Parte 24. Sospetti

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Luna e Altair raggiunsero gli altri, a poca distanza l'uno dall'altra. Era strano, ma appena erano atterrati dopo quel breve volo, Altair sembrava aver perso ogni ombra di sentimento. Ogni traccia di ilarità era svanita dal suo volto, lasciando solo una cupa ombra di indifferenza, o forse nostalgia. Appena furono a pochi passi dal gruppetto Luna vide Sole saltarle addosso, stringendola così forte che sentì le costole incrinarsi. Dopo pochi secondi si staccò da lei con frenesia e le prese il viso fra le mani.
-Oh, Luna, mi dispiace così tanto, non mi ero accorta che stessi tanto male e quando sei crollata così... tutt'a un tratto...- la strinse di nuovo. Quando si staccò la guardó severa negli occhi.
-Non farlo mai più - ordinò. Stava per tornare ad abbracciarla quando con stupore si accorse della presenza di Altair. I freddi occhi del ragazzo avevano seguito il loro scambio in silenzio, e si poteva cogliere una lieve sfumatura di disagio nelle sue iridi. Ma soprattutto, sembrava triste.
-Penso che tu debba darci qualche spiegazione...- disse Sole.
-Che intendi dire?- chiese la ragazza subito schiva, sulla difensiva. Non ne conosceva il motivo, ma preferiva tenere la gemella all'oscuro dei suoi sogni riguardanti il ragazzo. -Altair mi ha solo medicato, nulla di più, cos'altro dovrei spiegare?-
La sorella la guardò esasperata, come se non tollerasse il suo atteggiamento. Luna le lanciò un'occhiataccia, poi Sole la  trascinò a grandi falcate poco lontano da dove si trovavano gli altri, tirandola per un braccio.
-Non mi piace quel ragazzo - sussurrò -é così misterioso, non dice nulla e ti guarda in modo strano- Luna impallidì. Cosa intendeva dire la gemella? Altair la guardava, ma certo non in maniera strana...che sospettasse il fatto che, in qualche modo assurdo, si fossero già conosciuti nei loro sogni? Era impossibile...
-Da quando sei così timorosa?- chiese fredda. Altair era buono, tanto quanto Pantu e Bellatrix. Non avrebbe mai fatto loro del male. Un'ombra si insinuò tra i suoi pensieri. Dopotutto, cosa ne sapeva lei? L'aveva visto in sogno, ma ciò non significava proprio nulla. Scacciò l'idea seccamente. Per qualche ragione che non comprendeva appieno Luna voleva fidarsi di lui, forse perché c'era qualcosa, in quegli occhi di ghiaccio, con tante sfaccettature quante un diamante, che la attraeva magneticamente, come l'acqua e la Luna. Un'attrazione lenta e inesorabile, che faceva impazzire la bussola del suo cuore, il cui quadrante non indicava più il nord, il sud, l'est o l'ovest, ma solo Altair, il ragazzo avvolto dal mistero che si era impossessato dei suoi sogni. Persa nei suoi pensieri, si accorse appena di Sole.
-Forse hai ragione, tuttavia non mi va di essere ingannata. Per quanto voglia credere nel contrario, potrebbe essere dalla parte di Lux, magari una spia o che so io...-
-Impossibile. Se così fosse, ci avrebbe uccisi subito. Siamo solo un'intralcio,  Sole, lo capisci? Siamo gli unici che possono fermarlo, e andiamo eliminate. È per questo che le ombre ci hanno attaccato...io...io penso che lui controlli ogni nostra mossa, sa cosa facciamo, solo che forse non è in grado di toglierci di mezzo...o forse... forse vuole solo vedere fino a che punto riusciremo ad andare avanti, prima di arrendersi. Forse per Lux siamo solo degli sciocchi ragazzini senza alcuna possibilità, e forse ha ragione. Ma io voglio farcela, voglio riportare l'equilibrio nell'universo, anche se non ho la più pallida idea di cosa questo possa comportare. Voglio vincere. Per Pantu, per Starly, e per Bellatrix. E per tutte le altre meravigliose creature di questa galassia. Ma per farlo, devo fidarmi di Altair, e dovresti farlo anche tu, ti prego- le prese le mani guardandola fiduciosa -come io ho accettato Jason, ora tu dai ad Altair la possibilità di farsi valere-
-Io...ci proverò-
Le ragazze si strinsero in un abbraccio. Perché in mezzo alla confusione, tra magie e maledizioni, nulla è più potente dell'amore di due sorelle.

Quando tornarono al gruppo, tutti la guardavano in modo strano. Pensavano forse che fosse stata rapita? Abbassò gli occhi, cercando di sfuggire alle occhiate penetranti di Altair e a quelle curiose di Jason e Vy. Decisero di proseguire, lei tenendo per mano la sorellina, che faceva domande di ogni genere:-Tra quanto arriveremo, sorellona? Hai visto quanti piccoli pianeti nel cielo, Luna? Ma secondo te di che colore ha i capelli Lux? Secondo me bianchi, come anche la sua barba, e i suoi occhi sono neri come le profondità dell'abisso. E la sua bocca...deve essere un ghigno tremendo. Ma quanto bisogna essere cattivi per uccidere le stelle, sorellona?-
Luna non le prestava la minima attenzione. Stava pensando alla profezia, a come stava acquisendo sempre più senso, man mano che la loro missione proseguiva. La prima Parte era più che chiara.

Gli impavidi l'arma trovare dovranno,
il fiore che porta speranza,
spartito fra mondi distanti,
unirsi dovrà per portare la vita.

Avevano già trovato due dei quattro pezzi del flauto, ed era chiaro che lo strumento fosse indispensabile per sconfiggere Alabaster. Ma come avrebbero fatto a sconfiggere il nemico con un po' di musica? Proprio non ne aveva idea.

I nemici saranno amici,
gli amici mentiranno,
le bugie saranno verità

I versi si riferivano forse a Bellatrix? In quel caso, ormai la profezia era quasi del tutto chiara. Tuttavia non poteva essere così semplice. Lo sapeva, eppure scioccamente continuava a desiderare il contrario. Perché ammettere che quella parte della profezia non si fosse ancora avverata, significava dubitare di tutti, amici e nemici, e Luna, dopo anni di timidezza e solitudine, era stanca di doverlo fare. Perché in realtà, il ghiaccio attorno al suo cuore non era altro che uno scudo, una protezione per la sua anima delicata.

 Perché in realtà, il ghiaccio attorno al suo cuore non era altro che uno scudo, una protezione per la sua anima delicata

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