conto di ciò che aveva appena fatto, si stacco velocemente da lui, imbarazzata. Le guance si tinsero violentemente di rosso. Nei punti in cui le braccia erano entrate in contatto con lui, sentiva la pelle bruciare. Stava per balbettare confusa parole incomprensibili, quando  una grossa secchiata di acqua gelata le si rovesciò sulla testa.
-Luna!- gridò. La rabbia presto si trasformò in divertimento.

Sole non sapeva bene come fosse successo. Un attimo prima il lago era una piatta superfice luccicante, quello dopo era scoppiato il caos. Fu un putiferio di schizzi e risate. Le ragazze strillavano, mentre Jason rideva sguaiatamente. Luna lanciava grosse sfere di acqua contro chiunque le capitava a tirò, Vy sguazzava da tutte le parti producendo un'infinità di schizzi, Jason creava veri e propri cicloni in miniatura, quasi inoffensivi, mentre Sole contribuiva creando grosse nuvole di vapore, con il cuore leggero come una piuma e la mente libera e serena. Non notò subito Altair, che li osservava dalla pietra sul quale era rimasto seduto per tutto quel tempo, con aria distante. La ragazza lo trovò davvero insopportabile, ma non si curò troppo di lui. Continuarono a giocare per un po' finché, completamente zuppi, stanchi e con grossi sorrisi dipinti sul volto non uscirono dal lago. Luna aveva presto perso la concentrazione, cosicché si erano ritrovate con i vestiti completamente bagnati. Almeno ora erano pulite, anche se fradice. Sole cercò di asciugarsi con la magia, ottenendo risultati soddisfacenti. Fece lo stesso anche con le sorelle, mentre il ragazzo si asciugó con una folata di vento. La ragazza sarebbe rimasta lì, seduta con le gambe a penzoloni sulla riva del lago, per sempre. Guardò Jason raggiante. Da quando erano partiti, non si era mai sentita così felice.
-Dobbiamo ripartire- disse la gemella controvoglia.
-Dobbiamo proprio?- si lamentò Vy, dando voce ai pensieri di Sole.
-Non possiamo certo rimanere, sorellina- la ragazza cercò di interpretare comunque il ruolo della sorella maggiore.
Sbuffando, Vy schioccò le dita, e la barca di carta si dispiegò sotto i loro sguardi. Quando tutti furono a bordo, partirono. Superarono la coltre di nebbia che avvolgeva Saturno come un manto setoso, ritrovandosi ancora una volta circondati da stelle. Mentre superavano comete, polveri luminose e vortici colorati, gli occhi di Sole si chiusero, nonostante avesse fatto di tutto per restare sveglia, le iridi verde smeraldo piene di magia.

 Mentre superavano comete, polveri luminose e vortici colorati, gli occhi di Sole si chiusero, nonostante avesse fatto di tutto per restare sveglia, le iridi verde smeraldo piene di magia

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