Parte 22. Saturno

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Quando Sole mise piede su Saturno fu circondata da una strana nebbiolina opaca, che saliva verso il cielo in ampie volute sinuose e le si attorcigliava alle caviglie, quasi fosse dotata di volontà propria. La ragazza poteva vederla ricoprire ogni cosa con un manto delicato, impedendole di vedere qualsiasi cosa si trovasse oltre quella coltre. Finalmente, dopo ore di prigionia in un'ambiente chiuso e senza finestre, poté respirare aria fresca e frizzante, autunnale, che le pizzicava il naso e la faceva sentire libera.
-E adesso andiamo a trovare il terzo pezzo!- esclamò, e stava per incamminarsi quando un dubbio si insinuò in lei.
-Pantu, dov'è che si trova il terzo pezzo?- chiese.
-Ovviamente lo ha Tess, o almeno credo. Abita nella casa sul lago, ed è lì che andremo noi.- annunciò il topino.
-E chi è esattamente questa Tess?- domandò Jason.
-La Tessitrice di sogni, naturalmente. Ma non perdiamo tempo in domande tanto stupide e partiamo.-
Erano passati appena tre o quattro giorni dall' inizio della missione e ancora dovevano camminare? A Sole facevano male le gambe alla sola idea. Cercò di evocare Raja, ma nonostante tutti i suoi suoi sforzi il leone non voleva saperne di arrivare. Poteva quasi vederlo, sonnecchiare nei recessi della sua mente, ma per quanto si sforzasse proprio non riusciva a svegliare quel grosso gattone dorato.
-Perché non posso chiamare Raja?- chiese.
-Ha appena combattuto, deve riposare- le rispose prontamente Pantu. La ragazza sbuffò. Ma capitavano sempre tutte a lei? Prima la piramide che per poco non le crollava in testa, poi una bambola pazza che le offriva il tè con il suo sorriso inquietante, e infine il suo leone che preferiva dormire piuttosto che dare pace ai suoi piedi doloranti. In più, aveva un sacco di domande che premevano per avere una risposta. Perché Bellatrix non li aveva seguiti? Perché era stata imprigionata? Perché da bambina dolce e innocente si era trasformata in una bambola dagli istinti omicidi? E ancora, chi era la Tessitrice di Sogni? Li avrebbe aiutati e avrebbe dato loro il pezzo o li avrebbe solo ostacolati? Stava per dar voce ai suoi pensieri quando Jason la interruppe.
-Vediamo di dare una pulita al percorso-
Una secca folata di vento si levò, spazzando via buona parte della nebbia e svelando un paesaggio mozzafiato. A sinistra si estendeva una landa desolata, la terra fi pietre liscia che sfumava nelle tonalità più chiare di azzurro, rosa e arancione, come un'enorme lastra di granito variopinto. Da alcuni fori del terreno una nebbiolina densa e azzurognola usciva in lente spirali, andando a cancellare nuovamente il paesaggio circostante pezzo dopo pezzo.  A destra, invece, un'immenso lago occupava tutta la visuale della ragazza. Definirlo lago era però un insulto: era così vasto che non se ne vedeva la sponda opposta. Lo specchio d'acqua blu era piatto come una tavola, e la monotonia del luogo era interrotta soltanto da qualche roccia appuntita, grossi scogli che si ergevano in tutta la loro altezza in mezzo a quella distesa di nulla. In lontananza, proprio su una di quelle cime, in equilibrio precario sulla punta, Sole scorse con stupore una piccola casetta di legno, con tanto di tende alle finestre e un piccolo caminetto dal quale uscivano allegramente sbuffi di fumo. Pantu seguì il suo sguardo, qli occhietti neri luccicanti, il nasino che tremava. Sembrava felice, molto felice, anche se la ragazza non ne capiva il motivo.
-É li che abita Tess?- chiese Vy, ricevendo un lieve cenno di risposta dal topolino.
-Andiamo allora- disse la piccola allegramente cominciando a camminare. Sole la segui, pensierosa. Ora che ci pensava, era strano che Luna non avesse ancora detto nulla da quando erano arrivati. Diede un'occhiata alla gemella, per controllare che fosse realmente lì, e la trovò ancora più pallida di come se la ricordava, una smorfia trattenuta sul viso, due occhiaie scure a circondare gli occhi zaffiro. Strinse il pezzo del flauto nella mano. Era ancora lì, da quando Bellatrix glielo aveva dato, e lo mise frettolosamente nello zaino.
-Luna, sicura di...- non fece in tempo a finire la frase che la sua collana cominciò a brillare, prima debolmente, poi sempre più intensamente.
-Che succede?- Jason si girò, allarmato.  Lui non c'era quando avevano trovato Starly, sotto la quercia. Non poteva sapere dei poteri del suo ciondolo. D'altronde, neppure lei era sicura di quali fossero.
-Non preoccupiamoci troppo, cosa potrebbe succedere ancora?- disse. In realtà la cosa la agitava, ma pensava fosse meglio tenere alto l'umore del gruppo.
Per un'altra mezz'ora continuarono a camminare, la casetta di legno che si avvicinava sempre di più.
-Perché Bellatrix è rimasta chiusa nel buco nero così a lungo? - domandò Sole a un certo punto.
-Quando una stella muore si trasforma in un Ombra, normalmente. Ma a volte qualcosa va storto. La stella accumula tutta la sua forza positiva e la trasforma in puro caos. Assorbe al suo interno tutto ciò a cui riesce ad arrivare, finché, ad un certo punto, svanisce. Ma, all'apice della sua potenza, deve  avere un'anima alla quale aggrapparsi. Se questa non ci fosse, semplicemente il buco nero non esisterebbe. E Bellatrix... beh, lei è l'anima del buco nero. Oramai vivono in simbiosi, sono uno indispensabile all'altra-
-E noi come abbiamo fatto a uscire?- domando Vy, curiosa. La risposta non arrivò mai. Perché, proprio in quel momento, la collana di Sole prese a brillare di una luce accecante. La ragazza udì un rumore di passi, e una figura maschile si stagliò in controluce. Pelle cerea, labbra livide e occhi azzurro ghiaccio. Sole vide gli occhi di Luna farsi grandi per lo stupore.
-Altair- fu un sussurro, appena percettibile.
-Che hai detto-
-Nulla-
Forse era stato il vento.

-Che hai detto--Nulla-Forse era stato il vento

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