Il momento che Sole aveva più temuto era arrivato. Non potevano più temporeggiare, ora, e l'unica strada che potevano percorrere portava proprio lì, da Alabaster, tra quelle mura di pietra che celavano incubi e segreti come fossero gioielli preziosi. Ma Sole non si sentiva forte, coraggiosa, piena di fiducia e aspettative come l'eroina di una fiaba. No, lei provava solo un terrore gelido ed estraniante, che le attanagliava le ossa, e quel panico che minacciava di farla impazzire, avvelenando i suoi pensieri. Lanciò un'ultima occhiata al faro, con la consapevolezza che forse quella era l'ultima volta che l'avrebbe visto, e che ogni secondo l' avvicinava di più alla sua fine, al momento in cui ogni sua difesa sarebbe ufficialmente crollata. Poi il loro gruppo si incamminò per lo stretto sentiero nel bosco, e Sole dovette usare tutta la sua forza di volontà per avanzare, un passo dopo l'altro, il cuore pesante come pietra.
Era sorprendente, il tempo. Il modo in cui sembrava non andare mai avanti nei momenti più noiosi, ma che quando cercavi di afferrarlo e trattenerlo sfuggiva via, come a volersi prendere gioco di te. Aveva un strano senso dell'umorismo, il tempo. Sapeva allungare la tensione a dismisura fino a farti impazzire, ma quando avresti semplicemente voluto che si fermasse, che un'attimo fosse eterno, allora scorreva veloce come un fiume in piena. E doveva particolarmente divertirsi con Sole, il tempo, perché la loro camminata fino al castello fu più lunga ed estenuante di quanto la ricordasse, e lei ebbe tutto il tempo di rimuginare su ogni suo difetto e insicurezza, ingigantendo ogni problema solo come l'attesa era in grado di fare. Dopo una serie di attimi interminabili, uscirono dal fitto della foresta. Lì, sotto di loro, potevano vedere il villaggio con le sue case sbilenche, il legno che gemeva e scricchiolava a ogni soffio di vento. Le nuvole iniziavano a dissiparsi, lasciando intravedere squarci di un cielo azzurro e perfetto. Le foglie frusciavano dietro di loro, sussurrando segreti nella loro lingua sconosciuta, e a Sole sembrò di scorgere minacce celate in ogni suono. Trasalì quando un ramo cadde a terra con uno schiocco secco. Aveva i nervi a fior di pelle, e nonostante cercasse di ripetersi che fosse pronta, che si era esercitata per giorni per quel momento, e che aveva affrontato pericoli molto peggiori di quello, le parole di Alabaster continuavano a tormentarla.Li hai delusi, Sole. Li hai già delusi tutti. Lo sai, sai che non sarai mai all'altezza del compito che ti è stato assegnato
E se avessse avuto ragione? Cosa poteva fare lei, con quel suo cuore di luce e fiamme che agiva sempre nel modo più sbagliato, con quella sua anima che avrebbe dovuto essere coraggiosa, ma che invece aveva dimostrato avere un sacco di timori. Sole aveva sempre creduto di essere perfetta così com'era, ma ora che tutti i suoi difetti erano emersi in una sola volta come un'esplosione di fuochi d'artificio, non era più sicura di esserlo. Sì, lei buona e gentile, ma questo non toglieva che fosse spesso scontrosa e irresponsabile. E forse, sotto sotto, poteva davvero essere coraggiosa, ma la verità era che aveva paura, paura di sbagliare, paura che il suo animo istintivo l'avrebbe indotta a fare l'ennesima sciocchezza, finché nessuno si sarebbe più fidato di lei. Finché non li avrebbe delusi. Li hai già delusi tutti. Lei, che avrebbe soltanto voluto risplendere e illuminare gli altri della sua luce, forse avrebbe solo peggiorato le cose. Commesso un altro errore, combinato altri pasticci, quando avrebbe smesso di mandare tutto a rotoli?
È inutile combattere contro un destino che è già stato scritto.
E se davvero non avevano la minima possibilità di sconfiggere Alabaster?
Le venne in mente una frase che ripeteva spesso Luna, ogni volta che una cosa non andava come avrebbero voluto, nonostante ci avessero creduto fino alla fine. La speranza è l'ultima a morire, mormorava lapidaria. Si sbagiava. La speranza in loro non era ancora morta, ma aveva fatto radici in loro come un pianta infestante, rendendoli ciechi. Aveva nascosto sotto alle sue foglie i pericoli, facendo assomigliare la loro a una stupida avventura magica. Non era così. Il panico cominciò a impossessarsi del corpo di Sole, e lei fu costretta a rallentare, gli occhi sgranati e il respiro corto. Alabaster li avrebbe uccisi, perché loro ormai non erano più tanto interessanti, e la loro presenza aveva già cominciato a infastidirlo. Sarebbero morti, senza che nessuno se ne accorgesse, come quando una stella si spegne e nessuno sente la sua mancanza.
Solo in quel momento la ragazza si accorse di trovarsi a pochi passi dal castello di Alabaster, e il cuore le finì in gola. Le guglie appuntite e minacciose erano lame che fendevano l'aria, le porte spalancate somigliavano a fauci in grado di inghiottirla, invitandola a un banchetto in cui lei era la portata principale. Era come essere in una favola. Da bambina aveva sempre desiderato poter far parte di una fiaba di draghi e principesse. Ma nessuno le aveva detto che le fiaba mordevano e graffiavano, e che rovi e spade ostacolavano la strada per raggiungere il lieto fine. E neppure l'avevano avvisata che anche i protagonisti della propria storia possono morire. Ma, in fondo, erano stelle fin dall'inizio no? Sole deglutì, strinse la presa sulla mano di Jason, e avanzò, oltrepassando la soglia, superando il confine invisibile che le urlava che era giunta alla fine. Ora non si poteva più tornare indietro.
E ogni stella, in fondo, è destinata a spegnersi.
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Little Star
FantasySole e Luna, due gemelle che più diverse non si può. Una estroversa e luminosa come una fiamma danzante, l'altra timida e a tratti gelida e tagliente. A unirle Vy, lo loro sorellina minore, l'innocenza fatta persona. La loro vita è normale e monoton...