Zayn
"Per oggi abbiamo finito, bravi ragazzi!"
Dopo averci spremuti come delle arance, il coach Stevens finalmente annuncia il termine della giornata di allenamenti ed io corro insieme ai miei compagni a fare una doccia al volo in spogliatoio.
"Ho male anche a muscoli di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza" si lamenta Grayson, il miglior wide receiver della squadra, lasciandosi cadere su una delle panche.
Gli altri ragazzi ridono, mentre Liam gli lancia il suo asciugamano in faccia. "Vedi di riprenderti, Sanders! Stasera si esce"
"Ma che schifo, Payne! Puzzi come una capra"
"È così che ringrazi un amico che stasera ti farà entrare in un locale pieno zeppo di ragazze che altrimenti potresti solo sognare?"
"Devo ricordarti quella volta in cui ci siamo sfidati a chi raccoglieva più numeri di telefono?" borbotta il biondo offeso. "Non ho bisogno della tua carità, Payne, so perfettamente come fare cadere una ragazza ai miei piedi e sta attento, perché se esci con me potresti anche rischiare che quella a cui hai puntato per stasera scelga me e ti lasci in bianco"
Dopo una serie di fischi da parte del resto della squadra, Liam lo manda a fanculo e Grayson ridacchia iniziando a svestirsi per andare a fare la doccia.
"E tu, Malik? Vieni con noi, in nome dei vecchi tempi?" domanda Payne, questa volta rivolgendo la sua attenzione a me.
Fino a qualche tempo fa io, Liam e Grayson eravamo i più festaioli della squadra. Uscivamo ogni volta che ne avevamo l'occasione, non c'era pub o discoteca di Chicago che non avessimo frequentato e in cui non avessimo rischiato di farci cacciare o bandire per il troppo casino fatto, ma soprattutto ci sfidavamo a chi riusciva ad accaparrarsi la donna più bella.
Era un modo come un altro, insieme all'alcol, per cercare di affogare i ricordi di un passato che doveva rimanere sepolto nel fondo della mia mente, ma ora come ora non mi interessa più. Non adesso che Alissa è tornata nella mia vita e che sembra pian piano star cedendo alla realtà dei fatti.
E la realtà dei fatti è che potranno anche esserci state decine di modelle e attrici di cui non ricordo nemmeno più il nome o uno stupido principe azzurro a mettersi in mezzo, ma io e Alissa siamo e saremo sempre destinati l'uno all'altra.
"Non credo proprio" dico distratto mentre con una mano uso la maglietta per tamponare il sudore che mi sta colando lungo gli addominali e con l'altra controllo se Alissa e Aurora mi hanno cercato.
"Ormai l'abbiamo perso" ridacchia Grayson per poi iniziare a punzecchiare Liam sul fatto che sarà ancora più semplice vincere se saranno solo loro due a sfidarsi, ma le loro voci diventano ovattate e passano in secondo piano quando mi ritrovo davanti ad un tenerissimo selfie di Aurora, che ha la faccia pitturata con quella che sembra una maschera a forma di ali di farfalla. I lunghi capelli mossi le ricadono disordinatamente sulle spalle, come se avesse corso tutto il pomeriggio, e anche gli occhi sembrano stanchi, ma il sorriso è così travolgente da avere la stessa potenza di un tornando all'interno del mio petto.
Il messaggio allegato, che risale circa a tre quarti d'ora fa, dice:
"La tua farfallina vorrebbe sapere a che ora può chiamarti"
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The Greatest Victory
ChickLitAlissa Fare la mamma è dannatamente difficile. Io lo so bene, dato che sto crescendo mia figlia da sola da quattro anni. O almeno ci sto provando. L'unica cosa che mi importa è la sua felicità, per questo motivo, dopo cinque anni, mi ritrovo a far...