Epilogo

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Alissa

- dieci anni dopo -

"Mamma!"

È la voce di Aurora a riscuotermi dal pisolino che i miei figli sembravano avermi tanto gentilmente offerto dopo una giornata infernale.

Ancora prima di rendermene conto, scatto come una molla sul divano. Gli occhi sgranati, il cuore a mille e le braccia che si stringono istintivamente attorno alla mia pancia, ormai sul punto di esplodere al nono mese di gravidanza. "Che succede, Rory? Mi hai fatto prendere un colpo!"

"In tutto questo casino non riesco più a trovare il mio maledetto lucidalabbra preferito!"

"Ehi! Modera subito il linguaggio, signorina" la riprende suo padre, che apre la porta di casa giusto in tempo per cogliere Rory in fallo.

Dietro di lui, Lucas ed Elijah — il nostro secondogenito — sfrecciano in cucina per recuperare le energie spese a giocare a football insieme Zayn con una bella merenda.

"Eli, le scarpe!" sbuffo vedendo le impronte di terra già sparse ovunque sul nostro pavimento non solo nuovo di zecca, ma che avevo anche appena pulito.

"Allora? Il mio lucidalabbra?"

"È davvero così importante questo lucidalabbra, scricciolo?" domanda Zayn facendo lo slalom tra tutte le cose che ancora non abbiamo sistemato dopo il trasloco per avvicinarsi alla nostra ragazza in piena fase adolescenziale e cercare di tranquillizzarla. "Io credo che non ti serva, sei già bellissima così"

"Sono sempre l'ultima ad essere considerata in questa famiglia!" sbotta con lo stesso fare teatrale che non ha mai perso fin da quando era soltanto una bambina. "È ovvio che se lo sto chiedendo sia importante per me, no?"

"Smettila di rispondere ai tuoi genitori in questo modo o giuro che ti metto in punizione fino ai tuoi diciotto anni e il lucidalabbra sarà l'ultima cosa di cui dovrai preoccuparti"

Aurora lancia un'occhiata di fuoco a suo padre, poi sale le scale in tutta fretta e sbatte così forte la porta della sua stanza che si sveglia per fino Zahara, la più piccola di casa.

E tanti saluti al riposino pomeridiano.

"Mi sa che il momento che temevi è arrivato" ridacchio prendendo in giro mio marito che si passa l'asciugamano sul viso sudato e anche un po' infastidito da come Aurora l'ha trattato. "Hai perso il tuo fascino, Malik"

"Penso proprio che mi odi, a dire il vero" borbotta esasperato. "Vado da Zahara"

Mentre Zayn è andato a tranquillizzare la nostra bambina, io vado ad accertarmi che Elijah e il figlio della mia migliore amica non stiano facendo disastri e soprattutto che si siano tolti le scarpe piene di terra e chissà quale altra schifezza.

Quando entro in cucina, sono felice di constatare che se ne sono già liberati e il mio piccolo regno, per ora, non è ancora stato messo sottosopra.

Eli e Lucas sono intenti a scolarsi una tazza di latte e cereali a testa e a rivivere i momenti più entusiasmanti del pomeriggio passato al parco con mio marito.

Hanno soltanto una decina di anni, eppure sembrano entrambi già piuttosto determinati all'idea di diventare due giocatori di football professionisti e, anche se finge che non sia così, Zayn impazzisce all'idea. Ha messo fine alla sua carriera ormai da quattro anni — poco prima della nascita di Zahara — ma il football è ancora la sua più grande passione e quando ha scoperto che suo figlio avrebbe voluto seguire le sue orme, ha cominciato a fargli vedere partite su partite per insegnargli tutto ciò che sa del mestiere.

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