capitolo 21

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I giorni passano e io cerco in tutti i modi di evitare Cameron. So che sembra stupido ma non vorrei far soffrire Ellie; già mi sento abbastanza in colpa dopo quello che è successo con Nicholas.
Lo scorso weekend l'ho trascorso a casa. Non avevo voglia di uscire. Matt è tornato a vivere con noi e ha chiarito con papà ed io, per la felicità, ho cucinato i loro piatti preferiti.
Non sono uscita per paura di incontrare Cameron o uno dei suoi amici nonostante i costanti inviti di mio fratello. Anche Ellie e Nicholas mi hanno pregato di uscire con loro ma ho rifiutato costantemente.

Sabato e domenica sono passati in un lampo come i successivi tre giorni. Scuola, casa e, in orari diversi, parco.

Oggi è giovedì e, come ogni secondo giovedì del mese, faccio un salto alla casa di riposo che c'è vicino a casa mia. Ho iniziato quest'attività qualche anno fa ed è davvero appagante. La maggior parte degli anziani è molto gentile.
Dopo le lezioni arrivo a casa mi cambio velocemente , mangio qualcosa ed esco montando sulla tavola e slittando per le strade deserte.
"Stephanie!" Grida qualcuno appena entro nell'ospizio. Mi volto verso la voce che mi ha chiamato e sorrido.
"Meredith. Come siamo belle oggi! Cos'è, hai finalmente deciso di provarci con Anthony?"domando alla donna 75enne che si è appena alzata da una poltrona e si sta avvicinando a me.
"Quanto sei biricchina. No sciocchina, io e Anthony non abbiamo nessun rapporto"dice abbracciandomi mentre scorgo sul volto rugato i segni di un lieve rossore.
Meredith è una donna fantastica. È un'arzilla signora a cui piace comportarsi come una ragazzina. È piccola -come quasi tutte le persone della sua età- e rotonda. Ha un viso tondo segnato dai segni del tempo attorno alla bocca sempre rossa, e agli occhi chiari che spiccano nel pallore del suo volto. È una persona meravigliosa, chiacchierona e divertente. Dice cose che non ci si aspetterebbe mai di sentire da una donna della sua età. È stata la prima signora che ho conosciuto quando ho cominciato a venire qui. Mi aveva chiesto di portarle il pranzo e quando sono andata nella sua stanza mi ci ha trattenuta per un paio d'ore raccontandomi tutto di lei: è una specie di nonna per me.

"Allora come mai sei così in tiro oggi?" Le domando squadrandola con un sorriso. Lei ride con me e fa una piroetta.
"Oggi arriva il nuovo fattorino. Avrà all'incirca una ventina d'anni, da quello che ho sentito, e mi sembrava il caso di conciarmi a dovere per presentarmi al nuovo arrivato, no?" Risponde facendomi scoppiare in una risata talmente sincera che sono costretta a trattenermi la pancia per non cadere a terra. Quando asciugo le lacrime del tanto ridere mi rialzo e mi accorgo che Meredith sta guardando in direzione della porta. Mi giro anch'io e noto una persona voltata di spalle che parla con Carla, l'infermiera a cui spetta di ritirare le consegne.
Ha un aspetto famigliare. Un ragazzo alto, spalle larghe, capelli biondi e leggermente lunghi, braccia lunghe e gambe altrettanto affusolate.
Ho la conferma di conoscerlo quando si volta e fa per uscire. I suoi occhi chiari incontrano i miei e rimane a fissarmi per qualche secondo. Cosa ci fa Austin qui? Senza avere il tempo di reagire lo vedo avvicinarsi avvicinarsi a me. Mi sorride mentre la distanza tra noi si accorcia ed io ricambio inconsapevolmente. Quando arriva a pochi centimetri da me, senza preavviso, mi intrappola tra le sue braccia e, dopo un abbraccio caldo, si stacca da me mentre io resto imbambolata.
"Ciao piccoletta. Come mai qui?"domanda riavviando i capelli chiari all'indietro
"Mi chiedevo la stessa cosa di te"gli domando mentre mi guardo attorno. Meredith se n'è andata e nella hall ci siamo solo io e l'amico biondo di Matt.
"Io sono il nuovo addetto alle consegne. Cibo, medicine...viveri insomma"risponde grattandosi il braccio imbarazzato.
"Io vengo qui spesso. Faccio compagnia a queste persone meravigliose e mi diverto con loro"dico con un sorriso. Venire qui mi mette di buon umore. Anche Austin sembra accorgersene perché mi sorride.
"Come mai lo fai?" Gli chiedo curiosa.
"Mi piace essere d'aiuto. Questa gente, a volte, non ha nemmeno una famiglia e io cerco di rendere la loro giornata meno pesante. Ho cominciato oggi ma non ho intenzione di mollare." Quando potrò cercherò di conoscerli" risponde ed io lo guado meravigliata. Ma che ragazzo carino.
"Fai bene, tutti hanno bisogno di amici"gli rispondo.

Il pomeriggio passa tra qualche chiacchierata con Meredith -la quale mi fa una testa a proposito del ragazzo delle consegne- e qualche giro per l'edificio cercando di essere d'aiuto. Anche Austin è stato qui attorno. Ha aiutato un po in cucina e poi ha fatto un giro per le camere offrendosi nel caso di bisogno.
Ha incontrato Anthony, lo "spasimante" che corre dietro a Meredith ma che sfortunatamente lei non calcola. Alla fine sono diventati amici e hanno passato molto tempo assieme.

Quando ormai si fa buio, saluto tutti indosso il cappotto. Papà non ci sarà perché è a una cena di lavoro e Matt ha detto di dover andare una partita di baseball. Ripenso a tutte le volte che sono andata alle sue partite; è davvero bravo e fa un sacco di fuoricampo. Questa sera gli ho dato buca però dato la montagna di cose da studiare e la poca voglia di uscire di casa.

Esco all'edificio per avviarmi verso casa e noto che sta quasi per piovere.. Le nuvole scure coprono il cielo e mi affretto a tornare a casa per evitare di finire come un pulcino bagnato. Non vedo l'ora di passare questa serata tutta da sola.

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora