Capitolo Ventidue

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Alissa

Dopo lo scambio avvenuto con Zayn in cucina qualche giorno fa, sono ancora più confusa di prima.

La verità è che odio il modo in cui si è trasformato il nostro rapporto. Mi manca Zayn, il vero Zayn, perché ho come l'impressione che stia cercando di farsi da parte per darmi meno fastidio possibile e lasciarmi vivere la mia storia con Dominic senza che mi debba sentire in colpa.

Peccato che solo ora che è così lontano mi rendo conto di quanto faccio fatica a stare senza di lui, dopo questi cinque stramaledetti anni separati. Ora che lui è distante mi rendo conto che mi mancano i suoi sorrisi, i suoi complimenti, le sue attenzioni e per fino i suoi stupidi flirt. Ora che lui è distante mi rendo conto che forse sono pronta a lasciar perdere la paura e provare a fidarmi di nuovo di lui e che preferisco affrontare la paura di essere delusa piuttosto che di sentirlo scivolare via dalle mie mani come sta succedendo in questi giorni.

Odio il modo in cui siamo diventati così distanti da sentirci quasi come due sconosciuti, quando fino a qualche anno fa eravamo uno la persona dell'altro e ho bisogno di fare qualcosa a riguardo, perché semplicemente non mi sembra il finale che meritiamo, dopo tutto ciò che abbiamo condiviso. Per questo, sotto consiglio della Brown, ho parlato con Dominic e gli ho chiesto un po' di tempo per me, per capire cosa voglio davvero senza essere influenzata da nessuno. E, sempre grazie alla dottoressa, ho preso coraggio ed ho fatto qualcosa che desideravo davvero, soltanto per me, dopo tanti — troppi —  anni.

Ho deciso di invitare Zayn a casa nostra stasera, per stare tutti e tre insieme, soltanto io, lui e la nostra bambina.

Perché questa volta sono io che voglio fare un passo verso di lui, proporgli un nuovo inizio senza disagio, senza paure, senza liti e soprattutto senza nessuno ad intromettersi mentre tentiamo di ricostruire il rapporto che avevamo fino a qualche giorno fa.

"Non vedo l'ora che sia stasera!" esclama Aurora, che da quando le ho proposto la mia idea è su di giri. È da un po' che non passiamo tutti e tre un po' di tempo insieme e credo che anche a lei dispiaccia, anche se non sa ancora che Zayn è suo padre e non la percepisce come una spaccatura all'interno della nostra famiglia. Come invece la vedo io.

"Nemmeno io, speriamo che Zayn sia libero" sussurro, perché ancora non ho avuto il coraggio di chiederglielo. Stamattina avevo la scusa del lavoro, poi quella del pranzo e alla fine mi sono ridotta all'ultimo, spaventata dalla possibilità di un rifiuto. Dopotutto le cose sono ancora piuttosto tese tra noi e lo capirei se non gli andasse di passare l'intera serata con me.

"Lo chiamiamo?" chiede Rory porgendomi il telefono senza fornirmi più via di scampo.

"Gli mandiamo un messaggio, così se è impegnato non lo disturbiamo" dico, anche se in realtà è soltanto perché mi imbarazza l'idea di affrontarlo a voce.

"Sì, vai!" sorride Aurora annuendo, così io prendo un bel respiro prima di sbloccare il telefono e poi gli scrivo. Un messaggio semplice, diretto, senza troppi fronzoli.

"Ehi, scusami se ti disturbo. Stasera sei libero?"

La risposta arriva dopo pochi secondi, facendo agitare Aurora e andare in crisi me. Dopo mezzo minuto passato a tergiversare, alla fine sblocco il telefono e la risposta si materializza sullo schermo.

"È successo qualcosa? Rory sta male?"

Giustamente ha pensato al peggio, perché quando gli scrivo io ultimamente è soltanto per chiedergli di venire a tranquillizzare Aurora o per sapere se sta bene quando sono da soli.

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