capitolo 12

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In pochi minuti, grazie alla velocità della moto di Nich, arriviamo a scuola e quando lui parcheggia gli riconsegno il casco. Ci dirigiamo verso il cortile dove troviamo Ellie ad aspettarci. Sta trafficando con il cellulare e sembra molto concentrata tanto che non si accorge nemmeno che l'abbiamo salutata. Che strano.
Questi ultimi giorni non ci siamo viste molto e noto che sembra osservare il mondo attorno a lei, cosa che fa sempre. Le stampo un bacio sulla guancia e lei si volta nella mia direzione sorpresa.
"Scusatemi, non vi ho visto" dice bloccando lo schermo del telefono. Vorrei chiederle qualcosa ma vengo interrotta da Nicholas che si avvicina a me e mi bacia. Rimango un attimo sorpresa e dopo essersi staccato mi comunica che la campanella è suonata e che bisogna andare in classe.
Mentre si allontana, io mi incammino verso la classe di letteratura inglese con la mia migliore amica.
"Steph, dopo devo parlarti di una cosa..." mi dice davanti alla porta della classe. Faccio per chiederle altro ma lei è già scomparsa. Odio quando fa così... non mi può incuriosire con "ti devo dire una cosa" e poi lasciarmi lì in sospeso. Adesso so che ci penserò per tutto il resto della giornata.
Entro in aula raggiunta poco dopo dall'insegnante e senza aspettare un secondo si mette all'opera iniziando la sua spiegazione sul romanticismo inglese. La lezione passa tra qualche appunto e qualche pensiero vago mentre il pensiero fisso va ad Ellie.
Tuttavia vengo allontanata bruscamente dalle mie speculazioni dal suono della campanella che segna la fine della prima ora.

Recupero lo zaino con i pochi quaderni e l'astuccio che vi è all'interno e corro verso la lezione di chimica. La classe si trova dall'altra parte del campus e devo fare una lunga corsetta per giungervi.
Mentre cammino un pensiero mi distrae. Ed è un pensiero costante negli ultimi giorni. Cameron. Sono ancora arrabbiata nera per quello che ha fatto. È una mancanza di rispetto bella e buona. Come cavolo si è permesso? 
Una leggera voce nella mia testa mi suggerisce la stupida idea che forse avrei voluto esserci io in quella camera con Cameron a fare quello che loro stavano facendo prima che gli interrompessi. Ma la voce ha torto e la scaccio via; quello che mi disturba è la poca considerazione che lui ha dato alla situazione, alle sue azioni.I fumi mi escono dalla orecchie appena ci ripenso.
E come se il pensiero non bastasse, me lo devo ritrovare anche davanti agli occhi. Grazie fortuna. Senza degnarlo di uno sguardo gli passo accanto e arrivo davanti alla mia classe.
"Stephanie..." tenta di chiamarmi ma non gli rivolgo nemmeno un cenno e mi precipito nell'aula. La lezione per fortuna non è iniziata e sono ancora in tempo.
Mi accomodo sul mio banco salutando Cristel, la mia compagna di laboratorio. Abbiamo un sacco di corsi assieme e abbiamo iniziato a conoscerci da qualche settimana. È una ragazza bella sia esteriormente che, per quel che conosco, interiormente. È alta più del mio
1,65 e con le forme al punto giusto. Ha i capelli scuri con alcune ciocche blu e gli occhi neri sono sono incastonati nel viso tondo e bianco. La sua pelle sembra quasi diafano ma è perfetta: niente imperfezioni come succede alla mia dopo che mi mangio mezzo quadretto di cioccolato.
Mi saluta appena mi siedo e io le rivolgo un piccolo sorriso. È una ragazza molto gentile e disponibile e soprattutto sembra davvero una persona che ti ascolta quando parli.
Mi osserva con un sopracciglio alzato come a chiedermi se va tutto bene e io le rispondo con una scrollata di spalle mentre mi limito ad alzarmi per salutare il professore che è appena entrato in classe. Comincia subito a spiegare la tavola degli elementi io mi isolo nel mio mondo pensando per un attimo a ciò che è appena successo.

Appena Cameron ha pronunciato il mio nome per intero ho avuto una strana sensazione allo stomaco. Come se ogni organo si fosse mosso agitato da una scossa elettrica inaspettata. Ho per caso qualche strana malattia all'apparato digerente? è un po di giorni che sento questi strani movimenti nello stomaco... dovrei farmi visitare

La lezione passa lentamente e alla fine dell'ora saluto la mia compagna dirigendomi all'armadietto. Inserisco la combinazione ma non si apre. Succede spesso e comincio a sbuffare cercando di aprirlo utilizzandole maniere forti.
"Stupido armadietto.." impreco mentre lo prendo a pugni. Adesso che ci penso, è un bel modo per scaricare la rabbia repressa
Di colpo delle mani grandi mi allontanano dall'oggetto contro cui scaglio la mia ira. Mi volto subito per capire chi mi abbia toccato e per insultarlo: nessuno può mettermi le mani addosso.

"Calmati Steph, non arrabbiarti con questo povero armadietto. Lo vedi che non ti ha fatto niente?" mi dice Nash ed io mi rilasso sapendo di essere stata toccata da lui e non da altri. Aspetta... ma perché? Io nemmeno lo conosco.
Tuttavia la sua presenza mi infonde una sensazione di sicurezza e fiducia.
 Si allontana da me e con un debole pugno apre il "ripostiglio" dei miei libri.
"Grazie Nash. Comunque ci sarei riuscita anche da sola" dico in mia difesa per farlo sorridere. Dopo che mi ha lasciato un bacio sulla guancia si dilegua. Cos'hanno tutti questi newyorkesi con i baci? Infilo i libri delle prossime lezioni nello zaino e parto alla ricerca di Ellie. So di trovarla vicino alle macchinette così mi dirigo verso i distributori automatici pronta a tartassarla per sapere tutto.
La trovo in fila mentre cerca di comprarsi qualcosa da mangiare: sorrido pensando che lei mangia sempre ma nonostante ciò non le si vede un chilo di troppo. Che fortunata.
"Ciao baby" la saluto da dietro. Lei si volta e mi sorride.
"Allora...cosa mi devi dire?" Le chiedo dando voce alla mia curiosità. Il suo sorriso si allarga e poi mi risponde.
"Prima prendo del cibo". Sorrido con lei e compriamo una barretta al cioccolato. Ellie lo scarta e addenta quella delizia. Me ne offre un pezzo ma rifiuto nonostante quella vista mi tenti. Quando arriviamo in cortile ci accomodiamo su una panchina e io mi metto seduta pronta sentire le nuove notizie.
"Steph, è successa una cosa sorprendente...credo di essermi innamorata" mi dice con un sorriso a trentadue denti. 

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora