capitolo 79

139 9 0
                                    

I botti di Capodanno ci scoppiano nelle orecchie mentre siamo troppo occupati a baciarci per notarli veramente. Quanto mi sono mancate queste labbra. Mi sembra di non averle assaggiate da un'eternità e che solo ora io abbia sentito veramente il loro sapore. Rimarrei in questa posizione per il resto della mia vita, tra le sue braccia che cingono dolcemente la mia vita, nel suo respiro che investe ritmicamente il mio collo, nei suoi occhi che catturano continuamente i miei.
Rimarrei qui ma per sfortuna non tutto è come si desidera.
"Ma guarda tu chi abbiamo qua fuori"dice una voce interrompendo uno dei momenti più dolci che io abbia passato con Cameron.
Sento una specie di ringhio provenire dal ragazzo che mi tiene sulle sue gambe e controvoglia ci stacchiamo l'uno dall'altra.
Un'ombra nel buio ci raggiunge ma grazie al suono della sua voce forte avevo già riconosciuto la persona, ancora prima che si sedesse accanto a noi e le fioche luci del gazebo gli illuminassero una parte del viso.
"Austin, torna dentro e lasciaci in pace" borbotta Cam irritato e, a dirla tutta, lo sono anche io. Perché è venuto a interrompere un momento simile?
"E perché dovrei?"domanda il biondo di rimando mentre beve un sorso dalla sua bottiglia di birra.
"Perché vogliamo stare soli" risponde Cam e credo sia meglio calmarci prima che la situazione degeneri in qualcosa di più grave
"Ah si, volete stare da soli? Solo tu e lei?"continua Austin ridendo mentre Cameron stringe il mio fianco.
"Si"risponde questo mentre Austin, dopo averlo guardato, ride divertito e beve ancora.
"Oh piccola Steph, non capisco come fai a stare con questo qui"dice indicando Cam mentre quest'ultimo aumenta la sua presa sulla mia vita senza farmi male.
"Vattene" sbotta Cameron e posso sentire come le sue mani vogliano prendere i capelli di Austin e staccarglieli tutti.
"Mi dispiace davvero"continua il ragazzo biondo ma guardando me, questa volta, al che decido di intervenire.
"Non capisco cosa dovrebbe dispiacerti. Io sono contenta con lui, e lui lo è con me. Qual è il problema?"domando duramente mentre Austin comincia a ridere divertito. Si tiene l'addome talmente la sua risata è forte mentre a me, questo atteggiamento irrita non poco.
"Lui è contento con te? Ma non ti accorgi, piccola, che a lui non importa un accidenti, che si sta prendendo gioco di te? Come fai a non capire che questo stronzo si sta solo divertendo con te e che quando avrà raggiunto ciò che vuole ti lascerà e si cercherà un altro passatempo?"spiega Austin serio. Non ho nemmeno il tempo di assimilare tutte le sue parole appena che Cam mi fa sollevare dalle sue gambe e tira un pugno in piena faccia a Austin che cade a terra con un tonfo sordo.
"Cameron"grido in preda alla paura e sorpresa.
Noto le mani del mio fidanzato strette a pugno talmente forte che ho quasi timore si possa bucare la pelle con le unghie. Respira in maniera irregolare mentre alza e abbassa il petto a ritmo instabile dopo il suo momento di pazzia.
Corro verso Austin e lo aiuto ad alzarsi da terra.
"Tutto ok?"gli domando dopo che vedo una ferita al labbro da cui fuoriesce del sangue. Credo che Cameron lo abbia colpito lì.
"Sto bene"dice e si allontana bruscamente da me prima di rivolgere uno sguardo omicida a Cam andarsene.
"Ah Steph, bello il succhiotto sul collo: ha la forma di una stella"dice infine prima di dileguarsi velocemente e scomparire nel buio.
A cosa si riferisce?
Tasto velocemente il collo in cerca di qualche prova di quello che Austin ha appena detto ma le mie mani vengono velocemente bloccate da quelle di Cameron che si avvicina al mio viso.
Mi sposta i capelli di lato e mi osserva sotto le sue lunghe ciglia scure.
Vedo i suoi lineamenti indurirsi in una smorfia infuriata mentre i suoi occhi si spostano dal mio collo al mio sguardo. Cosa sta succedendo?
"Ora spiegami cosa cazzo è questo segno!"sbraita arrabbiato mentre incastra il suo sguardo nel mio. Ma io non so nemmeno a cosa si riferisca.
"Rispondi, porca puttana! Chi te lo ha fatto?"continua gridando dopo avermi lasciato le mani.
E come riscossa da un brutto sogno ricordo. I bicchieri di quegli alcol, io che per poco non cadevo, il ragazzo con cui ho ballato, il bacio troppo lungo. Accidenti!
"Rilassati Cameron"cerco di convincerlo mentre tento di avvicinarmi al suo viso ma lui me lo impedisce spostandosi da me.
"Dimmi solo cosa cazzo ci fa un succhiotto sul tuo collo perché so benissimo di non essere stato io a procurartelo"risponde con voce calma sorprendendomi. Magari possiamo avere davvero una conversazione tranquilla.
"Ecco... credo... si, insomma, credo me lo abbia fatto un ragazzo...su cui, ecco, sono inciampata prima"rispondo a bassa voce balbettando e con il capo chino.
So che si arrabbierà e so anche che la colpa è solo mia e dell'alcol che ho ingurgitato
Superando la mia paura alzo gli occhi e incontro i suoi che mi osservano: quanto vorrei non averlo mai fatto. Vorrei non averlo guardato. O almeno vorrei leggerci rabbia e furia ma non disgusto, non tristezza, non quello che ci leggo ora.
Con quello sguardo è come se una parte del mio cuore fosse andata in frantumi perché so che la colpa è solo mia.
"Mi dispiace" dico con una tristezza infinita che viene sostituita dalla sorpresa quando Cameron si avvicina a me e intrappola le mie mani nelle sue.
"Ti dispiace! Come hai potuto farlo? Sei forse impazzita?"grida e vedo il fuoco della rabbia aleggiare nel suo sguardo
"Mi dispiace"riesco solo a dire mentre la sua presa sui miei polsi si intensifica.
"Che stupido sono stato. Io lo sapevo che non dovevo legarmi a te, lo sapevo dall'inizio che sei solo una come le altre. Se però avessi ascoltato il mio cervello avrei approfittato della situazione per scoparti subito visto che sei così facile. Ma no, non ho ascoltato me stesso e ho pensato che mi stessi sbagliando e che sei una ragazza diversa invece eccoci qui. Dio, non riesco nemmeno a guardarti"mi sbraita in faccia mentre i miei polsi iniziano a bruciare per la forza con cui li stringe.
Ma in questo momento non è quello ciò che sgretola anche gli ultimi pezzi del mio cuore: ciò che mi uccide definitivamente solo le parole che feriscono come milioni di lame affilate conficcate al centro del cuore.
Cerchi di reagire, di muoverti ma facendo così peggiori la situazione e ti ferisci maggiormente quindi dopo un po ti fermi e ti arrendi. Ti arrendi al fatto che quel dolore rimarrà lì finché qualcuno verrà a liberarti ma sai anche che nessuno saprà togliere le lame più profonde che rimarranno scolpite nella tua pelle.
"Sei come tutte le altre"dice prima di lasciarmi le mani e andarsene. Abbasso lo sguardo sui polsi e scorgo dei segni rossastri che bruciano.
Buon anno.

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora