Quando Luna uscì dalla stanzetta delle teche, con una strana espressione ancora dipinta sul viso, vide che tutti la stavano aspettando. Era stata nella stanzetta troppo a lungo, e aveva fatto insospettire Tess? Sperò che non fosse così.
-Ho...ho preso il pezzo- annunciò, notando intimorita che la voce le tremava leggermente. Chissà se Sole, che la stava fissando con la fronte aggrottata, se n'era accorta.
-È arrivato il momento di salutarvi, piccole ragazze coraggiose- disse la Tessitrice con voce solenne, - vi auguro buona fortuna-
-Dobbiamo proprio andarcene?- si lamentò Vy -questa casa è meravigliosa!-
-Sì, Vy, dobbiamo- le spiegò Sole con dolcezza -ma torneremo presto- continuò, in un sussurro. O almeno, proprio come Luna, sperava di poter tornare. Perché ora che avevano trovato i tre pezzi, rimaneva solo l'ultimo che, guardacaso, era proprio sotto la custodia di Alabaster. E nulla assicurava alle ragazze che sarebbero riuscite a sconfiggere il sovrano. E se Alabaster aveva il suo sogno a portata di mano, allora la loro sembrava proprio una missione suicida.
-Arrivederci, Tess- salutò Sole, anche se tutto in lei suggeriva che considerasse quel saluto un addio.
-Ciao, ciao, Tess- salutò la piccola Vy, uscendo dalla casetta con la sorella per mano. Pantu le seguì zampettando, non dopo un'ultimo abbraccio alla ragazza dagli occhi grigi. Luna non se ne andò, non ancora, almeno. Aveva un ultima domanda da porre alla Tessitrice, una domanda di cui necessitava la risposta.
-Cosa succederebbe se io prendessi uno di questi sogni?- chiese indicando la miriade di corde accatastate sugli scaffali. Poi guardò la ragazza, che nel suo vestito di nuvole ora sembrava uno spirito, ed emanava un'aurea intensa, eterea. Con voce incerta spiegò:- Ecco...potresti usarlo. Non riusciresti a realizzare il tuo desiderio, ma quello di un'altra persona. Se, ad esempio, il sogno dentro questa corda fosse quello di avere un cane, se tu lo prendessi potresti sfruttarne i poteri per ottenere un cane. È... difficile da spiegare-
-E la persona della quale ho sfruttato il sogno potrebbe comunque pensare di realizzarlo?-
-Ovviamente, solo io non riuscirei a fargli capire che è stato realizzato. Perché tutte queste do...hai visto la teca.- concluse. Luna annuí. Pensò di vedere rabbia negli occhi della ragazza, invece scorse solo tristezza.
-È stato un mio errore. Una dimenticanza, che costerà la vita a un sacco di anime. Spero mi perdonerete. Un'ultima cosa. I sogni rubati non possono essere usati da chi li ha espressi. Capito? Alabaster non può utilizzare il suo sogno, così come nessun altro può pensare di fare lo stesso con il proprio. Perciò deve esserci qualcuno. Un aiutante, di cui si fida. Diffida di tutti Luna, perché dietro alle migliori facciate si nascondono i segreti più terribili. Ora vai, il destino dell'universo è nelle tue mani, e in quello delle tue sorelle. Siete la nostra unica possibilità-
Di nuovo, Luna annuí. Poi lasciò la casa sulla roccia, con la certezza che sarebbe stata l'ultima volta che vi avrebbe messo piede.Qual è il tuo sogno, Sole? Qual è l'unico desiderio di cui non potresti fare a meno, per cui lotteresti fino all'ultimo respiro? Cosa desidera davvero il tuo cuore?
