Parte 53. Bugiardo

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-Vy, ma come hai fatto?- domandò Sole appena la piccola finì di suonare.
-Non lo so- Vy si strinse nelle spalle prima di proseguire -é come se avessi sempre saputo come fare...-
-Almeno questa parte l'abbiamo risolta- disse Luna, sollevata e sconcertata al tempo stesso. Quante altre doti erano nascoste nel corpicino di Vy? E quanta magia possedeva la piccola?
-Solo che ora dovremmo davvero capire come utilizzare la musica per sconfiggere un sovrano pazzo con disturbi della personalità multipla- rifletté Sole.
Luna pensò a cosa potesse servire il flauto, ma non le venne in mente nulla.
-Non c'è magari qualcuno che può dircelo?- parlò Jason, risvegliando qualcosa nella mente di Luna. Un'idea si fece strada nella sua mente.
-Forse qualcuno no, ma qualcosa sì-
-E cosa?-
-Beh, mi sembra ovvio, tutte le risposte alle nostre domande sono nel Grimorio proibito-
-Ah, sì? Fantastico, allora. Perché sai, a quanto mi risulta è andato distrutto!- Sole quasi urlava.
-E se invece non fosse andata in questo modo?-
-E se anche fosse? Non abbiamo modo di scoprirlo-
-Forse Vy potrebbe aiutarci. Dopotutto, è stata lei a risolvere i nostri ultimi problemi-
-Ma non può certo far apparire grimori dal nulla!-
-Magari potremmo cercarlo-
-Ah sì? E dove pensi di trovarlo?-
-Sole, ma tu lo sai almeno cos'è un grimorio?-
-Certo che lo so- la ragazza incrociò le braccia, risentita.
-Quindi, se sai che un grimorio è un libro, e noi in questo momento ci troviamo in una biblioteca...-
-Pensi di trovare un volume del genere in mezzo a queste tonnellate di libri? Ci vorrà un sacco di tempo!-
-Hai qualche alternativa migliore?- le chiese, rivolgendole un'occhiata gelida.
-In effetti no- ammise lei, controvoglia.
-Allora cominciamo a cercare-
-Ma non sappiamo neanche com'è fatto!-
-Quando lo vedremo, sapremo che è cio che cerchiamo. O almeno credo-
-Ma...-
-Facciamo così. Ci diamo due ore per cercare il Grimorio. Poi, se non lo troviamo, ci inventeremo qualcosa-
-Che cosa?-
-Qualunque cosa!-
-D'accordo- acconsentì la gemella sbuffando.
Luna la ignorò, e cominciò a cercare, esasperata.
Avevano già esplorato le parte bassa della biblioteca nei giorni precedenti, così si concentrarono nei piani più alti. Peccato che, visto che il soffitto sembrava non esistere e i muri proseguire verso l'alto all'infinito, sarebbe stata una ricerca infinita. Letteralmente.
Luna scandagliò gli scaffali, pieni di libri dai titoli anonimi, così a lungo e con tanto impegno che sentì presto gli occhi affaticati dallo sforzo. Strizzò le palpebre più volte, ma la vista continuava a essere sfocata, e i dorsi delle copertine macchie colorate indistinte.
Si sedette un attimo, massaggiandosi le tempie. Osservò intanto gli altri, mentre cercavano il Grimorio con aria annoiata. L'unica che sembrava impegnarsi davvero era Vy, che camminava tutta storta con una pila di libri barcollante più alta di lei tra le mani. Luna la guardò, trattenendo una risata mentre i libri ondeggiavano, in equilibrio precario, fino a cadere rovinosamente per terra con un tonfo, alcune pagine che svolazzavano nell'aria per adagiarsi sul pavimento con leggiadria. Anche Vy era inciampata, e quando si rialzò, con i capelli castani tutti spettinati, sorrideva trionfante e teneva sollevato qualcosa, che subito Luna non riuscì a scorgere. Aguzzò la vista, possibile che Vy avesse...
-Trovato!- strillò la piccola, come se avesse appena vinto una caccia al tesoro. Luna e Sole, seguite da Jason, si affrettarono a raggiungerla. E, proprio come previsto, Vy aveva tra le mani il Grimorio Proibito. Luna sospirò di sollievo. Almeno, grazie alla sorellina, qualcosa andava per il verso giusto.

-Ma perché non c'è mai nulla che va per il verso giusto?- si stava lamentando Sole, mentre erano tutti attorno al Grimorio. Il libro aveva una copertina di tela blu notte, con stelle e lune argentate a decorarne la superficie intrecciate a spirali complicate. Quando avevano provato ad aprirlo, però, si erano subito accorti della serratura argentata, che impediva di sbirciare le pagine al suo interno. E, come se non bastasse, c'erano ben tre fori in cui infilare lo stesso numero di chiavi. Era come se fossero finalmente a un passo da tutte le loro risposte, ma queste si rifiutassero di rivelarsi. Eppure tre chiavi...tre come le loro collane. Non sarebbe stato poi tanto strano se...
-Penso che le chiavi per aprire il Grimorio siano quelle che portiamo al collo- decretò Luna.
-Tentar non nuoce- borbottò Sole, mentre si sfilava la catenella e infilava la piccola chiave dorata in una delle serrature. Come previsto, entrò alla perfezione, e quando la ragazza provò a girarla quella ubbidì docilmente. Uno scatto metallico rivelò che aveva funzionato.
-Forza, Vy, passami la tua- la spronò Luna, eccitata. Una volta infilata anche quella, però, l'eccitazione scemò.
Per un momento si era quasi dimenticata che la sua collana era sperduta, custodita da una qualche regina stellare chissà dove.
-E ovviamente, quando tutto sembra funzionare, arriva Luna a guastarci le feste- commentò Sole. Lei serrò le labbra, per evitare di risponderle a tono.
-Dov'è la tua collana, Luna?- domandò Vy.
Luna tentennò. Non poteva certo dir loro che l'aveva lasciata a un branco di luci danzanti che parlavano nella sua testa mentre viaggiavano nello spazio. L'avrebbero presa per pazza. Ma cos'altro poteva nascondere? Quante altre bugie doveva tessere?
-Io... l'ho persa. Ma penso di sapere dove si trovi- mentì. In realtà, l'unico indizio che aveva era un enigmatico indovinello sussurrato dalle luci.

Esiste da milioni di anni, ma non ha più di un mese...

Doveva esserci una risposta. Semplicemente, non aveva ancora riflettuto abbastanza.
-Andró a prenderla- annunciò, ostentando più sicurezza di quanta non ne avesse in realtà.
-Quando?-
-Oggi-
Sempre che fosse riuscita a risolvere l'enigma delle luci. Lasciò la stanza a grandi passi, cercando di evitare lo sguardo di tutti.

Pochi minuti dopo era di nuovo seduta sul ciglio della scogliera, cullata dal rumore delle onde che si infrangevano sulla roccia, i capelli corvini mossi dal vento. Inspirò il forte odore di salsedine, scervellandosi. Cosa poteva esistere da sempre ma non avere più di un mese? Non aveva alcun senso, ma era l'unica pista a sua disposizione. Perciò, se la sarebbe fatta bastare.
Si perse per un attimo a contemplare la superficie increspata dell'oceano sotto di lei, cercando di liberarsi dai pensieri confusi che si accavallavano nella sua mente, quando un rumore lieve la distolse dalla sua quiete.
-Altair...- sussurró, vedendo il ragazzo. Lui la salutò con un cenno del capo.
-A cosa pensi?- le chiese, accomodandosi al suo fianco con disinvoltura e scrutandola coi suoi occhi azzurro ghiaccio.
-A un'indovinello- rispose lei. Ad Altair poteva dire la verità.
-E hai trovato la risposta?-
-No. È più difficile di quanto credessi. Eppure senza non riuscirò a trovare la chiave-
-Vedrai che ce la farai. A volte, la risposta è proprio davanti ai nostri occhi, anche se non riusciamo a vederla-
-Ma che cos'è che non ha più di un mese ma esiste da sempre?-
-Mmmh, non ne ho idea-
Luna lo osservò, pensierosa. Stare lì, al fianco di Altair, le dava una tranquillità e sicurezza che non avrebbe mai pensato di provare. Fu in quel momento che le venne un'idea.
-Altair, avevi ragione! Ho appena trovato la soluzione- si alzò in piedi, raggiante.
-E cioè?- chiese lui, confuso.
-Beh, sembra incredibile, ma la risposta...sono io! Perché la luna esiste da sempre, eppure ogni mese riappare la luna nuova, e quindi...- spiegò confusamente.
-Ho capito. E ora che farai?-
Altair si alzò, guardandola dall'alto. Era più alto di lei di parecchi centimetri.  Ora i loro corpi erano così vicini che, se Luna avesse allungato appena la mano, avrebbe toccato le dita fredde del ragazzo. Quella vicinanza le tolse il fiato.
-Ora... andrò sulla luna a riprendermi la chiave- rispose, incerta.
Altair si allontanò di qualche passo, lo sguardo perso nell'orizzonte. Sembrava...triste, addirittura più del solito. D'istinto, anche il cuore di Luna si strinse in una morsa dolorosa, la mente che si riempiva di preoccupazioni.
-Ho detto...qualcosa di sbagliato?- domandò, titubante. Lui si girò verso di lei, bellissimo e irraggiungibile al tempo stesso.
-Luna, non hai detto niente di sbagliato. Tu sei...-
-Cosa? Cosa sono?-
Altair scosse la testa, amareggiato.
-Non è importante cosa sei tu. Sono io che non vado bene-
-Altair, smettila di fare storie- lo implorò lei.
-Tu sei così...-
-Ingenua?-
-Anche. Ma sei un sacco di altre cose...e sei sicuramente molto meglio di me-
-Ma perché sei così enigmatico, ogni volta?-
-Perché tu sei buona. Io no-
-Ti ho già detto che non mi interessa cosa tu pensi di essere. Perché ti sbagli di grosso. Tu non sei cattivo, io lo so-
-Luna...-
-Altair, davvero, basta-
Luna non capiva perché il ragazzo volesse rendere tutto così difficile.
-Promettimi solo che tornerai indietro-
-Certo che tornerò-
-E prometti di non preoccuparti più per me-
-Promesso-
Bugiarda.
Altair la guardò, il vuoto nei suoi occhi una voragine che sembrava allargarsi ogni istante che passava.
-Luna, io sto bene-
-Lo so- rispose lei.
Bugiardo, bugiardo, bugiardo.

Bugiardo, bugiardo, bugiardo

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