capitolo 54

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"Dov'è quella felpa?"borbotto tra me e me alla ricerca di quella maglia a maniche lunghe.
"Eccola!"quasi grido per la gioia quando la ritrovo sotto al letto, in un angolo sperduto. Cosa ci faceva lì sotto?
La indosso velocemente e mi guardo allo specchio.
"E una è fatta"dico riferendomi al fatto che le mie braccia, fresche dei lividi procurati da Austin, siano coperte.
"Ora pensiamo al viso"continuo.
Il labbro è rosso e gonfio al centro, sembra lo abbia preso a pugni. Cos'ha quel ragazzo al posto dei denti.
"Del fondotinta ci potrebbe stare? O è meglio un rossetto?"rifletto per poi scegliere entrambe le alternative.
Recupero il fondotinta che non uso da mesi ormai e un rossetto rosso acceso.
Con l'aiuto del pennello applico un'abbondante porzione di quella crema color carne e la spalmo per bene.
Che schifo! Sembro senza labbro. Però almeno il gonfiore si vede meno, credo...
Finita l'opera prendo il rossetto rosso e inizio a colorare la mia bocca.

Ok, sembro il mostro di Lockness. Forse stavo meglio con il labbro gonfio ma ormai è tardi
"Cosi dovrebbe andare bene...giusto?"domando alla mia immagine nello specchio che risponde con una smorfia.
La cosa peggiore è che non solo si vede ma si sente anche. Lo percepisco pulsare e pizzicare sotto la pelle.

"Ehi piccola cosa stai fac...?"irrompe Cameron nella mia stanza ma si interrompe appena sussulto.
"Piccola che fai?"dice guardandomi le labbra al che subito giro la testa nella direzione opposta e alzo le spalle.
"Nulla...sto ordinando"rispondo muovendo le mani alla rinfusa ma in un istante i suoi palmi intrappolano le mie spalle e mi fanno voltare verso di lui.
I suoi occhi guardano i miei per pochi secondi prima di depositarsi sulle mie labbra.
"Perché ti sei messa queste cose in faccia?"dice quasi acido.
Ah, ora vuole anche farmi incazzare?
Lo spingo via in malo modo ma lui mi ferma di nuovo.
"Scusa, non volevo offenderti solo...perché?"ritenta più dolcemente mentre io gli sfuggo con lo sguardo.
"Ne avevo voglia"dico abbassando gli occhi.
Cameron continua a fissare il mio labbro come se volesse perforarlo.
"Sembra gonfio"dice infine.
"è solo l'effetto del rossetto"mi giustifico.
I suoi occhi si sollevano e incontrano nuovamente i miei.
"Mi piaci anche così"dice infine. Sto quasi per dirgli quanto sia carino ma non mi lascia il tempo fa scontrare le nostre labbra senza preavviso.
Sussulto emettendo un gemito di dolore questa volta e lui se ne accorge, infatti si allontana subito.
"Ahi..."dico massaggiando il labbro che pulsa più forte di prima. Che dolore.
Cameron mi allontana la mano dal viso per sostituirlo con la sua.
Sfrega un po il rossetto e spalanca gli occhi appena il colore si schiarisce.
"Cosa ti è successo?"sbraita e per lo spavento io sobbalzo.
"Che cosa hai fatto al labbro?"domanda gridando. Mi allontano leggermente infastidita dal tono della sua voce ma lui mi afferra per il braccio, nello stesso punto in cui ci sono i lividi. Emetto un'altra smorfia di dolore che Cameron percepisce. Velocemente solleva la manica della felpa e osserva con orrore e stupore i segni violacei.
"Che accidenti è questo?"scandisce ogni parola con freddezza mentre i suoi occhi ardono
"Niente, sono caduta"rispondo togliendo il braccio dalla sua presa e riabbassando la manica.
Perché mento? Beh perché non voglio che Austin si faccia di nuovo male. Lo so che quello che ha fatto è stato per niente bello, anzi, ma non voglio mica che muoia.
"Inventati una scusa migliore Stephanie, questa non regge"mormora stressato. SEnto che sta trattenendo la rabbia.
"Ma è vero"sussurro di risposta.
Lui si avvicina di nuovo e mi prende per i fianchi attirandomi al suo petto.
Respira lentamente e profondamente con gli occhi chiusi.
Quando li apre scorgo la tempesta nel suo sguardo.
"Stephanie Espinosa non esci da qui finché non mi dici chi ti ha procurato questi lividi che fino a stamattina non avevi"dice.
Poi lo vedo illuminarsi di sorpresa e di rabbia mentre stringe forte la mascella e parla veloce.
"Lividi che non avevi fino a che non siamo tornati a casa e hai parlato con quello stronzo di Austin. Ora lo uccido"dice e si allontana da me dirigendosi verso la porta. Cosa mi aspettavo?
"Cameron aspetta, ti prego"provo a convincerlo. Lui si ferma sulla porta e si volta a guardarmi. Vedo il dubbio nel suo sguardo e mi ci aggrappo.
"Ti prego"lo supplico di nuovo. Probabilmente la mia faccia al momento non è la cosa più bella del mondo, non che lo sia mai stata, ma sembra che il mio sguardo abbia effetto.

Dopo un sospiro Cameron lascia la maniglia della porta per poi dirigersi nel bagno e tornare poco dopo con una salvietta bagnata.
"Vieni"dice prendendomi per una mano e facendomi sedere sulle sue gambe dopo che si è accomodato sul letto.
"Questa la togliamo"mi comunica e mi aiuta a liberarmi da quella felpa ingombrante.
Appena vede la mie braccia, le sue mani si stringono in forti pugni e i suoi occhi osservano arrabbiati la mia pelle pallida segnata da quelle macchie viola. Gli prendi le mani e cerco di sciogliere la tensione massaggiandogli le nocche. Lo sento sospirare sotto di me.
Prende la salvietta bagnata e me la deposita sulle labbra iniziando a sfregare lentamente e delicatamente.
"Fa male"mi lamento mentre sento pizzicare
"Lo so"risponde con la voce dura senza fermarsi.

Continua a pulire le mie labbra in un silenzio pesante mentre io penso e ripenso a come dire a Cameron che Austin mi ha baciata, o meglio dire morsa, lasciando quei lividi sulle braccia. Forse non e ne sarà bisogno, magari lo ha capito da solo. Credo che questo sia anche peggio.

La sua mano si ferma e butta la salvietta a terra che ormai non è più bianca ma è ricoperta di macchiette rosse e rosa.
I suoi occhi, che fino ad ora sono stati lontano dai miei, vi si incastrano nuovamente.
"Racconta"ordina serio ed io deglutisco

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora