Capitolo Cinquantasei

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Alissa

Una festa è l'ultimo posto in cui vorrei essere in questo momento.

Per la precisione, una rimpatriata del liceo per festeggiare i dieci anni dal nostro diploma è l'ultimo posto in cui vorrei essere in questo momento.

È stata Victoria ad insistere fino allo sfinimento, mi ha detto che ci sarebbero state un sacco di persone che non vedevamo da tempo e che sarebbe stato un modo come un altro per riuscire a distrarmi da tutti i pensieri che mi frullano per la testa ultimamente. E in effetti è stato così, perlomeno finché mi sono tenuta impegnata con alcuni dei miei vecchi amici che avevo perso di vista.

Abbiamo chiacchierato, riso, scherzato, preso in giro i nostri professori e mi sono per fino azzardata a ballare dopo una vita che non lo facevo più. Per circa un'ora sono riuscita a distrarmi e non pensare a nulla, riuscendo quasi ad ignorare per fino tutti i ricordi del passato che questo posto custodisce, ma poi è arrivata l'ultima persona che credevo avrebbe partecipato a questa rimpatriata e che mi avrebbe fatto senza dubbio desistere dal venire, se solo lo avessi saputo.

Il mio pensiero fisso delle ultime settimane, quello da cui nemmeno tutte le risate, la musica, gli amici e l'alcol del mondo riescono a distrarmi.

Zayn ha messo piede nella nostra vecchia palestra soltanto da una decina di minuti, eppure ha già calamitato l'attenzione di tutti quanti: i nostri ex compagni che lo idolatrano e gli fanno complimenti per la sua carriera e le nostre ex compagne che gli fanno gli occhi dolci cercando di non sbavargli addosso.

Qualcuno potrebbe pensare che sarebbe già difficile così riuscire a stare a guardarlo sorridere e chiacchierare affabile con tutta questa gente di cui probabilmente non ricorda nemmeno i nomi, mentre invece sono giorni che continua ad evitare me e rivolgermi a malapena la parola durante le videochiamate con Rory.

Invece no, questo non sarebbe niente.

Perché so che la sera in cui ci siamo quasi baciati mentre giocavamo a Twister gli ho servito su un piatto d'argento una ragione per continuare a starmi alla larga. Sono stata io a farlo allontanare di nuovo, dopo quella breve parentesi di riavvicinamento, perché per colpa mia ora lui crede che ogni volta che staremo vicini rischieremo di fare un casino, detto a parole sue. Ed io non posso di certo dargli torto per il fatto che voglia cercare di tutelare se stesso e il suo cuore. Mi ero ripromessa che lo avrei accettato, che avrei cercato di dimostrargli che sto davvero facendo di tutto per lavorare su di me insieme alla Brown, che avrei continuato a rispettare la sua scelta di starci lontani fino a che non sarei stata più sicura di ciò che volevo da lui e soprattutto che questa volta sarei stata io ad andare al suo passo, limitandomi ad accettare tutto ciò che ha da offrirmi. E l'ho fatto per una settimana e mezza senza lamentarmi, accettando di parlargli soltanto in chiamata con Rory e cercando di zittire le voci nella mia testa che mi dicono che non lo riavrò mai più indietro, perché ho mandato a puttane l'unica possibilità che il destino era stato tanto gentile da darmi quando me lo ha riportato davanti agli occhi in quel dannato supermercato qualche mese fa.

È stato difficile, ma l'ho fatto.

Farlo qui, invece, è tutta un'altra storia.

Farlo davanti a tutta questa donne che gli sorridono e lo toccano senza vergogna, circondata dalle pareti piene di foto, premi e annuari che mi ricordano tutto ciò che avevo e che probabilmente sto perdendo è fottutamente impossibile. Ed io inizio a credere che avrei fatto molto meglio a restare a casa insieme a Rory, piuttosto che sottopormi a questo supplizio. Perché, d'accordo, forse avrò anche fatto soffrire Zayn, ma non l'ho mai fatto apposta, nemmeno una volta, mentre invece questa inizia a sembrare tanto una sorta di punizione per me.

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