Alissa
"Amore, svegliati"
La voce appena sussurrata di Zayn per un attimo sembra far parte di un sogno, lo stesso stupendo sogno che stavo facendo da tutta la notte e che avrei voluto non finisse mai. Poi, però, sento le su dita scorrere sulle mie braccia facendo increspare la pelle di brividi e questo mi basta per capire che si tratta della realtà.
Sorrido ancora ad occhi chiusi e cerco di attirarlo a me facendolo ridere, ma la voce di Rory mi ferma prima che possa riuscirci. "Dai, mamma! È tardi, dobbiamo andare!"
Apro gli occhi, di nuovo confusa all'idea di aver sognato anche le carezze di Zayn e di non aver sentito la sveglia per accompagnare Rory all'asilo, ma quando lo faccio e vedo entrambi già vestiti, all'improvviso, mi ritorna in mente tutto ciò che è successo ieri sera. Compresa l'idea di partire per gli Hamptons.
"Buongiorno, lentiggine" dice Zayn porgendomi una tazza di caffè già zuccherato. "Come stai?"
"Bene, ma voi che ci fate già pronti? Che ore sono?"
"Ti ho lasciata dormire un po' di più perché stanotte ti ho sentita tossire un sacco e avevo paura stessi male" spiega preoccupato. "Ai bagagli ci abbiamo pensato io e Rory"
"Anche ai miei?" domando sorpresa.
"Certo, ho aiutato io papà!" sorride fiera la nostra bambina.
Zayn annuisce in accordo con lei. "Tu devi soltanto prepararti e seguirci in aeroporto"
"Siete stati davvero dolcissimi, ma vi assicuro che non sto male" sussurro lasciando un bacio sulla fronte a Rory e poi uno sulla guancia di Zayn. "Credo che gli antibiotici stiano iniziando a fare il loro lavoro"
"Allora siamo pronti per partire!" esclama euforica Rory con addosso la sua maglietta con scritto I love Chicago, un paio di jeans, il cappellino dei Bears in testa e lo zainetto in spalla.
"Sei bellissima, lo sai piccola esploratrice?" sorrido dandole un buffetto sulla guancia.
"E papà no?" domanda Zayn fingendo un'espressione triste.
Mi prendo un paio di secondi per ammirarlo in tutta la sua bellezza — devastante anche con un semplice paio di pantaloni beige e una camicia di lino bianca — e poi gli sorrido. "Anche papà"
Zayn mi fa l'occhiolino, ora più divertito che mai, poi sistema sul letto il piccolo trolley che ha preparato con l'aiuto di Rory e lascia che io controlli se c'è tutto mentre finisco di fare colazione.
"A che ora è l'aereo?" domando alla fine del controllo per sapere quanto tempo ho per prepararmi.
"Tra un'ora, riesci ad essere pronta o devo avvertire che faremo un po' tardi?"
"No, tranquillo. Ce la faccio" sorrido bevendo l'ultimo sorso di caffè per poi abbandonare definitivamente il letto e andare a cambiarmi.
Scelgo al volo un vestito leggero decorato da piccolissimi fiorellini viola e un paio di All Stars, poi vado in bagno a prepararmi. Dopo essermi lavata i denti e la faccia, sistemo i prodotti di igiene personale nel beauty e infine torno in camera.
"Anche la mamma è bellissima, vero papà?" dice Rory all'improvviso, mentre io sto sistemando il beauty nella valigia.
"La più bella di tutte" annuisce Zayn rischiando di farmi strappare la zip per la sorpresa.
In preda all'imbarazzo, decido che questo è il momento migliore per cercare la mia giacca di jeans dentro l'armadio e ci ficco dentro la testa, in modo tale da poter nascondere le guance che sembrano essere andate in fiamme.
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The Greatest Victory
ChickLitAlissa Fare la mamma è dannatamente difficile. Io lo so bene, dato che sto crescendo mia figlia da sola da quattro anni. O almeno ci sto provando. L'unica cosa che mi importa è la sua felicità, per questo motivo, dopo cinque anni, mi ritrovo a far...