Capitolo Sessantacinque

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Alissa

In questi ultimi giorni ho pensato tanto a quello che ho promesso a Zayn e a ciò che avrebbe comportato.

Lasciarmi definitivamente andare con lui e cedere alla tensione che rischia di esploderci addosso ogni volta che siamo vicini significa dimostrargli che ho davvero voltato pagina questa volta. E so che forse avrei dovuto rifletterci meglio per non rischiare di fare un errore che costerebbe caro al nostro rapporto, ma la verità è che sono stanca di tenere il freno a mano tirato. Voglio davvero lasciarmi alle spalle una volta per tutte il passato, cominciare un nuovo capitolo insieme a Zayn e non preoccuparmi più di nulla.

Certo, questo non significa che non sia nervosa all'idea di spogliarmi di ogni mia difesa e rimettere il mio cuore nelle mani di Zayn. La paura c'è ed è così tanta che durante la sua partita non riesco a seguire praticamente niente. Realizzo soltanto grazie alle grida entusiaste di Rory quando i Bears si portano a casa il punto decisivo e vengono decretati i vincitori del match.

"Ha vinto! Papà ha vinto!" esulta Aurora saltando sul divano come una pazza. "È stato bravissimo!"

"È vero, è stato grande" sorrido in accordo tirando fuori il telefono per farle un video e mandarlo a suo padre.

Dopo qualche secondo, Aurora si rende conto che la sto filmando e ritorna a sedersi accanto a me imbarazzata. "Facciamo una foto per far vedere a papà che abbiamo messo le sue magliette?"

Annuisco sorridendo e attirando Rory in un abbraccio per poi indicare con la mano libera il numero stampato sulla maglietta. La bambina mi imita e poi sfodera uno dei suoi sorrisi con tanto di naso arricciato e lingua tra i denti che mi ricorda in modo quasi inquietante quello di Zayn.

"Pronta? Dì Bears!"

"Bears!" esclama euforica, mentre io scatto il selfie e lo invio a suo padre con un messaggio allegato.

"Congratulazioni, capitano! Sapevamo che avresti fatto il culo a tutti ;)"

"Digli che non vedo l'ora che sia qui!" mi supplica Rory. "A che ora arriva?"

"Penso che arriverà soltanto stasera. Prima deve partecipare alla conferenza post-partita e riposarsi un po', lo sai"

Sto giusto per scrivergli un altro messaggio con tutto ciò che Rory vuole che gli dica, quando sullo schermo appare una chiamata proprio da parte sua.

Sorrido all'idea che il suo primo pensiero fuori dal campo siamo state noi e rispondo mettendo subito in viva voce. Non appena accetto la chiamata dall'altro capo della linea esplode un casino quasi assordante fatto di cori, urla e altri rumori indistinti.

"Mi sentite?" grida Zayn cercando di sovrastare il caos che gli sta attorno.

Aurora sorride entusiasta. "Papà! Sei stato il migliore!"

"L'avete sentita? Ricordatevi bene queste parole!" ridacchia il moro con quelli che probabilmente sono i suoi compagni di squadra e che gridano per tutta risposta di non gonfiare l'ego già gigante del capitano.

Zayn è talmente felice che non risponde nemmeno alle prese in giro degli altri giocatori, ma si allontana dal gruppo per avere un po' più di silenzio e sentirci meglio.

"Ho visto la vostra foto" dice sorridendo contro il telefono.

"Ti piace?"

"Siete stupende, l'ho appena messa come sfondo" confessa facendomi arrossire per quel complimento così spontaneo e inatteso.

Sto per ringraziarlo, quando Rory mi prende il telefono dalle mani e lo avvicina al suo viso per farsi sentire meglio. "Papà, torni presto vero? Io ti aspetto!"

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