Zayn
Sapevo che quattro giorni non sarebbero stati abbastanza, ma non pensavo che sarebbero volati via così veloci.
Ho cercato di rimandare il più a lugo possibile, ma il momento di svegliare Rory che dorme ancora accucciata contro il mio petto e iniziare a salutarci è arrivato. Passo una mano tra i suoi capelli arruffati e le do un bacio sulla fronte per cercare di farla svegliare il più serenamente possibile, perché già so che sarà una mattinata difficile. Sotto al mio tocco, apre subito gli occhi e mi dedica uno dei suoi sorrisi mezzi addormentati, belli da mozzare il fiato.
"Buongiorno, piccola"
"Ciao Zayn!" dice felice, ma non appena si rende conto di che giorno è, il suo sorriso si spegne esattamente come il mio. "Oggi devi ripartire, vero?"
Il suo tono triste mi fa sentire il bisogno di prendere il telefono, chiamare Matt e chiedergli un altro po' di tempo a Charleston per tardare di qualche giorno la nostra separazione, ma so che non posso o che, se lo facessi, sarebbe comunque doloroso tra qualche giorno tanto quanto lo sarà oggi, quindi cerco di essere l'adulto e il padre che devo essere e mi piazzo un bel sorriso in faccia per cercare di tranquillizzarla.
"Già, ma giuro che questa volta non farò passare così tanto tempo prima di tornare" le prometto. "Che ne dici se prepariamo la mia borsa poi andiamo a prendere la mamma e andiamo in aeroporto, così stiamo ancora un po' insieme?"
"Non voglio che vai via, Zayn..." dice imbronciata. Probabilmente il mio tentativo di infonderle serenità non è stato abbastanza convincente perché nemmeno io faccio i salti di gioia all'idea di lasciarla qui per ritornare a Chicago.
"Neanch'io vorrei andare"
Davanti alla sua ennesima preghiera disperata, sono davvero ad un passo dal mandare a fanculo la mia squadra e farmi prendere in giro a vita dai miei compagni, a costo di renderla felice. E probabilmente in un'altra situazione lo farei senza pensarci nemmeno per un secondo, ma questa volta è diverso.
"Non posso, lo sai" dico arreso al fatto che tra pochi giorni ho una partita e non posso proprio mancare.
"Io e la mamma ti mancheremo però, vero?"
"Mi mancherete da impazzire, ma tornerò presto" sorrido abbracciandola. "La prossima settimana probabilmente, non ti accorgerai nemmeno che sono andato via"
"Questo è impossibile... Io e la mamma la sentiamo subito la tua mancanza"
"Davvero?" chiedo tra il sorpreso e il commosso.
"Davvero"
"Cercherò di fare più presto possibile, allora" prometto. "E nel frattempo potrete chiamarmi tutte le volte che la mia mancanza si farà sentire"
"Zayn?" mi richiama dopo qualche secondo di silenzio, in cui il suo sguardo sembra essere diventato più pensieroso.
"Sì?"
"Ma a te piace la mia mamma? Voglio dire, uhm... ti piace come si piacciono i grandi?"
Quelle parole, nonostante l'impacciata innocenza di Rory, mi sono quasi letali. Tra tutte le cose che pensavo mi avrebbe chiesto mia figlia, di certo non avevo immaginato questa domanda così diretta, che mi fa andare di traverso il respiro e quasi affogare.
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The Greatest Victory
Literatura FemininaAlissa Fare la mamma è dannatamente difficile. Io lo so bene, dato che sto crescendo mia figlia da sola da quattro anni. O almeno ci sto provando. L'unica cosa che mi importa è la sua felicità, per questo motivo, dopo cinque anni, mi ritrovo a far...