capitolo 13

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Rimango a bocca aperta. Dopo la cotta per Nicholas, Ellie si era allontanata da tutti i ragazzi e li considerava una specie "che si dovrebbe estinguere", parole sue. Un po di ragione gliela devo dare però.
"Okay, forse innamorata è un parolone ma mi piace davvero un sacco" si corregge ed io ridacchio. Mi sembrava troppo strano che fosse vero.
"Chi è il fortunato?" Chiedo con un sorriso.
"È un ragazzo dell'ultimo anno come noi. È alto, capelli scuri e occhi nocciola. Muscoloso e veramente bello..." risponde con sguardo sognante ed io rimango sorpresa nel vedere il coinvolgimento con cui lo descrive
"Non tenermi sulle spine, dimmi come si chiama!" la esorto impaziente impaziente
Ci pensa un po su e poi mi risponde.
"è un ragazzo nuovo, si è trasferito da poco. Non so bene da dove venga ma so che si Cameron" dice guardandomi negli occhi mentre batte le mani eletrizzata
Non può essere lo stesso Cameron, l'amico di mio fratello e lo stesso idiota che ha portato una ragazza in casa mia ieri notte.
"Lo conosci?" Mi chiede notando la mia espressione scioccata.
"Conosco un solo Cameron e se è lui, mi dispiace per te". Dico titubante mentre corruccio la fronte
"Vi siete parlati?" le domando curiosa
"Per poco, durante l'ora di matematica. Mi ha chiesto la spiegazione di un esercizio e quando gli ho mostrato come si risolveva mi ha sorriso ringraziandomi. Dio, ha un sorriso bellissimo" continua lei. O wow, forse è davvero quel Cameron. Il sorriso bellissimo è di sicuro il suo.
Squoto lentamente la testa e noto l'espressione contenta e eccitata della mia amica.
Ellie emette un gridolino che mi perfora il timpano ed io sorrido massaggiandomi l'orecchio. Sembra davvero contenta e a vederla così per lui uno strano nodo mi stringe lo stomaco.

La campanella suona e non ho il tempo di aggiungere altro perché mi devo dirigere in palestra dove mi aspettano due ore di educazione fisica.
Detesto questa materia: sudare e stancarsi pere nulla
"Ragazzi andate a cambiarvi che oggi faremo lezione con un'altra classe" grida la professoressa dopo che la raggiungiamo-
Mi dirigo nello spogliatoio femminile e mi cambio facendo dialogo con Cristel che è tutta contenta: spera di far colpo su qualche ragazzo di altre classi dato che pensa che i suoi attuali compagni siano tutti "dei cessi", testuali parole.

Finisco di indossare le scarpe e aspetto la mia compagna che mette i suoi vestiti nell'armadietto. Mentre esco dallo spogliatoio mi rendo conto di non aver ancora incontrato Matt in giro. Più tardi lo avrei chiamato e raggiunto per farmi spiegare ciò che è successo ieri sera.

La professoressa oggi dovrà dirigere la nostra classe ed un altro dato a quanto pare il loro professore si è ammalato. Ma dico io, invece di fare ginnastica, non potevano saltare quest'ora?

Nell'altro gruppo noto una capigliatura castana che spicca tra le altre e la riconosco subito. Un un sorriso mi avvicino a lui e gli tocco la spalla. Appena si gira e mi riconosce, mi saluta dolcemente. 
"Ciao tappina" dice Nash scompigliandomi i capelli.
"Non sono una tappina" gli rispondo sorridendogli. Ignora il mio commento e mi regala un bacio sulla guancia. Il mio viso va in fiamme.
"Allora...cosa ci fai qui?" Gli domando appena si allontana un po e ho la possibilità di guardarlo in viso
"Credo che oggi dovremmo giocare con voi" risponde con una luce nello sguardo
Gli sorrido un'ultima volta e faccio ritorno al mio gruppetto ma vengo fermata da qualcuno che mi prende per il polso. Mi volto sorpresa e incontro lo sguardo indagatore di Cristel.
"Che c'è?" Domando sorpresa
"Come che c'è! Conosci il bellissimo Nash Grier e non me lo presenti? Che amica" risponde con stupore e finta rabbia. Sorrido della sua faccia buffa e le comunico che è uno dei migliori amici di mio fratello che ha conosciuto a New York qualche mese fa.
"Tu sei pazza! Chi altro conosci?" Domanda mentre aspettiamo la professoressa che sembra essersi dileguata.
"Beh... conosco Nash. Poi il ragazzo biondo Austin che ha alcuni corsi con me. è dell'ultimo anno anche lui"le rispondo indicandolo. Mi dà le spalle ma lo riconosco subito perché la sua altezza spicca in mezzo agli altri 
"E infine c'è Cameron..."dico abbassando la voce, quasi a voler smentire 
"Aspetta. Cameron? Ho sentito che un sacco di ragazze ci hanno provate con lui oggi. è qui da due giorni e già ha fatto strage di cuori" mi spiega lei 
"Sarà; a me però lui non piace per niente" dico alzando le spalle

I nostri discorsi "interessanti" vengono interrotti dall'arrivo della professoressa che è seguita da un ragazzo ma non riesco a vederlo bene perché la muscolatura della signora Clark è troppo massiccia. Appena l'insegnante si ferma il ragazzo la supera facendomi vedere il suo viso a cavoli, non posso fare a meno di sbuffare contrariata. Si può sapere come mai le disgrazie mi seguono ultimamente?
Batto una mano sulla fronte per cercare di allontanare la voglia di andargli addosso e picchiarlo.
Lui continua a camminare tenendo lo sguardo basso fino a raggiungere i suoi amici che cominciano a tempestarlo di domande. Chissà cos'avrà fatto, penso osservandolo.

Nash gli si avvicina e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Noto che Cameron alza lo sguardo e i suoi occhi perlustrano la palestra prima di poggiarsi su di me. Per la rabbia mi volto dall'altra parte e cerco di prestare attenzione alla professoressa che ci spiega le regole del gioco. Non capisco nulla dato che sono troppo impegnata a cercare di evitare di voltarmi e guardare Cameron.

Alla fine della spiegazione veniamo divisi in tre squadre miste. Non mi importa niente del gioco... i compagni che mi conoscono sanno che non devono passarmi la palla e quelli che ancora non lo sanno lo scopriranno presto.

Io e Cris sfortunatamente siamo in squadre diverse.
La saluto da lontano e mi avvicino al mio gruppo e tra le facce sconosciute trovo quella di Nash. Si assume il ruolo di capitano e io lo avviso delle mie scarse abilità motorie; mi premia mettendomi in fondo al campo assicurandomi che cercherà di non farmi toccare palla ed io lo ringrazio mentalmente. Lui è di sicuro il mio preferito.

La partita inizia e io mi allontano un po' dai miei compagni che cercano in tutti i modi di salvare il gioco. Noto che dall'altra parte del campo c'è Cris che si da molto da fare e riesce molte volte a rispedire la palla nel nostro campo cercando di fare punto. Beata lei che ci sa fare

Il gioco continua così per alcuni minuti interminabili finché non si sente un fischietto che segna la fine della partita.

La nostra squadra rimane nel campo e e l'altra viene sostituita. Mi accorgo immediatamente che che uno dei giocatori avversari è Cameron e spero con tutto il cuore che non indirizzi mai la palla alla mia faccia per vendetta.
Se così facesse gli strapperei i capelli senza pensarci un minuto di più.
Non ho tempo di pensare ad altri piani per ferirlo quando fischio d'inizio mi riporta al presente e mi ricorda che la partita è iniziata.

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