Alissa
Nel silenzio del soggiorno l'unico rumore che sento è il ticchettio dell'orologio che scandisce ogni secondo in più che mi allontana da Zayn.
Sapevo che sarebbe successo.
Sapevo che per paura di perderlo alla fine l'avrei perso sul serio e questa volta fa ancora più male di cinque anni fa, perché non posso dargli la colpa.
Vorrei che fosse ancora il ragazzino scappato via per vigliaccheria, o magari che mi avesse ferito di nuovo come cinque anni fa per poterlo lasciar perdere e provare ad odiarlo, ma non ci riesco.
Non posso perché lui ora è diventato una persona completamente diversa: un uomo che, nonostante tutte le porte che gli ho chiuso in faccia a causa delle mie paranoie, ha continuato a lottare con le unghie e coi denti per me.
Un uomo che ha continuato ad aspettarmi paziente, anche quando pensava che io stessi con un altro.
Un uomo perfettamente imperfetto che io ho portato all'esasperazione e che mi sono lasciata scappare.
Ho passato mesi a temere con tutta me stessa che Zayn mi abbandonasse e alla fine quando l'ha fatto non ho battuto ciglio, mentre l'ho guardato uscire da casa mia, stanco delle mie stronzate.
Mi sono comportata esattamente come l'ho accusato di aver fatto cinque anni fa e, per questo, adesso crede che sia finita, che abbia scelto un altro, quando in realtà l'unico che ho sempre voluto è stato solo e soltanto lui.
Ma che diavolo ho fatto?
Senza pensarci due volte, apro la porta e corro in giardino con la speranza di riuscire ad intercettarlo prima che sia davvero troppo tardi e le nostre strade si separino ancora una volta.
Non posso permettere che succeda di nuovo per un malinteso.
Zayn deve sapere come stanno le cose una volta per tutte. Solo allora potrà veramente decidere se lasciarmi andare e, a quel punto, io non potrei nemmeno biasimarlo, visto tutto ciò che gli ho fatto passare. Ma se una cosa è certa è che non lo lascerò andare via senza prima aver lottato.
Non appena metto piede fuori dalla porta vengo travolta da un temporale dalle dimensioni epocali. È come se il cielo avesse assistito alla scena pietosa tra me e Zayn e stesse piangendo a causa del modo in cui ho sprecato la seconda possibilità che ci è stata data, incolpandomi di tutto quanto.
Cerco di ripararmi davanti all'entrata di casa mia e nel frattempo provo a capire se, nel buio e la pioggia fitta, Zayn sia ancora nei paraggi.
Quando lo vedo ancora all'interno del mio vialetto il mio cuore sembra tirare un sospiro di sollievo e, ancora prima di decidere cosa fare o dire per non rischiare di farlo scappare, grido il suo nome a pieni polmoni.
Zayn si irrigidisce non appena sente la mia voce alle sue spalle.
Si blocca, ma non si gira.
Sembra titubante, sembra ferito, sembra... stanco di me.
Quando si volta verso di me con riluttanza, il suo sguardo è un mix di tristezza, disperazione e rabbia che mi spezza il cuore. "Che cosa vuoi?"
"Non andartene, ti prego" lo imploro bloccandolo per un polso per impedirgli di fare un altro passo fuori dalla mia vita.
"Non ho mai voluto farlo, sei tu ad avermici fatto arrivare" dice tagliente. "Credevo che le cose andassero meglio ultimamente, che stessi iniziando a cambiare idea su di noi e che in quel bacio ci fossi anche tu, per davvero, ma forse la verità è che mi sono sempre sbagliato"
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The Greatest Victory
Genç Kız EdebiyatıAlissa Fare la mamma è dannatamente difficile. Io lo so bene, dato che sto crescendo mia figlia da sola da quattro anni. O almeno ci sto provando. L'unica cosa che mi importa è la sua felicità, per questo motivo, dopo cinque anni, mi ritrovo a far...