Zayn
Come previsto, non ho chiuso occhio nemmeno per un attimo la scorsa notte.
Alissa ha ancora lo stesso potere di una volta su di me e, dopo quei suoi messaggi, mi sono ritrovato a dover gestire un'erezione così dolorosa come non mi capitava da tempo, ormai.
Ho passato tutta la notte ad immaginarla lì con me, con addosso soltanto la mia maglia dei Bears, le guance arrossate e quelle labbra da sogno dipinte di rosso ciliegia che mi chiamano capitano mentre faccio l'amore con lei come se fosse una questione di vita o di morte. E, dopo ore a rigirarmi nel letto, mi sono arreso: ho scalciato via le lenzuola e mi sono buttato sotto la doccia pur di lavare via tutti i pensieri a luci rosse che ho fatto sulla madre di mia figlia e potermi preparare mentalmente per non farmi venire un'altra erezione davanti ad entrambe.
Ha funzionato? No, perché sono sotto il getto dell'acqua gelata da più di venti minuti e ancora né la mia mente né il mio corpo si sono calmati.
Ci ho provato? Sì. Davvero, ho provato con tutto me stesso a non ritornare indietro, a non pensare a quando la doccia la facevamo insieme e lei era più che disponibile ed efficace dell'acqua fredda per far calmare la mia eccitazione, ma ho fallito.
E ho ceduto.
Per questo ora mi ritrovo ad occhi chiusi, una mano sul muro freddo e l'altra stretta attorno al mio cazzo, mentre cerco di immaginarmi un'Alissa adolescente e anche un po' imbarazzata che mi tocca con delicatezza e tanto, troppo amore. Così tanto da rischiare di farmi esplodere dopo neanche una manciata di secondi.
Mi sembra quasi di poter risentire le sue labbra e le sue mani sulla pelle, i suoi respiri affannati e il suo profumo dolce. Anche se devo accontentarmi dell'immaginazione, Alissa riesce come sempre a farmi ritrovare pace, è tutto perfetto ed io sono ad un passo dal sentire quel familiare calore esplodermi nello stomaco, ma all'improvviso il mio cellulare inizia a squillare ed io sono costretto a fermarmi. Non posso ignorare chiunque mi stia chiamando, soprattutto perché potrebbe essere proprio Alissa ed io mi sono ripromesso che non avrei mai più perso nessuna delle sue telefonate, nemmeno le più stupide e inutili, dopo quello che è successo tra di noi cinque anni fa. Riapro gli occhi e abbasso lo sguardo sulla mia erezione ancora tesa e insoddisfatta come non mai a causa dell'interruzione.
"Fanculo" borbotto appoggiando la fronte contro le piastrelle della doccia.
Faccio un paio di respiri profondi per cercare di calmarmi e poi allungo la mano sul lavandino, dove ho lasciato il telefono. Il cuore batte ancora così forte che lo sento riverberare nelle orecchie, le dita attorno al mio cellulare tremano e il fiato è instabile.
Sono un disastro.
Alissa mi rende uno stramaledetto disastro, annienta ogni mia barriera e mi fa sentire ogni volta come quel ragazzino impacciato e insicuro di anni fa. Eppure riesce comunque a dubitare di me e della sincerità dei miei sentimenti. Come fa a non vedere quanto la amo? Come fa a non accorgersi di quanto mi manca, di quanto ho bisogno di lei? Come fa a preferire quel coglione che tratta di merda nostra figlia a quello che avevamo — e abbiamo ancora, ne sono sicuro — io e lei?
"S-Sì?" rispondo ancora in preda ai miei pensieri, senza controllare il mittente, né tantomeno riuscire a regolare la voce instabile. A questo punto spero davvero che non sia Alissa, perché altrimenti sarebbe piuttosto complicato darle una spiegazione che non le faccia credere che io mi stia divertendo con qualcuna che non è lei.
"Ecco spiegato il motivo del tuo soggiorno in South Carolina!" esordisce divertito il mio coach. "Ora però è arrivato il momento di darci un taglio con le scopate e riportare il culo a Chicago, la squadra ha bisogno di te"
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The Greatest Victory
Chick-LitAlissa Fare la mamma è dannatamente difficile. Io lo so bene, dato che sto crescendo mia figlia da sola da quattro anni. O almeno ci sto provando. L'unica cosa che mi importa è la sua felicità, per questo motivo, dopo cinque anni, mi ritrovo a far...