Erano queste le domande che vorticavano incessantemente nella testa di Sole, e che la ragazza non riusciva a scacciare. Aveva visto tutti quei sogni, e se la sua mente continuava a ripetere che erano solo cordicelle luminose, la sua anima si rifiutava di ascoltarla. E intanto un pensiero si faceva strada nella sua testa: quale, fra quelle cordicelle, era il suo sogno? Scosse la testa. Non era il momento di pensarci. Rifletté invece su sua madre, a quanto fosse giovane nel filmato, o qualunque altre cosa fosse quell'immagine nella nebbia, e al modo in cui gli spiriti del sole e della luna si erano guardati, prima di abbracciarla. Chissà perché, avevano scelto la loro mamma. Sole si chiese quali particolari virtù avessero trovato in lei, cosa le avesse spinte ad affidare il destino ad una donna così giovane e...mortale. Certo, Sole aveva sempre amato sua madre, l'aveva ammirata, come ogni figlia fa con la propria mamma, e forse anche un po' di più. Ma rimaneva sempre una normalissima donna, con una normalissima famiglia, un normalissimo lavoro, e tre figlie quasi normalissime. Eppure doveva avere qualcosa di speciale, altrimenti per quale motivo le era stato affidato un incarico tanto importante?
Il flusso di pensieri si interruppe al suono di una porta che si apriva. Luna, che da un po' stavano aspettando sul portichetto della casa, era finalmente arrivata.
-Perché dobbiamo sempre aspettarti?- si lamentava Vy -mai una volta che tu non sia in ritardo. Fortuna che non stavamo aspettando un treno, altrimenti l'avremmo sicuramente perso, e ti immagini, poi la fatica di raggiungere di corsa la prossima fermata, certo non...- la bimba continuò a blaterare, mentre scendevano cautamente i gradini trasparenti creati dalla sorella. Sole non poteva certo dirsi tranquilla mentre avanzavano, un gradino dopo l'altro. Sembravano così bagnati e liquidi. Ma non aveva altre alternative, perciò proseguì, seppur riluttante.
Quando ripercorsero la strada in mezzo alle pareti d'acqua, all'interno della quale strambe creature variopinte le fissavano curiose, Sole si accorse quanto la gemella fosse silenziosa. Non diede troppa importanza alla cosa, forse perché era abituata ai frequenti sbalzi d'umore di Luna, più probabilmente perché aveva adocchiato Jason. Era lì, seduto su una roccia, i cappelli che gli cadevano ribelli sulla fronte, gli occhi color cioccolato che la guardavano con curiosità. Non era solo, ovviamente. Al suo fianco stavano Starly e il ragazzo misterioso. Quest'ultimo si teneva a debita distanza dalla stellina, quasi ne fosse intimorito. Anche se non si sarebbe potuto dire con certezza lo stato d'animo del ragazzo in quel momento. Il suo volto era completamente inespressivo. Sole accennó un sorriso, rivolto a Jason, e. notò stupida che questi teneva in mano una piccola aquila di metallo, tutta viti, molle e ingranaggi. Sembrava incompleta, ma la ragazza la trovò comunque affascinante.
-Avete preso il pezzo?- chiese il ragazzo.
-Certo- rispose Sole, strappandolo alla sorella per mostrarglielo. Recuperò il suo zaino, abbandonato ai piedi di Jason, e mise il cilindretto metallico in una delle tasche, insieme agli altri due.
-Ciò significa che abbiamo meno di un mese per raggiungere Alabaster, rubargli il quarto e ultimo pezzo, scoprire come usare il flauto magico e sconfiggere un re pazzo- annunciò Sole ostentando serenità. Per un attimo il sorriso del ragazzo vacilló, poi tornò spavaldo.
-In pratica, abbiamo tutto il tempo del mondo- disse, sarcastico. Sole arrossì, chiudendo svelta la mano per soffocare le piccole fiammelle danzanti che si erano appena accese sulla punta delle sue dita.
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Little Star
FantasySole e Luna, due gemelle che più diverse non si può. Una estroversa e luminosa come una fiamma danzante, l'altra timida e a tratti gelida e tagliente. A unirle Vy, lo loro sorellina minore, l'innocenza fatta persona. La loro vita è normale e monoton...