Parte 81. Fine

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Solo quando furono lontani dal castello, appollaiati su una delle basse colline che lo circondava, Sole riuscì a riprendere a respirare. L'aria fresca le riempì i polmoni, ricordandole che era viva, e che ce l'aveva fatta. Non aveva deluso tutti come si era immaginata. Si concesse di crollare a terra, stravolta. Gli altri la imitarono. Per un po', gli unici rumori della notte furono i loro respiri ansimanti e i sussurri delle foglie, che tenevano loro compagnia. Si appoggiò a Luna, e chiuse gli occhi. Non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era successo. Il cuore le rimbombava ancora nelle orecchie, come se neppure lui avesse capito che era davvero finita. Era stato tutto troppo veloce e confuso, e i ricordi sfumavano veloci sostituiti dal dolce oblio della stanchezza. Probabilmente, si sarebbe addormentata, se la gemella non l'avesse chiamata.
-Sole, guarda- davanti a loro, l'intera fortezza di Alabaster cedette. Poi, le guglie che sembravano voler lacerare il cielo, le torri austere e minacciose, e ogni stanza, corridoio e segreto dell'edificio collassò. Era come veder crollare un castello di carta, ogni cosa si frantumò e l'aria si impregnò di polvere fitta e grigia. Solo quando questa si dissipò, Sole riuscì a scorgere i resti di ciò che era rimasto, una montagna di detriti e rovine. Non c'era più nulla, oramai, a rappresentare la potenza di Alabaster. Chissà se anche lui era rimasto sepolto lì sotto, intrappolato per sempre nel suo palazzo di incubi. In realtà, ne dubitava fortemente.
-Sole! Luna! Vy!- una vocina acuta simile a uno squittio la fece voltare. Pantu corse verso di loro, gli occhietti neri lucidi di gioia. Vy lo prese tra le braccia, stritolandolo in un abbraccio.
-Oh, Pantu, sono così felice che tu sia vivo...- un sorriso era spuntato sulle labbra della bambina.
-Pensavamo di essere spacciati, e invece...- cominciò Sole.
-Ci siamo riusciti- concluse Jason.
-Sì, ma come?- chiese Luna. Cinque paia di occhi si girarono verso Vy. Lei si fece piccola sotto i loro sguardi, e il suo visino tornò serio.
-É stata Starly. Lei...si è sacrificata per noi. Ha usato tutta la sua magia per fermare Alabaster, è lei quella coraggiosa e io, io, io...- ricominciò a singhiozzare. Era insopportabile vederla così triste e inconsolabile.
-Starly ci ha salvato, e noi non lo dimenticheremo mai- Sole le accarezzó una guancia, asciugandole con delicatezza le lacrime.
-Sì, ma ora lei non c'è più...-
-Forse. Forse non la vedremo più lassù, nel cielo. Forse non illuminerà più la notte insieme alle altre stelle, ma sarà sempre qui- Luna le mise una mano sul cuore. Le due gemelle si scambiarono un triste sorriso d'intesa. Non era giusto che Starly si fosse spenta per loro. Nessuno avrebbe dovuto pagare per ciò che Alabaster aveva fatto. Ma senza la stellina, loro non ce l'avrebbero mai fatta. Il suo sacrificio aveva salvato l'universo.
-Lei brillerà per sempre, nei nostri cuori- concluse Sole, commossa. Le tre sorelle si strinsero l'una all'altra. Nulla sarebbe mai riuscito a dividerle, si rese conto. Non avrebbe saputo dire quanto tempo fosse passato, quando Luna si alzò, ripulendosi i vestiti sporchi d'erba. Occhiaie profonde le marcavano gli occhi, e una serie di piccoli tagli le rigavano le braccia, ma la sorella non era mai stata così bella.
-Credo sia arrivato il momento di tornare a casa- annunciò con voce vellutata. Sole annuì e Vy prese il ciondolo a forma di barca dalla sua collana. Soffiò, e la barca di carta si dispiegò sopra le loro teste, rimanendo a galleggiare a mezz'aria. Sole aiutò Jason ad issarsi sul loro mezzo stravagante, e lui si accasciò a bordo, sfinito. Con la febbre ad arrossargli le guance, la guardò, gli occhi color cioccolato lucidi e sinceri.
-Stavo per morire. Non mi dai almeno un bacio di consolazione?- chiese con un sorriso ammiccante. Sole si sciolse per quelle attenzioni, e i suoi sentimenti le infuocarono il petto, facendola arrossire.
-Idiota. Dovresti riposare- lo rimproverò. Ma di certo non si rifiutò di esaudire il suo desiderio.
Anche Vy salì sulla barca, raggomitolandosi abbracciata a Pantu. Si addormentò all'istante, più simile a un fiore delicato che a una bambina. Sole osservò Altair aiutare Luna a salire, e si stupì della luce che addolciva il lineamenti del ragazzo quando le sue iridi ghiacciate si posavano sulla gemella. Luna le doveva delle spiegazioni. Ma forse le sue domande avrebbero dovuto aspettare. Quando tutti furono a bordo, la barca cominciò ad alzarsi. Lentamente, Sole osservò i contorni del villaggio sfumare, insieme al faro e alle colline, finché Orbitron non si allontanò a tal punto che fu impossibile distinguerlo. Nella sua testa, Sole disse addio alle giornate piovose passate in biblioteca, alla salsedine che le increspava i capelli e alle foreste rigogliose e piene di misteri. Poi i suoi pensieri si persero tra galassie lontane e polvere di stelle.
Solo dopo un po', quando tutti tranne lei e Luna si erano addormentati, trovò il coraggio di sussurrare.
-Avremmo dovuto ucciderlo- disse, e non seppe neanche lei se a sé stessa o alla sorella.
-Lo so- rispose Luna. Era seduta accanto a lei, le ginocchia strette al petto.
-Ma non l'abbiamo fatto-
-Lo so- i capelli le incorniciavano il viso chiaro, neri come una notte senza stelle.
-Perché?- chiese Sole. Luna la guardò un secondo, l'espressione indecifrabile, poi scrollò le spalle.
-Non siamo noi i cattivi, Sol. E poi, se Vy ha ragione, oramai Alabaster è completamente innocuo-  disse, lasciando cadere il discorso. Forse aveva ragione. O forse no. Si rese conto che non le importava. Dopo un po' di tempo, in cui rimasero in un piacevole silenzio, Sole fece quella domanda che da troppo tempo non aveva una risposta.
-Luna, che è successo tra te e Altair?-
Luna trasalì, improvvisamente nervosa. Puntò gli occhi lontano, incapace di reggere il suo sguardo.
-Lui si è preso il mio cuore- mormorò.
-Che cosa-
Un sorriso timido le spuntò sul volto. Poi incatenò i suoi occhi di zaffiro nei suoi.
-Hai capito bene, Sol. Mi sono innamorata del cacciatore di stelle-

 Mi sono innamorata del cacciatore di stelle-

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