Capitolo Sessantaquattro

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Alissa

Credevo che stare lontana da Zayn quando non stavamo insieme fosse un incubo.

Non mi ero mai sbagliata così tanto.

Questo lo potevo sopportare, mi bastava concentrarmi sulla paura di essere di nuovo ferita per convincermi che stare lontani fosse la cosa migliore.

Ma adesso?

Il vero incubo è stargli lontana adesso che siamo finalmente tornati insieme.

È ormai passata una settimana e mezzo da quando ci siamo salutati promettendoci che non avremmo più pensato al passato e io inizio ad essere sempre più irrequieta. Sto provando con tutta me stessa a non farmi prendere dalla paura e andare fuori di testa, perché so che se succedesse ne andrebbe della nostra storia e questa è l'ultima cosa di cui ho bisogno. Ma è dannatamente difficile cercare di farlo, mentre sono qui da sola e Zayn è a centinaia di chilometri di distanza da me.

Lui è davvero fantastico, sta facendo di tutto per mantenere la sua promessa ed essere disponibile a qualsiasi ora del giorno per videochiamate o messaggi, ma non mi basta più ormai.

Ho bisogno di vederlo, di abbracciarlo, di baciarlo, di averlo qui davanti ai miei occhi ad assicurarmi che non ci perderemo più.

Ho bisogno di lui.

"Pensi a lui?" domanda Victoria facendosi spazio tra la coltre di pensieri che mi tormentano da giorni e che, dopo aver visto per strada la pubblicità della partita che Zayn giocherà contro i Chiefs, sono ritornati più assillanti di prima di iniziare questo pomeriggio di shopping terapeutico.

"Già" sospiro. "Credo che se non si sbrigherà a tornare, andrò fuori di testa"

"Ancora non ci credo che sei stata tu la prima a cedere!" ridacchia divertita. "Ti facevo più forte di così, lo sai?"

"E io non posso credere che tu ed Harry abbiate scommesso su di noi alle nostre spalle" borbotto ancora allibita dall'informazione che ho acquisito quando ho confessato a Victoria di aver ricominciato da capo con Zayn.

"Beh, sappi che ti sono grata per la vittoria che hai permesso ad Harry" dice con sguardo malizioso. "Da quando sono incinta mi tratta come una bambola di porcellana e mi sfiora a malapena, ma..."

"Frena, frena! Non voglio sapere quale sia stato il pegno sessuale che hai dovuto pagare per la tua sconfitta" la interrompo ridacchiando divertita.

"Sei solo gelosa perché l'uomo con cui vorresti fare tutte le cose che ho fatto io con Harry è a troppi chilometri di distanza, dì la verità" ride anche lei dandomi una leggera gomitata ad un fianco.

"Stronza"

"Mi mancava chiacchierare dei nostri ragazzi come quando eravamo delle adolescenti, sai?"

"Anche a me"

"Finalmente è tornato tutto come un tempo"

"Già" sorrido nostalgica. "Finalmente"

Victoria rimane indietro mentre camminiamo per le vie dei negozi ed io me ne accorgo soltanto quando non sento più il rumore dei suoi passi. Quando mi volto la vedo appoggiata al muro di un edificio con una faccia sofferente ed una mano sulla pancia.

The Greatest VictoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora