capitolo 33

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Rimango a fissarlo stupita ma stranamente sollevata
"Mi dispiace, scusami per quello che è successo ieri, non avrei dovuto reagire così. Non penso davvero le cose che ho detto"dice tutto d'un fiato ma la mia espressione non muta perciò lui prosegue.
"Non sei come ti ho descritta ieri, l'ho detto per rabbia"finisce quasi in un sussurro.
Finalmente faccio una domanda.
"Arrabbiato per cosa?". Lo vedo esitare su questa domanda, non se l'aspettava.
Poi risponde.
"Per quello che mi hai detto"
"Che cosa ti ho detto?"chiedo dubbiosa mentre io non riesco a pensare a qualcosa che abbia potuto farlo arrabbiare. Esita nuovamente ma poi continua.
"A proposito del bacio". Alzo un sopracciglio.
"Non capisco"concludo e lui sbuffa frustrato ma mi spiega.
"Hai detto che ti sei sbagliata a proposito del bacio. Che non lo avresti voluto"dice velocemente. Ora capisco ma come faccio a spiegarglielo? Gliel'ho detto a causa di tutta la situazione che c'era dietro. Nicholas, Ellie che diceva di avere una cotta per lui... ora la cosa non è più così ma non voglio rimangiarmi niente. Ho sbagliato a baciarlo e anche se adesso so come stanno le cose, questo non vuol dire che avessi la libertà di farlo.
"È solo che..."ricomincia ma si interrompe
"È solo che cosa?"lo esorto a proseguire.
"Tu non volevi ammettere ciò entrambi sappiamo che è vero e io mi sono sentito, diciamo... rifiutato" confessa infine
Questo ragazzo mi farà impazzire. Sorrido della sua espressione seria poi lo derido.
"C'è sempre una prima volta sai? E ti assicuro che con me non sarà nemmeno l'ultima"lo avviso divertita mentre decido di ignorare la prima parte della sua frase.
Anche lui sorride meno teso.
"Lo vedremo"ribatte.

"Dai ti prego"dice prolungando l'ultima vocale. Me lo avrà chiesto almeno 10 volte in questi ultimi minuti ma io continui a negare.
"No"dico sempre meno convinta. Forse dovrei accettare, in fondo lui si è scusato e io dovrei almeno concedergli la possibilità di essere mio amico
"Dai Steph. Alza quel tuo bel culo da qui e vieni con me. Prometto che non ti farò nulla"dice. Ignoro il suo commento sul mio fondo schiena e alla fine mi arrendo.
"Va bene, vengo ma se succede qualcosa considerati morto e sepolto"lo minaccio.
Lui alza i palmi in segno di resa e si sdraia sul letto con le mani dietro la testa mentre io vado verso l'armadio e prendo dei vestiti.
"Esci, devo cambiarmi"dico voltandomi verso Cameron sdraiato beatamente sul mio letto.
"Cambiati pure, a me non dispiace"dice malizioso al che prendo il cuscino a terra e glielo lancio in pieno volto.
Lui si solleva sbuffando ed esce borbottando qualcosa di incomprensibile. Mi cambio velocemente e prendo il telefono prima di uscire dalla stanza. Appena apro la porta lo ritrovo appoggiato allo stipite che traffica con il suo cellulare ma quando mi vede lo mette via velocemente. Ignoro la curiosità che mi pervade e scendo le scale seguita dal suo passo silenzioso e quando arriviamo davanti alla porta avviso papà.
"Esco"grido
"Va bene"risponde papà altrettanto gridando dallo studio. Cameron se la ride divertito dalla scenetta così gli tiro un pugno sul braccio e lui si dilunga in finte lamentele
Appena usciamo mi ricordo dell'auto.
"È il mio amore"dice superandomi. I ragazzi. Tutti fissati con i loro mezzi.
"È bella"dico sincera. L'ho vista al parcheggio quel giorno a scuola ma non ci ho fatto molto caso. è nera e ha il logo della BMW... non posso fare altri apprezzamenti
Cameron apre la portiera dal lato del passeggero e mi invita a entrare. Che cavaliere. Fa poi il giro dell'auto e sale al volante. Mi ritrovo a pensare che il suo profilo è davvero bello illuminato da questa luce.

"Cosa c'è?"domanda notando la mia espressione confusa.
"Sei sicuro di saperla guidare?"domando infine. Mi aspettavo uno sguardo truce ma ricevo invece una risata.
"Ti assicuro che l'unica cosa che so guidare meglio della mia adorata macchina sono le ragazze verso la mia camera"dice infine ed alzo gli occhi al cielo per la sua battutaccia
"Mi dispiace allora"lo provoco. Lui si avvicina e mi ritrovo a poca distanza dal suo volto.
"Vuoi provare?"domanda malizioso.
"Sono apposto così"dico sorridendo. Lo fa anche lui prima di mettere in moto. Si allaccia la cintura e si guardo allo specchietto... ma quanto è vanitoso. MI lancia un ultimo sorrisetto prima di dare gas e accelerare di colpo.
"Ti giuro che se muoio ti perseguiterò dall'oltretomba"lo minaccio. Lui ride di gusto alla mia frase ma non rallenta; anzi, la sua velocità aumenta. Lo sento ridere accanto a me mentre cerco di non guardarlo. Gli do un altro pugno sul braccio e lui sghignazza
"Non sono mica un sacco da boxe"
Scuoto la testa con un sorriso in volto mentre il viaggio prosegue.

Siamo in auto da un tempo indeterminato e il mio sedere sta cominciando a dolere. Abbiamo attraversato la città per poi sbucare in una campagna isolata e decorata da piccole case qua e la. 

Quando alla fine ci fermiamo, Cameron parcheggia davanti ad un piccolo ristorantino dallo stile rustico.
"Grazie per avermi portato a pranzo ma potevamo anche mangiare in un posto più vicino a casa"dico io. Lo vedo dubbioso e poi il suo viso si trasforma e comincia a ridere.
"Sei sempre così affamata. Non siamo qui per mangiare ingorda, ti devo far vedere in bel posto"mi comunica continuando a sorridere. Divento leggermente rossa per la figuraccia ma poi mi riprendo e lo seguo mentre si dirige verso un boschetto che porta probabilmente alla nostra meta.

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora