capitolo 29

161 8 0
                                    

Seduta sul bordo del letto disfatto risento le sue parole in testa.
Davvero crede che io sia una persona immatura? Co sa glielo ha fatto pensare? Va bene, forse la mia prima reazione a quel bacio è stata stupida ma ne abbiamo discusso, credevo che fosse andata bene: non abbiamo nemmeno litigato. 
Ma chi vogliamo prendere in giro: il bambino qui è lui non mi farò certo fare la predica da una persona che dice una cosa e poi ne fa un'altra. Non è stato forse lui a dire "ti bacerò quando saprò che sei mia" e poi ha fatto di testa sua?  

D'improvviso mi tornano in mente i momenti in cui eravamo in palestra, quando abbiamo riso assieme per la sua fossetta, quando si è scusato con me e poi quando l'ho visto nel suo appartamento con solo un asciugamano in vita e per poco non sono collassata sul pavimento. Perché in quei momenti lui sembrava un'altra persona?

Alzo lo sguardo e fisso l'orologio attaccato al muro che segna già le 19:45: ho passato troppo tempo a pensare a lui. Forse è arrivato il momento di reagire. Nessun ragazzo mi ha mai trattata così, come una bambina viziata e di sicuro lui non sarà il primo. Finisco per ordinare il letto con la musica a tutto volume e sistemo le ultime cose rimaste in giro.
Poi scendo in cucina per preparare la cena, con il pensiero costante del termine che ha usato per descrivermi. bambina suona nella mia testa come un disco rotto.
Appena varco la soglia della porta sento un profumino delizioso.
"Mh.. che buono. Cosa cucini?"chiedo a Matt che è intento a far rosolare qualcosa in una padella. Indossa un grembiule azzurro e noto che si è lavato. Mi accomodo sul bancone e aspetto la sua risposta.
"Risotto ai funghi"dice altezzoso. Sorrido nel vederlo così fiero e poi mi viene in mente una domanda.
"C'è anche...Cameron a cena?"chiedo esitante al suo nome.
"Si, ha detto che voleva tornare all'appartamento ma l'ho praticamente costretto a rimanere a cena da noi. Infondo ci ha aiutati molto oggi"dice continuando a cucinare. Di punto in bianco l'appetito mi è passato così mi sollevo dal bancone e rimetto i piedi a terra.
"Non ho fame stasera, notte Matt"dico stampandogli un bacio sulla guancia. Mi guarda curioso alzando un sopracciglio ma io lo ignoro e ritorno in camera.

Chiudo a chiave per evitare incidenti e mi cambio buttando a terra i vestiti sporchi. Indosso una maglietta lunga di Matt e mi accoccolo sotto le lenzuola profumate. Che giornata stressante, soprattutto per merito di Cameron...emetto un leggero sospiro pensando a quel ragazzo.

Il sonno sta finalmente (dopo un paio d'ore sveglia rimuginare) prendendo posto tra i miei occhi che sono in procinto di chiudersi quando qualcuno bussa risvegliandomi. Guardo l'orologio e noto che sono le 1:17 ma non rispondo nonostante la persona insista cercando di non svegliare tutta la casa. Sto per alzarmi e aprire quando sento uno sbuffo e mi paralizzo riconoscendolo. È Cameron. Cosa ci fa dietro la porta della mia stanza? Dopo qualche secondo sento i suoi passi allontanarsi e non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo per poi infilarmi nuovamente nel letto.

3:25. Le ore passano ma io non riesco a chiudere occhio. Dovrei già essere nel mondo dei sogni ma non riesco proprio a spegnere il mio cervello che perseguita solo Cameron. Chissà cosa avrebbe fatto se lo avessi lasciato entrare...ma ciò che non capisco è perché non lo caccio dalla mia testa. 
Stanca dei miei pensieri decido di andare a bere un bicchiere di latte caldo che mi aiuta sempre.
Mi alzo dal materasso e poso i piedi sul pavimento freddo che mi causa un po di brividi. Arrivo alla porta e la apro per poi scendere le scale provocando qualche scricchiolio del legno sotto il mio peso. Cerco di fare meno rumore possibile e appena arrivo in cucina mi complimento con me stessa per la mia delicatezza. Apro il frigorifero e prendo il cartone del latte così ne riempio una tazza e la infilo nel microonde. Aspetto qualche decina di secondi affinché si scaldi ed estraggo la tazza poco prima che il timer suoni. Vi aggiungo un cucchiaino di miele e mi accomodo su una sedia a gustare quel liquido che mi ha sempre rilassata.

Ricordo che quando ero piccola, mia madre, prima di andare a letto, portava a me e a Matt un bicchiere di latte con cacao e diceva che serviva per rendere le nostre guance più dolci da baciare il giorno dopo. Noi ci credevamo realmente ed eravamo sempre entusiasti di finire la bevanda e coricarci contenti. Alla fine avevo preso l'abitudine di bere il latte prima di andare a letto perché mi rilassa e mi porta alla mente bei ricordi; ora lo faccio raramente non avendo tempo e non volendo ricordare le abitudini di Karen.

Sorseggio tranquillamente il liquido bianco nella mia tazza quando un rumore di pantofole che strisciano sul pavimento mi distrae. Immediatamente mi volto a guardare spaventata e ritrovo Cameron immobile con gli occhi gonfi per il sonno, le labbra socchiuse e i capelli scompigliati davanti a me. Mi osserva sorpreso mentre accarezza il ponte del naso tra pollice e indice, ancora assonnato.
"Cosa ci fai qui?"chiede. Il suono della sua voce roca mi fa formicolare le dita.
"Fino a prova contraria, casa mia"rispondo altrettanto fredda.
"Voglio dire, perché stai mangiando ora e non hai mangiato a cena con noi?"chiede avvicinandosi al frigorifero e aprendolo per tirare fuori la caraffa dell'acqua e versarne un po in un bicchiere
"Affari miei"sbuffo prima di alzarmi e voltarmi per andarmene. Con un sospiro mi accorgo che un po di ragione ce l'ha quando mi definisce come una bambina.

Le sue mani sono immediatamente su di me ma questa volta non mi lascio sopraffare. Mi allontano brusca e lui rimane interdetto ma si ricompone e abbassa le braccia.
"Passa una buona notte Cameron. Ah, e fai bei sogni perché lì sono sicura che puoi ottenere le cose che nella realtà non avrai mai" gli dico con un sorriso finto prima di sparire

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora